Pathfinder Kingmaker - Recensione


Piattaforma: PC Data di uscita: 25 Settembre 2018

Dopo non so quante millemila ore, sono riuscito a portare a termine, più o meno, questo mastodontico gioco. Sfrutterò l'occasione per proporre un nuovo format per le recensioni videoludiche, preso pari pari dagli Spoiler Talk e dalle recensioni dei cellulari. Per dare un taglio più personale, incentrato sulla mia esperienza personale e meno da recensione professionale, quella la lascio a NintendOn. Ma bando agli indugi, iniziamo.




Pathfinder: Kingmaker è un gioco di ruolo isometrico, sviluppato da Owlcat Games, un nuovo studio formatosi apposta per questo lavoro. Il gioco è stato finanziato attraverso Kickstarter in pochissimo tempo. La campagna fu annunciata nel 2017, si concluse a 909057 dollari  ed il gioco arrivò uscito a Settembre 2018, pubblicato da Deep Silver. Il gioco è basato sull'IP della Paizo, produttrice di giochi di ruolo cartacei: Pathfinder. Si tratta di un concorrente di Dungeons & Dragons.

L'ispirazione non si ferma solo all'IP, ma va ben oltre. Kingmaker è il nome dell'avventura pubblicata dalla Paizo nel 2010 per il suo gioco di ruolo. Si trattava al tempo di un'avventura abbastanza atipica per due motivi: era di natura sandbox, aperta, molto meno strutturata delle precedenti ed introduceva nel gioco delle meccaniche di costruzione e gestione di un intero regno. In italiano è stata tradotta come l'Alba dei Re, qualora la vorreste giocare sui vostri tavoli.

L'incipit è rimasto lo stesso per entrambi. Le Terre Selvagge sono da anni piegate dai banditi ed è giunto il momento di riprenderne il possesso: i giocatori faranno parte di un party che proverà a prendere le terre per se ed ottenerne il comando, fondando il loro regno. Se nell'avventura cartacea l'enfasi era sul gruppo di avventurieri come protagonisti, il videogioco ricentra tutto intorno alla figura del giocatore, accompagnato da numerosi compagni creati appositamente per il gioco.

Il gioco si presenta da un punto di vista estetico-funzionale, come una copia abbastanza spudorata di Pillars of Eternity, rendendolo velocemente fruibile a chiunque abbia giocato al rinascimento dei giochi di ruolo occidentali isometrici degli ultimi anni. Ci sono però cose che funzionano e cose che non funzionano, che vedremo ora nel dettaglio.



SCOPO DELLA CAMPAGNA

L'aspetto che ho più apprezzato e che più distingue questo prodotto da altri giochi di ruolo contemporanei è lo scopo ultimo dell'avventura e della narrativa. Solitamente, l'eroe si trova contrapposto ad un avversario che vuole conquistare il mondo o qualcosa del genere. Le avventure sono tarate per giocatori buoni e c'è un forte senso di direzione. Con Kingmaker siamo all'opposto. Lo scopo è quello di mettere su un regno e tenerlo in piedi, di costruire qualcosa. I problemi che vi troverete ad affrontare saranno tanti, diversi e spalmati su diversi anni di tempo in gioco.

Ci saranno invasioni di mostri che confinano nei vostri territori, guerre tra nazioni, rapporti non molto salutari con i vicini di casa, non morti e chi più ne ha più ne metta. I problemi sono sia grandi, sia piccini, sia ad alta influenza magica e sfondamondo, che normali liti quotidiane tra popolani. Tutto il gioco è tarato a farvi sentire il gestore di queste nuove terre e farete di tutto per renderle gloriose e durature nei secoli a venire.



Le minacce si evolvono nel tempo ed hanno sempre quell'alone di mistero che invoglia a capirne la fonte, a capire da dove arrivano per poterle risolvere al meglio. Ma non sono tutte in contrapposizione classica bene-male, ma mio regno - tuo regno. Questo offre numerose opportunità di ruolare personaggi malvagi o semplicemente non buoni, perché state semplicemente difendendo il vostro regno, che può essere un posto idilliaco dove regna la libertà di espressione o un cupo regno dove la legge regna suprema e chi vi guarda storto viene mandato all'impiccagione.

