I miei 60 giochi preferiti di sempre

 



In uno di quei tanti rimpalli che vanno di moda sui social, ne era uscita uno dove si componevano i 25 giochi preferiti. Io volevo fare di più. Sono andato al doppio, a 50. Poi però ho sbagliato nell'applicazione e ne ho messi 60.  E lì ci sono solo le copertine. Un elenco enorme di roba che mi piace e che è un buon modo per avere un'idea su quello che sono a livello di gusti ed esperienza di giocato.

Proviamo a metterci qualche parola dietro?

Saltiamo sul primo gruppo perché è una semplice copia dei magnifici 9



Fire Emblem Path of Radiance era nella top 9 ma è stato scalzato malissimo da Baldur's Gate 3. L'unico Fire Emblem con le palle, sotto tutti i punti di vista.



Supreme Commander è un gioco strategico su larga scala dove costruisci eserciti di aria, terra enormi su mappe colossali. La sua espansione Forge Alliance aggiunge una campagna dove si poteva prendere il tempo che si voleva per farsi l'esercito più enorme e distruggere tutto. Amore incondizionato.


Homeworld è uno strategico in tempo reale diverso da tutti gli altri. In tre dimensioni vere essendo ambientato nello spazio, con movimenti sinuosi di tutte le sue unità. Musiche ed atmosfere uniche, con tantissime influenze indiane ed arabe. Anche il sequel è meritevole e pertanto oggi che esiste la Remaster Collection che unisce entrambi i capitoli, trovano un posto unico in questo elenco.


Warcraft 3 altro RTS storico. Lo rigioco ciclicamente. Ogni missione è diversa, gli obiettivi sono molto variegati, la storia ed i personaggi sorreggono tutti in tre epiche campagne nel gioco base alle quali si aggiunge un'espansione molto figa ed il prototipo di MMO ma offline.



Pokémon Stadium 2, gioco storico sul mio Nintendo 64, adorato per tanti motivi. Aveva una funzione scuola che spiegava molte cose su come si combatteva, permetteva con adattatore di vedere i miei pokémon dal Gameboy sulla TV in 3D, aveva tante battaglie da affrontare ma soprattutto i minigiochi con iquali ci sfasciavamo con gli amici nei lunghi pomeriggi del weekend.



Doom Eternal. Io ho iniziato a giocare col secondo Doom, e reputo Eternal la perfetta incarnazione dell'fps aggressivo. Parere più esteso nella recensione. Tanta adrenalina ed un ritmo di combattimento esasperato. Può non piacere a tutti effettivamente e da giocare è una fatica, ma vibe perfette.



Advance Wars 2. Gioco di strategia a turni di Intelligent System. Ci ho perso un numero esorbitante di ore durante l'adolescenza. I comandanti anime donano personalità ad una serie che altrimenti è un eterno grind di creazione di unità da mandare alla morte sul fronte. Serie che è finita sul DS non avendo mai altri sequel ma ha ricevuto un remake su Switch.



Dawn of War. Quel periodo per gli strategici su PC era davvero bello, usciva la qualunque. Sempre affascinato dal mondo di Warhammer 40k ma senza miniature perché senza indipendenza finanziare all'epoca, trovai in Dawn of War la mia pace interiore. Una campagna epica con doppiatori inglesi meravigliosi, dove si combattevano xenos e chaos a suon di requiem usando gli Space Marines. Costruzione della base minimale, enfasi sul catturare e tenere punti sulla mappa, sul continuo movimento ed avanzare, con un'attenzione enorme alle singole unità. Davvero figo.



Hollow Knight. CHE VE LO DICO A FARE



Tales of Symphonia. Incastrato su GameCube per la fase adolescenziale, ho ricevuto molti meno jrpg rispetto a chi aveva una Playstation 2. Quei pochi che arrivavano li consumavo. Tales of Symphonia era bello stratificato, con un bel cast e tanti, tanti momenti personaggio e tutt'oggi rimane uno dei migliori dell'intera serie.



Paper Mario il Portale Millenario. Stesso ragionamento per Tales. Uno di quel jrpg da spolpare alla grande. Divertentissimo e molto vario. Ogni capitolo portava in una nuova zona con tanti nuovi npc ed uno stile specifico. Ricordo con troppo amore lo scenario sul treno, con tanto di delitto da risolvere.



