Il tema della transizione energetica è un tema caldo nel mondo di oggi. In tanti provano a spiegarlo, a trovarne soluzioni. Ma il più delle volte, ci sono solo informazioni monche. Visioni parziali. Oscurate da fanatismi inspiegabili e missioni corporate. Spesso non vengono spiegati passaggi importanti. Spesso non si hanno gli strumenti per capire molti degli aspetti del problema.
Con questo pezzo, in modo non dissimile da quanto ho provato a fare con i pezzi sulle Auto Ibride ed Auto Elettriche voglio provare a dare una spiegazione globale, totale, per inquadrare tutta la tematica a modo.
Come prima cosa, dobbiamo stabilire le basi. Le vere basi. Noi esseri umani siamo la specie dominante del pianeta Terra. All'inizio eravamo un po' sparsi, ognuno per fatti suoi, ma poi, aumentando di numero ed unendoci, abbiamo fondato numerose società e civiltà che hanno attraversato i secoli.
Ci sono molti modi per valutare la progressione della civiltà. Quello importante per la discussione di oggi è l'energia. Quanta energia utilizza una civiltà. Prendendo idea dall'astronomo russo Nikolaj Kardasev, fu introdotto il concetto di civiltà di Tipo 1, Tipo 2 e Tipo 3. Qui si parla in ottica del futuro e spesso nel reame della fantascienza, ma si basano su calcoli reali su quanto una civiltà faccia dei passi avanti estremamente trasformativi in base a quanta energia utilizzi per vivere.
Una civiltà di Tipo 1 utilizza tutta l'energia disponibile sul suo pianeta d'origine, di solito in arrivo dalla sua stella. Parliamo di 4x10^16 Watt di potenza impiegata. Noi ancora non siamo a questo livello. Assumendo il valore in Watt precedente e confrontandolo con i nostri consumi, siamo una civiltà di tipo 0,724.
Quelle di tipo 2 usano tutta l'energia della stella del proprio sistema solare, quindi parliamo di un ordine di grandezza pari a 10 alla 26. Di tipo 3, parliamo di una scala galattica, quindi 10 alla 36.
Questo ragionamento può essere portato in basso. E con un grafico diventa molto più chiaro.
Mano a mano che la nostra civiltà è progredita ed ha scoperto nuove tecnologie, il nostro consumo energetico è aumentato a dismisura. Come si vede nel grafico, l'accelerata enorme c'è stata dal 1950 in poi. Prima si bruciava legna e prima di arrivare a macchine a vapore c'è voluto molto tempo. Poi una dietro l'altra le tecnologia si sono susseguite. Motore elettrico, auto, aeroplani, televisione, elettronica a base di chip, energia nucleare, e tutte le diavolerie che ci siamo inventati.
Questo ovviamente a vantaggio delle nazioni ricche e prosperose, che da sole consumano la maggior parte delle risorse del pianeta. In ogni caso, ad ogni miglioramento tecnologico e dello stile di vita, c'è stato un aumento dell'energia usata. Ed oramai siamo abituati. Auto per spostarci, treni ed aerei per andare lontano velocemente, camion per portare merci ovunque, riscaldamento, aria condizionata, computer, internet, videogiochi, cinema, carne in abbondanza.
Il problema
Capito che stiamo utilizzando sempre più energia, dobbiamo capire qual è il problema. Perché, malgrado tutte le cavolate che possiamo fare nella nostra vita, uno degli obiettivi base per la propria sopravvivenza è capire i problemi e trovarne una soluzione. Quindi dobbiamo partire dal problema altrimenti tutte le azioni intraprese successivamente non si riescono a contestualizzare.
Il problema è la nostra sopravvivenza sul pianeta Terra nelle migliori condizioni possibili, è a rischio. Già normalmente ci mettiamo i bastoni tra le ruote da soli grazie a guerre ed affini, a queste abbiamo aggiunto un pericolo di natura ambientale, a livello sistemico.
Detta nel modo più semplice possibile: uno degli elementi che determina il clima è l'energia contenuta nell'atmosfera. Più energia c'è, più questa si scatena violentemente. Provando a pensare a degli esempi, possiamo pensare a ricevere una pallonata in faccia. Se tiro la palla piano, questa non farà nulla. ha poca energia cinetica. Se la faccio calciare a massima forza da un calciatore cannoniere di serie A, farà abbastanza male se ricevuta in piena faccia. L'energia cinetica contenuta nella palla è maggiore. Un modo che si ha per tenere traccia dell'energia è la sua temperatura.
Maggiore è la temperatura di un fluido, maggiore è l'energia al suo interno contenuta. Quindi il riscaldamento globale, così definito perché porta all'aumento della temperatura dell'atmosfera, non vuol dire "farà più caldo", ma vuol dire che l'energia atmosferica aumenta e tutti i fenomeni atmosferici si manifesteranno con maggiore intensità perché c'è appunto più energia.
