Primo tentativo di raccontare un po' di saghe dei videogame
mentre me le rigioco per sfizio, di solito dopo offertone online.Scritta postuma, è un po’ un’accozzaglia, lo
so, le prossime saranno scritte pezzo per pezzo….
Tutte le immagini qui presentate sono state “scattate” da me
via steam.
Ovviamente, SPOILERS!
F.E.A.R. 1
E tutto inizia da qui..... |
F.E.A.R.
First Encounter Assault Recon. Uno dei grandi FPS del periodo 2005,
uscito su PC e successivamente su 360 e ps3. Sviluppato dai Monolith production e distribuito dalla
Sierra/Vivendi.
Personalmente lo reputo uno degli FPS migliori ai quali
abbia giocato e, recentemente, grazie ad un humble bundle, ho messo le mani
sull’intera saga, rigiocandola.
F.E.A.R. 1 rimane il migliore
esponente della saga, tutt'oggi. Graficamente riesce ancora a fare la sua
figura e per me la rigiocata sul mio PC attuale è stata la prima volta che sono
riuscito a giocarci con tutti i dettagli al massimo.
Il buio fa davvero paura. |
Una cosa davvero degna di
nota, è che il buio… è buio. Cioè non si vede assolutamente nulla.
E l’uso
della torcia tattica è necessario ed utile.
Inoltre il gioco presenta luci
volumetriche per molte delle sue fonti luminose e questo crea un effetto molto
bello.
Uno dei pochi giochi tutt'oggi ad avere una luce della torcia fatta in
modo decente.
Crysis usa una stupida texture bianca invece di
volumetrizzarla….
Il gioco si presenta con una struttura a capitoli, chiamati
intervalli, che scandiscono il procedere in scenari “corridoeschi” di diversa
fattura, mentre il protagonista silente viene fatto muovere dagli ordini
incessanti degli NPC.
Il gioco utilizza la tecnica alla System Shock per spiegare la
storia, ovvero fa uso di audio log sotto forma di messaggi lasciati in
segreteria telefonica e dati in PC portatili, sparsi nei livelli.
Questi danno
abbastanza informazioni per farsi un’idea di quello che sta succedendo,
mantenendo la giusta vaghezza necessaria per una storia horror affinché
funzioni.
E la storia horror regge piuttosto bene, riuscendo a
spaventare il giocatore sotto diversi aspetti. Tutto ruota intorno alla figura
di Alma, la bambina in stile The Ring che appare fin da subito sulla copertina
del gioco. Sulle sue origini, sui suoi poteri e su quello che gli uomini le
hanno fatto. Alla fine si arriverà a provare sia paura che pietà per Alma.
Tutto condito con un protagonista muto, quindi spetta al giocatore dare voce a
tutte le reazioni del personaggio interpretato.
I "Jump Scare" sono presenti in
buona quantità, ma l’effetto horror sarà più forte quando il gioco non sta
cercando di farvi saltare dalla sedia.
Quello che è invecchiato benissimo, è il
gameplay.
A livello basico, il gioco ha un inventario di armi limitato
a 3 trasportabili, 3 tipo di granate ed usa un sistema di salute unito ad una
armatura che mitiga il danno ricevuto.
Nessuna delle due si rigenera, ma vanno
trovati kit armatura e medikit in giro.
I medikit sono accumulabili ed usabili
in qualsiasi momento.
Questo crea un approccio conservativo e allo stesso tempo
avventato. Le risorse sono limitate, ma possono essere usate anche mentre sotto
il fuoco nemico, per resistere quei due colpi in più per eliminare tutti.
Bullet time! |
La vera peculiarità del titolo erano due: un uso del bullet
time come potere per il protagonista, che rende le lotte più violente molto
spettacolari, anche grazie ad un uso generoso, per il tempo, di effetti
particellari e una IA dei nemici ben sviluppata.
Il bullet time è figo, sempre, in tutti i giochi.
Sul lato dell’AI, onestamente, i nemici di F.E.A.R si
comportano tutt'oggi meglio di molti altri nemici presenti in FPS più
blasonati.
Tendono a sopprimere prima di avanzare e provano in tutti i modi ad
accerchiare o fiancheggiare il giocatore mentre uno di loro attira
l’attenzione.
Non so bene se l’ambiente molto ristretto aiuta a creare
queste tattiche complesse oppure ne limita le potenzialità, ma il risultato è
che si ha sempre l’idea di stare combattendo contro qualcuno mediamente
competente in quello che fa. E il tutto rende bene ai fini della trama, siccome
questi soldati sarebbero collegati telepaticamente… anche se hanno l’abitudine
di urlare i loro ordini al vento, come al solito.
Il gioco si chiude inoltre in un modo alquanto spettacoloso:
un’esplosione atomica!
Finale esplosivo. |
Il gioco ha visto un paio di espansioni, ma non sono
considerate canoniche ai fini della storia….
F.E.A.R. 2
I Monolith software furono comprati da WB e così F.E.A.R. 2:
Project Origins, gioco del 2009, fu pubblicato dalla WB.