F-Zero GX. Altro gioco disintegrato su GameCube. Difficilissimo, con una colonna sonora da panico, graficamente sontuoso ed un senso di velocità giusto. Con una modalità storia che proponeva scenari unici difficilmente rivisti in altri giochi di corse. Un po' difficile giocarci insieme agli amici che si rifiutavano perché ero "troppo più bravo" avendo io il gioco ed essendo un titolo dove contavano solo le abilità individuali.



Vampire Survivor. Giochino droga del 2022. Contro ogni prognostico un gioco dove non bisogna far altro che camminare e raccogliere power up, ha un effetto skinner box così potente che mi ha fatto prendere tutti gli achievment in tempo record e comprare tutte le DLC rilasciate per esso. 



Etrian Odyssey IV. Gli Etrian Odyssey sono dei dungeon crawler con un'estetica giappo molto amichevole. In totale contrasto con le enormi brutalità che l'esplorazione di labirinti vi sottoporrà. Sono un grande fan della serie e credo che con il IV mi sia divertito di più che con gli altri. Spezzava la formula in modo molto più digeribile ed il salto DS -> 3DS ha migliorato molto tutti gli aspetti audiovisivi del titolo. In generale sono una persona che odia il grind e la difficoltà puramente numerica ed in Etrian Odyssey ho sempre trovato una ottimo senso di sfida, dove la strategia e pianificazione riusciva a prevalere sulla pura matematica. Il loop di miglioramento è semplice e gestibile.



Professor Layton ed il Futuro Perduto. Grande serie di puzzle pura accompagnata da un design audiovisivo stupendo che porta avanti una narrativa investigativa tutta da scoprire. Sono tutti giochi estremamente validi ma con il Futuro Perduto ho visto in scena la storia migliore, che mi portò tanti lacrimoni alla fine.



Disco Elysium. Boh, gioco devastantemente bello. Viene presentato come un RPG, ma alla fine si assorbe più come una visual novel dove quel che si costruisce è la psiche del personaggio che ci bombarda costantemente di informazioni e determina come vediamo il mondo intorno a noi. È un viaggio nella psiche umana e nel come costruiamo la nostra identità. Un peccato che tra autore e publisher si sia rotto tutto, perché un'opera del genere meritava di essere portata avanti.



Ground Control. AAAAH, meraviglioso RTS degli anni 2000. Un grande quantitativo di unità con ruoli diversi, 0 costruzione di basi, livelli di esperienza e permanenza dell'esercito tra le missioni estremamente varie. Fu uno di quei titoli che iniziò lo scardinamento del genere, ponendo l'enfasi sulla pura battaglia ed eliminando tutta la struttura di gestione. Più che Real Time Strategy, un Real Time Tactics. Tutt'oggi è in grado di offrire qualcosa di unico e specifico.



No One Lives Forever. FPS che mescola stealth e combattimento ispirandosi al genere dei film di spionaggio degli anni 60, con un humor azzeccato. Pieno di frasi e momenti memorabili, è un tipo di avventura che col tempo è quasi sparita.



Warhammer 40.000: Space Marines. Il mio amore per Warhammer 40k è immenso ed un gioco del genere è una lettera d'amore per tutti. Finalmente un gioco dove si comanda uno Space Marine direttamente e che trasmette quelle sensazioni di macchina da guerra inarrestabile. Coperture fanculo, il combattimento è un continuo andare avanti alternando istantaneamente armi da tiro a corpo a corpo e recuperando energia direttamente in mezzo ai nemici. Doom Eternal ma tanti anni prima.



Pathfinder Wrath of the Rigtheous. Molto contento in generale di quel che Owlcat sta facendo con la licenza di Pathfinder. Adattamenti CRPG delle avventure prescritte della Paizo, prima Kingmaker e poi L'Ira dei Giusti, con giochi massivi con tante scelte per il giocatore e con cast di personaggi amabili. Molto crunchy per quel che riguarda le meccaniche, ma la mia parte di mixmaxer ringrazia.



Pillars of Eternity II: Deadfire. Obsidian raramente fallisce, e fallisce ancor di meno meno vende. Deadfire secondo me è stato poco capito? O comunque per come era realizzato era facile non sfondasse, ma per i giusti palati è validissimo. Con il protagonista che si deve far strada in uno scenario intrinseco di fazioni guerreggianti e politica, con la possibilità di rimanerne imbrigliato per indole personale o mandare tutto a quel paese e trovare da solo la strada per cercare di risolvere il problema alla mano che potrebbe mettere in crisi l'intero creato. E questo lasciare molta della ciccia nei dettagli, non gli ha fatto benissimo.