Gli effetti sono molteplici. C'è l'effetto che la temperatura media è più alta, ma gli effetti maggiori sono altri. Il livello del mare è in continuo aumento e l'acqua diventa sempre più acida, andando ad alterarne le proprietà e la sostenibilità per la vita marina. C'è una riduzione dei ghiacciai. Ci sono ondate di calore e incendi di intensità sempre maggiore. I cicloni tropicali sono sempre più energici e quindi distruttivi. Aumentano le morti dovute al clima, pensiamo alle morti dovute alle ondate di calore. L'agricoltura ed allevamento perdono raccolti e la siccità aumenta.Ma come si è verificato tutto questo?
I raggi del sole colpiscono la Terra e la riscaldano. Normalmente parte dell'energia viene rimbalzata fuori nello spazio. Alcuni gas nell'atmosfera agiscono come il coperchio di una pentola che trattiene il vapore all'interno. Non fanno rimbalzare nello spazio l'energia e la trattengono nell'aria.
Tra questi gas c'è la CO2. Che viene prodotta dalle attività energetiche dell'uomo. Più CO2 c'è in aria, più energia viene trattenuta e più l'atmosfera si carica di energia e quindi gli eventi climatici diventano sempre più intensi.
Essendo la CO2 prodotta dall'attività umana, soprattutto dalle trasformazioni energetiche, individuato il problema, il clima che fa danni a tutti noi, individuata la causa, la CO2, la soluzione è smettere di produrre CO2 e se possibile ridurre quella già presente nell'aria.
C'è tutto un report delle nazioni unite al riguardo se volete leggerlo per avere dati nel dettaglio, ma l'obiettivo è chiaro: Ridurre la produzione di CO2.
Quindi, la lotta per ridurre la produzione di CO2 ha un doppio effetto. Lo si fa sia per far si che l'ecosistema Terra nel quale ci troviamo rimanga il meno ostile possibile nei nostri confronti, e quindi di continuare a vivere in un ambiente il più stabile possibile e nel confort della nostra società, sia per ridurre le morti che paghiamo ogni anno per vivere con il livello tecnologico attuale. Si tratta di obiettivi a nostro favore, per la nostra vita e per la nostra sopravvivenza. Sono egocentrici ed è giusto che siano visti così.
La Soluzione
Per capire come fare a ridurre la CO2, bisogna prima capire come la produciamo. Solo a quel punto si può agire per andare a ridurne le emissioni.
Perché quando si parla di transizione energetica, si pensa quasi sempre solo all'elettricità. In realtà il quadro è molto più ampio. L'elettricità è solo una parte del consumo energetico del mondo. Il resto è rappresentato dall'uso di energia per muovere oggetti e persone in giro per il mondo ed in particolar modo dai processi industriali, che utilizzano grandi quantità di energia per produrre tutti i manufatti che compriamo. Che è ancora basato enormemente sul bruciare carbone, petrolio e gas. Quando si brucia qualcosa si passa per un processo di combustione, che con gli elementi sopra citati arriva a produrre CO2.
L'idea della transizione energetica è quindi quella di andare ad aggredire tutti i settori dove vengono impiegate queste tecnologie e sostituirle con altre che non producono CO2.
Seguendo questa logica, ci siamo chiesti "cosa è che possiamo fare senza produrre CO2?" La risposta è unica: l'elettricità. Utilizzando tecnologie come le pale eoliche, i pannelli fotovoltaici, le centrali idroelettriche, quelle geotermiche e le centrali nucleari, giusto per citare le soluzioni attualmente disponibili sul mercato che funzionano e sono usate ed in implementazione in tutto il globo.
Quindi il piano inizia a delinearsi. Se l'elettricità è l'unica cosa che possiamo produrre senza generare CO2, allora le cose da fare sono due. La prima: far si che tutta l'elettricità diventi prodotta da fonti ad impatto minimo di CO2. La seconda: far fare tutto all'elettricità. Il che vuol dire andare a sostituire ogni cosa che attualmente non usa la corrente elettrica per farlo.
Esempio molto classico. Normalmente come riscaldiamo le case di inverno? Se abbiamo un camino, andiamo a bruciare della legna, producendo CO2. Se siamo in appartamento con dei termosifoni, questi sono normalmente alimentati da acqua calda ottenuta bruciando gas. Posso invece riscaldare l'ambiente usando una pompa di calore, strumento che utilizza l'elettricità.
I fornelli da cucina? Invece di bruciare gas, si possono sostituire con un piano ad induzione. L'automobile? Con un'auto elettrica a batteria.
E così via. il processo è molto complicato, richiede tempo e soprattutto va pensato con piani in grado di dispiegarsi nel corso di diversi anni e con investimenti notevoli in sviluppo e ricerca, per trovare soluzioni sempre migliori al problema. Anche perché la soluzione se ci pensate richiede uno sforzo doppio. Non dobbiamo solo convertire tutta la produzione di elettricità in produzione green, senza emissione di CO2, ma dobbiamo anche far andare tutto ad elettricità, quindi la produzione dovrà aumentare.
Servono tutti gli strumenti, insieme, per creare un sistema flessibile e resiliente. E ci siamo dati come data obiettivo per raggiungere emissione 0, il 2050.
Di seguito volevo fare delle riflessioni su alcuni aspetti della transizione ecologica.