Da questo punto di vista, Pathfinder Kingmaker è unico nel panorama moderno dei GDR occidentali, andando a superare nettamente quello che era Neverwinter Knights 2 con la sua gestione della cittadella, portandola ad un nuovo macrolivello. L'esperienza, l'avventura che regala, è diversa dal solito, anche se Pillars of Eternity 2, Deadfire, è una realizzazione migliore della pura parte esplorativa.


REGOLE PATHFINDER

L'altro grande punto a favore di questa produzione è l'uso delle regole dal quale proviene. Quando si deve prendere un regolamento cartaceo, bisogna sempre pensare come trasporlo in formato videoludico. Beh, hanno lasciato quasi tutto uguale dalla controparte cartacea. Gli accorgimenti ovviamente ci sono. Le classi a disposizione sono quelle base, con in più il Magus e l'Alchimista. Ognuna ha 3 archetipi a disposizione Il barbaro, il monaco ed il ladro provengono dalle loro versioni Unchained, le abilità sono condensate in gruppi di abilità. il fiancheggiamento funziona quando almeno 2 personaggi attaccano in corpo a corpo lo stesso bersaglio e qualche cosa minore qua e là.

Moltissimo materiale è stato tagliato, specialmente reparto talenti ed incantesimi. I talenti sono solo quelli del manuale base e gli incantesimi sono estremamente ridotti di numero. In fondo in formato videogame, molti degli incantesimi da ruolo, con effetti particolari hanno meno senso., ma ci sono mancanze che avrei voluto ritrovare. Per differenziare mago, chierico e druido hanno dovuto limare bene le varie liste, annebbiando un po' le varie scelte. Il risultato è che gli incantatori non sono più rottissimi oltre ogni misura e che ora i ladri con attacco furtivo fanno un treno di danni sempre. Il gioco si può rompere, esattamente come nel cartaceo, solo in alcuni nuovi modi. Sono rimasto molto contento che abbiano mantenuto la preparazione degli incantesimi, il casting vanciano che richiede il riposo giornaliero e la possibilità del mago di scrivere sul suo libro gli incantesimi dalle pergamene.



Il resto è rimasto uguale. Bonus attacco base, tiri salvezza, classe armatura, equipaggiamento, competenze in armi ed armature, danni degli incantesimi, metamagia, multiclasse, c'è di tutto. Anche se l'azione del gioco è in tempo reale, è comunque pensata in turni da 6 secondi e potete vedere le azioni di round completo per eseguire più attacchi che fanno i guerrieri spalmati su quell'arco temporale. Se siete il tipo di persone che adorano costruirsi un party su misura, grazie all'uso di mercenari personalizzati, di pianificare le build dall'inizio alla fine, troverete davvero pane per i vostri denti. L'identità del prodotto è rimasta inalterata e nessuna meccanica da gioco da tavolo intralcia davvero l'esperienza videoludica. Sotto questo punto di vista, la conversione è ottima. Non è come quella cagata di Sword Coast Legends. Vi metterei qualche link ma è stato eliminato da Steam.

Ah si, se manca una cosa è il crafting. Un peccato, ma era quello che rompeva malissimo Kingmaker sul gioco da tavolo. Spero lo aggiungano con una DLC onestamente.

ALLINEAMENTO NEUTRALE

Un aspetto che mi è piaciuto molto di Pathfinder Kingmaker, è come è stato trattato l'allineamento Neutrale da un punto di vista ruolistico. Ogni essere nel mondo di Pathfinder ha la sua personalità che poggia in uno spazio cartesiano a due assi. Uno rappresenta il bene e male e l'altro la legge ed il caos. Il centro degli assi è la neutralità pura. Questo concetto di allineamento ce lo si porta dietro dal retaggio di Dungeons&Dragons. e troppe volte viene mal sfruttato andando a limitare le scelte del giocatore in modo arbitrario. È un sistema inoltre reattivo, ovvero se si compiono scelte diverse dal proprio allineamento, questo si sposterà nel tempo fino a cambiare e rispecchiare la vostra personalità corrente. Se uno provava ad essere neutrale era terrificante, costringendo il giocatore a fare spesso scelte opposte solo per mantenersi a metà tra tutto.