Doom II. Come dicevo per Eternal, ho iniziato con questo gioco. È qui per tutto il valore nostalgico. 



Final Fantasy VI. Miglior Final fantasy dopo il 9 per me. La storia che spazia su un cast disimogeneo portando avanti tante linee narrative, l'effetto della seconda metà del gioco, il fatto che ogni personaggio sia la sua classe unica. Una lacrima strappastoria.



Metroid Prime. Quando si prova a fare un metroidvania in 3D ed in prima persona e ci si riesce alla grande. 



Far Cry Blood Dragon. Quando la Ubisoft dava spazio tanto alle produzioni mastodontiche quanto a quelle minori che nascevano dalla follia dei director. I dialoghi sono una poesia d'amore a tutto il genere action anni 80 con tantissima stupidita. Tradotto in Italiano alla perfezione.



Warframe. GAAS fatto bene. Tantissime ore sopra ma mai eccessive. Una storia e lore in evoluzione negli anni.



World in Conflict. Massive Enternainment dopo aver sputato fuori i Ground Control, se ne esce con l'evoluzione massima dello strategico in tempo reale incentrato sulla tattica. World in Conflict lancia una finestra sulla guerra fredda che diventa calda, con una storia raccontata in modo cinematico tra una missione e l'altra e tantissima azione bellissima sul campo di battaglia. Un capolavoro di quello dei bei tempi andati.



Max Payne. Questo fu il gioco d'azione del passato felice. Doppiato in Italiano molto bene all'epoca, l'azione al rallentatore fatta di tutti ovunque era davvero figa. Poi la narrativa che sfociava in metanarrativa, tanta roba.



Anomaly Warzone Earth. Un reverse tower defense. L'idea di essere le unità che affrontano il percorso in mezzo alle torri nemiche era così strano ma il risultato è un gioco entusiasmante fatto di decisioni tattiche al cardiopalma, usando i poteri nel momento giusto. Poi la musica pompatissima. Un giochino del cavolo se uno ci pensa ma realizzato benissimo. Belli anche i seguiti.



Banner Saga Trilogy. Una serie tattica davvero sopraffina. Carica di tutta quella malinconia della mitilogia norrena, reimaginata in un'ambientazione unica. Sul campo di battaglia legare l'output di danno alla vita stessa dei personaggi ed usare un sistema di turni interlacciato puro, rende gli scontri estremamente tattici e rimodula molta della target priority classica di questi giochi. Pieno di scelte da fare che possono arrivare a diversi finali, grazie al passaggio dei salvataggi tra i giochi. Ho apprezzato molto tutti i suoi aspetti.



Brutal Legend. Eh, un gioco molto del cavolo se uno ci pensa, col suo mix tra strategia ed action, ma è talmente pieno di cuore che lo ami per quello. Metallissimo. Double fine non farà i giochi più acclamati del mondo, ma sanno mettere due parole una dietro l'altra e venderti l'idea alla grande.



Metal Gear Solid V. Perché proprio il V tra tutta la saga? Non lo so neanche io. Ci ho scritto molto, tra una recensione lunga ed uno spoiler talk, ma alla fine rimane il fatto che ci abbia speso 60 ore in pochissimi giorni, con il loop di gameplay che mi ha assorbito completamente. Non riuscivo a smettere.



Divinity Original Sin II. Larian bomba. Gioco di ruolo vasto, con tanta libertà in battaglia e nella risoluzione del mondo, multiplayer, con una storia che finalmente era meglio piantata rispetto al predecessore. È quel concetto alla base dei crpg in stile Ultima, quella voglia di costruire un gioco sistemico e farlo funzionare ricreando quella sensazione di improvvisare tipica dei giochi cartacei, quel coraggio di costruire un mondo del genere in un mercato che forse non lo recepisce ancora bene. E da qui discende Baldur's Gate 3.



E.Y.E. Divine Cybermancy. Un giocaccio. Narrativa criptica su diversi livelli. Gameplay che sembra un normale shooter con crescita RPG ma poi ti sorprende nei modi più sbagliati. Un multiplayer co-op con un numero di giocatori senza senso. Tu sei lì con gli amici e dici: "ma che cazzo dio santo" e quel fascino dell'orrido e della stranezza totale ti porta ad arrivare fino alla fine ed ad amarlo. Un po' come le Red Flag.