Le azioni individuali
Considerando che il 34,3% della popolazione italiana vive nelle grandi città, il 41,2% nelle città e sobborghi e solo il 24,5% in aree di campagna, possiamo capire che per avere un impatto significativo, dovremmo concentrare gli sforzi sul 75,5% della popolazione italiana, per migliorare la loro condizione.
L'azione che conta davvero è votare. Perché il cambiamento deve essere sistemico per avere un effetto. Devono essere attuate politiche che colpiscano tutti e gli stati devono farsi carico di molte delle spese della transizione. Se fino ad oggi queste tecnologie non sono state usate è perché non erano convenienti. Quindi il modo migliore per aumentarne l'adozione è renderle convenienti, con sussidi ed altro. In fondo le fonti fossili hanno ricevuto lo stesso trattamento.
L'efficienza
Sull'efficienza volevo aprire una breve parentesi per mettere in risalto un comportamento che coinvolge praticamente tutti. Negli anni noi abbiamo sempre migliorato l'efficienza di molti dei nostri prodotti tecnologici. Ma raramente abbiamo usato questo aumento di efficienza per ridurre i consumi. Lo abbiamo impiegato per aumentare le performance e quindi anche i consumi totali.
Prendendo un po' spunto da argomenti solitamente più vicini a quelli del blog, prendiamo le schede grafiche, strumenti usati nei computer tanto per giocare a videogiochi, quanto per eseguire calcoli matematici di varia natura. Se guardiamo effettivamente a quanti Teraflop, l'unità della potenza di calcolo, è ottenibile per ogni watt prodotto, oggi nel 2022 siamo enormemente avanti rispetto ad una decina di anni fa. Però la nostra richiesta di potenza grafica, e le esigenze di marketing, superano i miglioramenti dell'efficienza ed infatti le GPU top di gamma sono sempre più energivore.
Nel 2014 la leggendaria GTX TITAN BLACK per 5 Teraflop di potenza richiedeva 230W. Oggi, una singola RTX 3090Ti ha assorbimenti nell'ordine di 450W. Per 40TF. Quindi si, l'efficienza è quadruplicata, ma fatto sta che io se uso questa scheda, consumo di più che quella di punta del 2014.
Questo ragionamento si applica a tutto. L'efficientamento delle automobili ha permesso di farle più grandi con consumi simili a quelle più piccole del passato. Quindi abbiamo preso auto più grandi. Case più grandi. Cellulari con mille funzioni ma con la batteria che dura una giornata invece di una settimana con dimensioni della stessa 10 volte maggiori.
Dove l'efficienza viene considerata in modo maggiore è quando viene tradotta in un costo operativo. se il mio macchinario consuma meno, vuol dire che risparmio soldi nel conto elettrico. Ma anche lì, l'obiettivo è spesso quello di aumentare la produttività, non tanto risparmiare sulla bolletta.
Quindi bisogna stare molto attenti con i proclami sull'efficientamento del nostro modo di vivere, perché sino ad oggi, l'efficienza è stato uno dei fattori che ha permesso un aumento totale dei consumi. Quel che deve cambiare è la testa, non la tecnologia.
THE GRID
In termini di costi, 3Kw di fotovoltaico costano 5000€ circa, ed una batteria di accumulo da 15kWh sono 12500€. Una centrale nucleare costa tra i 3000€ ed i 6000€ per Kw che è in grado di produrre. Meno per centrali a gas. Capite quindi che se devo decidere il modo più economico per mandare avanti la baracca sempre senza incertezze, vado su tecnologie meno costose e più collaudate. Con il gas c'è il costo vivo della materia prima che poi si fa sentire nel tempo, col solare non c'è, mentre nel nucleare siamo in una via di mezzo, è più insensibile al costo dell'uranio per i costi di mantenimento.
Così gradualmente incominciamo a togliere sistemi che producono molta CO2 ed inquinanti vari. Non dobbiamo pensare di risolvere tutto oggi. Ci siamo dati fino al 2050 come obiettivo per il net 0, in 30 anni possiamo farne di cose e possiamo farle gradualmente, portando avanti diversi piani tutti insieme ognuno con il suo obiettivo.
Il mondo ha diverse velocità
Un altro tema di tutta questa transizione è che deve essere attuata da tutto il mondo, ma ogni parte del mondo è una situazione a sé. I paesi ricchi hanno inquinato tantissimo per raggiungere il livello di benessere e c'è un enorme sbilanciamento tra chi usa tanta energia e chi non ha accesso neanche ai beni che noi reputiamo primari, come l'elettricità. C'è bisogno quindi di eseguire una transizione equa e capire che non tutti possono adottare la stessa curva. Già solo Europa e America sono entità abbastanza diverse. Noi europei sembriamo abbastanza fissati con la transizione energetica e considerate che tra i paesi ricchi, in media, siamo già molto virtuosi rispetto agli americani, in grado di consumare il doppio di noi pro capite di fronte a standard di vita tutto sommato molto simili. Quindi gli stati uniti dovranno sforzarsi di più per raggiungere i nostri risultati.
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