In Kingmaker non è così. Le scelte neutrali ci manterranno e sposteranno verso il neutrale ed alcune possibili risoluzioni di quest saranno appannaggio solo di personaggi con tale allineamento. L'ho trovato molto gratificate, l'avere la capacità di rimanere spesso superpartes, non giudicando ogni cosa che vedevo, semplicemente sopravvivendo fino a fine giornata. Ma anche saper essere il punto di mediazione tra due eccessi. 
Tra tutti i giochi con allineamento, questo mi ha colpito positivamente proprio per come gestisce il neutrale puro, che è il mio allineamento preferito. Poi di per se il sistema globalmente non è perfetto, sia chiaro.




COMPAGNI

Secondo me devo cambiare nome alla sezione perché MEH sembra che facciano schifo, quando si tratta solo di elementi normali, a metà tra il buono ed il cattivo. Come ho detto sopra, l'adattamento da avventura cartacea a videogame, implica un cambio di focus: dal party al singolo personaggio avatar del giocatore. Cosa non per forza vera, in fondo giochi come Divinity Original Sin e soprattutto il seguito hanno dimostrato come sia possibile avere sia la storia che un party costruibile dal giocatore. In ogni caso, in Kingmaker abbiamo una scelta vasta di compagni, con ben 11 presenti all'appello. Il party in gioco è da 6, quindi potete portare con voi all'avventura 5 comprimari alla volta. Non interrompono spesso il flusso delle missioni, limitandosi ad intervenire giusto con qualche commento qua e là.



Il cast è abbastanza variegato dal punto di vista di razze, personalità, classi ed allineamenti, ma nessuno spicca sugli altri. Qualcuno avrà un ruolo più importante di altri nella storia, molti sono opzionali. Le loro quest personali sono tutte abbastanza interessanti e vi aiuteranno a conoscerli meglio. Potete essere anche molto duri con loro, non è tutto rose e fiori. Non ci sono figure che spiccano, ma è facile farsi piacere il cast nel suo insieme.

STORIA

Se lo scopo del gioco è molto bello perché ampio, perché non è una semplice lotta del bene contro il male ma è cercare di costruire qualcosa, la storia di per se non è proprio il massimo. Ha degli spunti interessanti, ma è l'orologio che dai il ritmo al lavoro ed all'impegno che spendete sul regno. Ha secondo me un paio di problemi di pacing perché il gioco vi lascia degli enormi buchi di tempo da investire nel regno o nella semplice esplorazione del mondo "senza che nulla accada". Si potrebbe pensare a bug o che si stia sbagliando qualcosa. Invece no, è un momento pacifico. Allo stesso tempo, a volte prende delle accelerate furiose, bombardandovi di informazioni e missioni da completare in sequenza e velocemente. Questo ritmo ne rende l'assorbimento molto scaglionato. Il problema principale però secondo me è che non ha momenti eccessivamente epici o emozionati che si fanno ricordare, non ha elementi che superano in modo particolare altri.



Pathfinder ha ad oggi, moltissime avventure alle quali attingere, alcune con delle storie anche molto, molto belle. Io personalmente ho apprezzato L'Ascesa dei signori delle rune ed il seguito Stella Infranta o La Maledizione del Trono Cremisi. Si poteva anche andare per un qualcosa di molto classico ed esagerato, con l'Ira dei Giusti. Sarebbero venuti su dei giochi a mio avviso, molto più coinvolgenti ed emozionanti. Ma sarebbe stato lo stesso gioco di sempre. Sarebbe stato troppo classico. Sarebbe stato il tutto più guidato, il giocatore avrebbe perso d'importanza come figura centrale, con gli NPC a prendere il sopravvento. Quindi capisco benissimo la scelta di voler puntare a Kingmaker come storia dalla quale partire.

Poi beh, si porta dietro le solite idiosincrasie del genere. L'esistenza di personaggi di alto livello con la capacità di resuscitare i morti di fianco a personaggi che muoiono, o incantesimi di teletrasporto a disposizione solo dei cattivi (perché li hanno rimossi dai personaggiiiiARGH sarebbero stati utilissimi).... oramai a questi ci siamo abituati.

DIFFICOLTÀ

La difficoltà di questo gioco è divisa in due aspetti. Uno degno di amore e lode, l'altro che è sommerso di bestemmie.