Frozen Synapse. Combattimento tattico a turni al suo meglio. La possibilità di preeseguire i turni per vederne il risultato in anticipo, è rivoluzionario e permette di effettivamente simulare il futuro prima di decidere il da farsi. Degno di un supercomputer. Competitivo anche fantastico per questo.



Kingdom Rush Frontier. Serie da tower defense. La Adoro. il Frontier è ritenuto tanto dalla community quanto dal sottoscritto come il migliore della serie.



On The RainSlick Precipice of Darkness. Una serie divisa in 4 parti con generi completamente diversi per cambio sviluppatori a metà. La miglior storia di tutti i videogiochi.



Resident Evil 4. L'originale. Spolpato su Gamecube, io ed i miei amici ci inventavamo le regole più assurde per completare il gioco, imponendoci limitazioni su limitazioni. Anche oggi si lascia giocare bene, ma il Remake è todidè.



Saints Row The Third. Il capitolo divisivo della serie. Se prima era grossomodo seriosa ed aveva un tono specifico, dal terzo capitolo è andata full random nella follia. Io ho adorato la transizione e il quantitativo di scenari a caso che il gioco ti lancia contro, con tutto l'humor del caso, lo adoro.



Half Life 2. FPS d'avventura al meglio. Gioco un po' simbolo del PC gaming, questa epopea mai conclusa.



STALKER. Immersive Sim realizzato magistralmente. Un coacervo di bug, ma la sensazione di essere immerso nella zona, dover sopravvivere per arrivare all'obiettivo era resa alla perfezione.



Legend of Dragoon. Se ci ripenso ad oggi appare un po' come un giochetto. Ma al tempo le storture della trama, la banalità del combat system una volta capito davvero e quant'altro non trasparivano, non pesavano. E rimaneva questo strano viaggio attraverso tantissime ambientazione di un gruppo di power ranger che si trasformava in stile sailor moon in cosi che menavano ancora più forte. Sony al suo meglio, altro che oggi.



Xenoblade Chronicles. Una ventata di aria fresca nel reparto jrpg. Perché han fatto un MMO invece della solita roba, con un mondo vastissimo da esplorare e con un personaggio principale non imbelle. Nintendo con Monolith ha fatto un bell'acquisto.



Phantasy Star Online I&II. Ah l'inizio dei giochi online. Giocato completamente offline insieme ad un amico in locale, questa enorme avventura senza quest, senza niente, solo noi che provavamo ad arrivare in fondo menando tutti i boss. E se episodio I almeno in offline aveva tutte le quest giocabili, episodio II invece no. E quindi rimane in questa classifica semplicemente per le tantissime ore a menare roba in compagnia.



Soul Calibur II. Lo sappiamo perché è qui. Lo sa la mia mano sinistra, la mia mano destra e la galleria dei personaggi. 



Shadow Hearts Covenant. Ma tra tutti i jrpg che ho giocato, alla fine del giro è uno di quelli che mi ha detto di più. Il dramma dei protagonisti aveva senso, aveva quello strano bilanciamento tra cose random weaboo e serie terrificanti, un vibe tutto suo. Il fatto che fosse un'ambientazione urban fanatsy ambientata nel nostro mondo, ma in un periodo storico sufficientemente rimosso da garantirgli più wiggle room per fare un po' quel che volesse. Bella serie e Covenant bel pezzo.



Ogre Battle 64. Giocone. Incredibilmente sfruttabile e facile da affrontare come un coltello caldo nel burro, ma con una storia matura, narrativa divergente, un tessuto politico sensato ed una struttura di costruzione delle armate appagante.



Planescape Torment. Scritto divinamente.



Never Winter Nights 2: Mark of the Betrayer. Dopo che il gioco base si è presentato come la storia più classica e... banale della storia degli RPG di sempre, ma sufficientemente ben fatta da essere completabile, con Mask of the Betrayer mi ritrovai con un Torment Mk2. La scrittura magnifica dei personaggi, la maledizione che costringeva a giocare di fretta ed a compiere decisioni al buio. De ifinali che mannaggia la merda ovunque. Un seguito degnissimo e secondo me dimenticato da troppi.



Dark Souls II. SI IL 2 CAZZO. Il primo girava una merda, il 3 troppo pretenzioso. Elden ring bello solo in co-op seamless. Il 2 è quello dove potevi farti tantissime build e finire con tutte il gioco. Dove avevi un'armatura col pellicciotto davvero figa. E quindi via, questo è il Souls che mi è piaciuto di più.



Crysis. Ci gira Crysis? Sì, ora ci gira. 

Stay Classy, Internet

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01 09 10