Ora ai può mirare nelle ottiche |
Cambio di protagonista, ma non che significhi molto, visto
che rimane sempre muto.
Ora si fa parte della Delta Force… e quindi si perde un
po’ il concetto stesso del titolo, che indicava appunto l’unità della quale
faceva parte il Point Man, il protagonista del primo gioco.
Il gioco inizia prima della fine di F.E.A.R. 1 per poi
continuare nella città rovinata dall'esplosione.
La grafica è migliorata, il resto… non proprio. Scenari un
po’ più vari rispetto al primo anche se in generale più lineari, nemici con AI
leggermente peggiore, storia peggiore, più enfasi su "jump scare" e meno
misticismo horror rispetto al primo.
è ancora buio! |
Il buio pesto rimane buio pesto.
Ci sono ancora file da
trovare in giro che spiegano un po’ la storia.
In un mondo dove oramai
prolifera il sistema call of duty, trovare la vita non rigenerativa ed un sistema
di armatura mitigatrice, conferisce al gioco ancora una sua identità.
Viene
però aggiunta la mira in “iron sight”
Il focus del gioco, sembra spostarsi più sullo sci-fi horror
in certi frangenti, con l’inclusione dei soliti mostri che ti saltano addosso
per fraggarti fisicamente.
Il gioco ha anche momenti dove si pilota un mech… un mech.
In un gioco che dovrebbe essere Horror, quelle parti stonano parecchio, dando
al giocatore un feeling di invincibilità.
Quando invece il feeling di impotenza dovrebbe regnare in un horror. Beh, alla fine è un horror sparatutto quindi....
Tutto sommato però, il gioco risulta comunque essere
piacevole dall'inizio alla fine.
L’unico vero momento puramente glorioso, si ha alla fine,
dove il protagonista viene letteralmente stuprato da Alma.
Inverted rape |
Quello che rende il tutto ancora più simpatico, è che Alma
in teoria è morta ed è sostenuta in vita solo dal suo potere psionico.
Quindi
si, un non morto via ha appena stuprato.
Fantastico.
F.E.A.R. 3
Due anni dopo arriva il vero orrore.
Cultisti... così a caso |
Ora, F.E.A.R. 3 è anche un buon esempio per parlare di cosa
è un titolo e cosa è una serie.
È solo un nome che collega a grandi linee,
narrative o tematiche, episodi che possono essere estremamente diversi, o ci
sono dei cliché meccanici che devono rimanere per rendere un gioco appartenente
ad una serie?
Il mondo dei videogame è pieno di serie che si comportano in
modo diverso le une dagli altri e non c’è un vero modo per interpretare la
cosa.
Ciò non toglie, che F.E.A.R 3 è un mezzo abominio che prende
ogni elemento che dava identità meccanica ai primi due giochi e la estirpa,
rimpiazzandola con un sistema che neanche funziona a dovere.
Armi ridicole (come feeling), solo due alla volta questa volta, vita
rigenerante, niente armature ed un sistema di punteggio basato sulle proprie
prestazioni in battaglia. Hanno reso il gioco un "arcade".
Se I precedenti riuscivano a tenere un buon bilanciamento
tra gli aspetti horror e quelli più "FPSistici", questo si butta tutto in battaglia, contro umani e mostri.
Ma sempre un dannato buco nel cielo..... |
Il sistema di punteggio è implementato perché serve a
decidere il finale tra due possibili, quando si gioca in co-op.
Il giocatore
che ha il maggior numero di punti accumulati nell'intero gioco, vince ed ha il
suo finale.
Lo spara spara è anche peggiorato, con nemici un po’ troppo
spugne e con le armi che hanno perso il “kick” che avevano nei precedenti
capitoli.
L’unico punto dove c’è un po’ di salvezza è nella storia, ma
solo perché io la considero essere un caso di, perdonatemi la citazione, “it’s
so bad it’s so good”.
Il buio è ancora buio |
L’idea che l’apocalisse sta arrivando causata dalle
convulsioni per il parto di un essere psionicamente potentissimo è un concetto
così malato che funziona a mio avviso.
Però, i personaggi usciti a caso come un
peto improvviso, i continuo dialoghi monodirezionali tra Fettel e il
protagonista Point Man, sempre muto, davvero danno alla noia presto.
Riprende gente di F.E.A.R. 1 e 2 per sbatterla velocemenet su schermo, come a voler frettolosamente chiudere con quei personaggi ma anche far vedere che non se ne sono dimenticati del tutto.
In un modo che sembra veramente cliché oggigiorno, una saga
più va avanti e più si rovina…
Purtroppo (o per fortuna), la saga di F.E.A.R. si interrompe qui. O no?
No, purtroppo un altro abominio è stato creato: F.E.A.R. Online. Io non l'ho provato, ma da quel che ho sentito fa abbastanza schifo.
Vi finirà con una non conclusione, ma almeno il cervello non vi farà male.
Stay Classy, Internet.
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