L'aspetto positivo è come il gioco permetta di regolare davvero tanti elementi della difficoltà in modo indipendente, per trovare l'esperienza che più aggrada il giocatore. Potenza matematica dei nemici rispetto ai danni che infliggono, rispetto alle loro capacità difensive. La loro capacità di effettuare critico, come gestire la morte del proprio party e così via. È bellissimo. MA SE MI METTI UN'OPZIONE "FACILE COME LA MERDA" NON POSSO VENIRE ONESHOTTATO DAI NEMICI.
Se i nemici umanoidi più o meno sono affrontabili e tarati sui PG, i mostri è come se fossero comandati da un master sadico. A livello normale le loro statistiche superano di gran lunga quelle del gioco da tavolo. Roba che con la mia conoscenza pregressa mi dicevo in mente "beh dai sarà uno scontro semplice" per poi venire stuprato anche nell'anima. I boss o semiboss sanno picchiare fortissimo. Questo gioco va approcciato con la mentalità da giocatore da tavolo seria. Build ottimizzate, massimizzate se possibile, equipaggiamento di scorta con pergamene per ogni evenienza. BUFF, CONTROBUFF e SUMMON SU SUMMON. Inoltre la difficoltà è molto altalenante. Alcuni dungeon erano molto semplici da affrontare in termini dei nemici, per poi avere dei boss insormontabili, altri invece all'incontrario. Sempre pronti a tutto, con build rotte.



Ho già detto sopra come il crafting era una cosa che rompeva la campagna cartacea. L'altra era andare in ogni scontro con gli incantesimi pieni perché ci si arrivava riposati. Ecco, probabilmente è tutto potenziato a manetta in questa versione videoludica per quello. Ci si aspetta un party riposato e stracarico ad ogni incontro.

Ecco, se solo il gioco ti desse dei personaggi decenti. Il problema è questo: il gioco per essere affrontato al meglio vorrebbe personaggi buildati bene, ma i compagni della storia hanno delel distribuzioni di statistiche e ruoli generalmente osceni da un punto di vista tattico. Sono tutti perfetti da un punto di vista ruolistico, ma fanno letteralmente schifo. Valierie è forse l'esempio più lampante. Ha delle statistiche "da paladino", ma è un guerriero tank. Perché? Perché prima era destinata a diventare una paladina, ma lasciò quella vita dietro di se.  Ok, ma un cazzo di guerriero fatto a modo?

Si possono reclutare dei mercenari e costruirli come si vuole, ma costano un occhio della testa e farsi un party custom da subito non è proprio alla portata di tutti. Comunque, prendete il gioco con la mentalità giusta. Sfruttate ogni elemento a vostro vantaggio e ce la farete.





SPIEGAZIONI AL GIOCATORE

Il gioco purtroppo pecca tantissimo nel come presenta le informazioni. La schermata di selezione delle classi è OSCENA. Avevano il set up verticale di Pathfinder, se ne sono inventato uno in orizzontale che non da la minima informazione utile a pianificare. Non si vede da nessuna parte la progressione incantesimi per gli incantatori. Non si riesce a capire il multiclasse. Ma oltre a questo il gioco davvero da al giocatore poche informazioni. Io ce l'ho fatta senza problemi perché conosco a memoria il regolamento di Pathfinder e sono anni ed anni che gioco ai giochi di ruolo cartacei. Ma un neofita, abituato ai giochi più recenti come Divinity o Pillars che sono molto, ma molto più leggeri in termini di costruzione del personaggio ed abilità a disposizione, rimane completamente spiazzato.

Sotto questo punto di vista il gioco andrebbe rivisto completamente. Soprattutto la parte della gestione del regno è introdotta molto male ed è facilissimo non capirci un'emerita mazza ed andare avanti per inerzia, perché molti degli eventi hanno trigger ignoti ed appaiono in modo automatico, sembrando delle apparizioni sovrannaturali agli utenti.




BUGS, BUGS, BUGS

Porca paletta i bug. Il gioco ne è stracolmo. Gli sviluppatori ci stanno mettendo quante più pezze possono, ma per ogni cosa che riparano, un'altra si rompe. Il gioco è diviso in 6 capitoli ed al momento della scrittura di questa recensione, si riesce a giocare fino alla fine del capitolo 4 senza grossi problemi. Il capitolo 5 e 6 sono dei colabrodi. Io stesso ho finito il gioco con degli stati non risolti, delle quest mandate a puttane, fallite o registrate in modo anomalo perché gli ultimi 2 capitoli sono una vera merda. Ma roba che in una città non ci sono i nomi nei suoi distretti, dove è possibile raccogliere oggetti inusabili senza descrizione, personaggi con i quali è possibile parlare una sola volta e poi si disattivano diventando ininteragibili....
Calcolando il loro ritmo di aggiustamento, ci vorrà un altro mese buono per sistemare gli ultimi due capitoli, considerando che quando ho iniziato a giocarlo anche il 4° era un colabrodo epocale.

Il problema è proprio che si presentano talmente tanto in ritardo nel gioco che è impossibile rimediare tempestivamente, spesso dovendo tornare indietro di decine di ore di gameplay. Inoltre il gioco è spesso genuinamente sorprendente nelle risoluzioni di quest o nei tempi di attesa per risolvere le quest e si ha sempre il dubbio se stia andando tutto bene o sia incappato in un bug.

CARICAMENTI

Il caricamento iniziale del gioco, fa semicrashare il client ed è talmente lungo che gli sviluppatori hanno dovuto patchare al volo un "attenzione il primo caricamento è lungo aspettate". Iniziai a giocare al titolo sul mio Hard Disk meccanico. Passai ad SSD. NON CAMBIÒ NULLA. I caricamenti lunghi non sarebbero neanche un grossissimo problema, se non fossero ovunque. Per gestire il regno soprattutto è un dramma, visto che occorre passare spesso tra la sala del trono e la schermata di gestione ed ogni volta caricamento. Di uguale durata. Non importa cosa stia caricando, se della roba 2D, del testo, un super dungeon o la propria città. Diventa un'esperienza davvero, davvero frustrante. È quello che mi sfibrava di più. Questo ed il punto sotto.


PERFORMANCE

All'inizio il gioco andava bene. 60fps, grafica carina, nessuna parte del computer sotto troppo stress.
Poi i disastri. 15fps sulla mappa del mondo di tardo gioco. Con utilizzo di CPU e GPU abismale. Il file di paging della ram che saliva e saliva e saliva. Il framerate che non si alzava. Le risorse non sfruttate. L'SSD inutile. Davvero, non ho la più pallida idea di come giri. Mi sembrava di giocare a Skyrim su PS3. Che partivi ed andava anche bene, poi mano a mano che il salvataggio diventava grande, più il tutto rallentava. Qua accade la stessa cosa più o meno. Il gioco soffre di memory leak. Le parti finali del gioco sono un disastro rispetto alle prime. In mezzo ho avuto 2 cambi di Driver Nvidia, potrebbe anche essere dovuto a quelli per qualche bug.


Mi ritrovo quindi a dover dare un giudizio conclusivo alla mia esperienza. Cosa posso dire... Io, personalmente, l'ho apprezzata. Un gioco dove il regolamento di Pathfinder prende vita in un mondo virtuale. Un gioco dove la missione principale è costruttiva, è lasciata molto al giocatore da definire e plasmare, seppur all'interno di confini determinati. I combattimenti tosti, che devono essere affrontati con ogni strumento necessario, sempre. I personaggi che accompagnano bene. Una conclusione che mette la parola fine alle difficoltà, ma è una speranza per il futuro.

Il tutto costellato da una fatica immensa nel fare ogni cosa per i mille caricamenti infiniti. Con performance degradanti. Con bug che possono anche bloccare i progressi se si è abbastanza sfortunati (io avendolo finito, ho schivato quelli ma non altri). Un gioco con una capacità di attrarre i neofiti pari a 0. Mi trovo in un momento difficile.

Diciamo che lo considero per ora un buon RPG, pieno purtroppo da difetti tecnici notevoli che ne minano un po' troppo l'esperienza totale. Il team di sviluppo sta rilasciando numerose patch ed ha piani per DLC in futuro, quindi il gioco non verrà abbandonato sicuramente. Dategli una possibilità, solo forse non ora, ma tra un mesetto o due, se non addirittura l'anno prossimo. Allora si, come un buon vino rosso, sarà invecchiato e maturato al punto giusto, casomai anche con i giusti mod, e potrà essere goduto al massimo. 



Stay Classy, Internet.

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01 09 10