Si decise per un approccio frontale. Il gruppo bussò con decisione al portone della villa della duchessa Vanthampur. Le guardie non sembravano intenzionate ad aprire, anche di fronte ad un mandato del Pugno Fiammante.
Fu l'Aasimar ad imporre la sua volontà. Sia con un tono di voce appropriato, sia con aiuti magici. "Apra la porta, io sono la legge!". Così il gruppo riuscì ad entrare. Chiaramente l'incantesimo ebbe un influenza limitata e le guardie non colpite reagirono attaccando gli intrusi.
L'effetto sorpresa aiutò una rapida eliminazione della minaccia. Diverse guardie corse sul luogo attirate dalle urla, finirono col fuggire via alla vista della situazione e di fronte a minacce dirette dell'Hellrider.
L'effetto sorpresa aiutò una rapida eliminazione della minaccia. Diverse guardie corse sul luogo attirate dalle urla, finirono col fuggire via alla vista della situazione e di fronte a minacce dirette dell'Hellrider.
Eliminata la sorveglianza esterna, entrarono nella casa sfondando il portone. Provarono a turno ad abbatterlo, con il magro elfo mago, l'ultimo rimasto, riuscire ad abbattere l'ostacolo. Il maggiordomo e domestici si mostrarono collaborativi, meno altre guardie poste ai piani alti della villa.
Sconfitti velocemente queste altre guardia, un imp apparve dal nulla, ed invitò il gruppo nella sua stanza. Era Thrustwell Vanthampur, figlio della duchessa. Mostrò al gruppo un oggetto che aveva recuperato dalla madre: una scatola puzzle infernale. Normalmente usate per nascondere oggetti importanti. Oltre ai sigilli normalmente in piedi, ve n'era un ulteriore. Thrustwell si offrì di aiutare a rimuovere questo sigillo qualora la madre fosse eliminata. Una strana offerta, che il gruppo sembrò accettare, quantomeno per lasciare l'impressione di andare d'accordo con il figlio, sarebbe potuto tornare comodo in futuro.
L'esplorazione della casa portò il gruppo nelle cantine. Mentre esploravano quello che sembrava essere una normale stanza piena di scatole con cibo, da tre di queste spuntarono tre diavoli spinati. L'attacco arrivò senza il minimo preavviso e dopo un primo momento di confusione, la risposta del gruppo fu violenta e decisa.
Si ritrovarono in un complesso costruito nella struttura delle fogne. Nella loro esplorazione arrivarono in una stanza adibita a prigione, protetta da un diavolo barbuto. Dopo uno scontro furioso, trovarono imprigionati una nobildonna di Baldur's Gate e Fisk, un agente di Candlekeep, che si trovava lì per condurre indagini sui Vanthampur in modo totalmente indipendente.
Offrì indicazioni al gruppo, per poi fuggire verso l'ingresso portando con se la nobildonna.
Il gruppo trovò una stanza piena di vestiti di cultisti e decise di travestirsi. Questo gli permise di passare abbastanza inosservati per tutto il resto del complesso. Un dormitorio con un paio di dozzine di uomini. Cucine, refettori, diverse stanze da magazzino e dispensa. C'erano numeri ed organizzazione, non era una cosa che si faceva in poco tempo.
Rimasero poche stanze da esplorare. Una di queste portò ad un luogo di preghiera. Un altare che raffigurava una figura angelica, con occhi luminosi. Alcuni cultisti erano intenti a pregare. Un diavolo barbuto chiese al gruppo cosa facessero lì. L'unico in grado di capire e rispondere in infernale era il paladino Hellrider. La risposta non piacque ed il risultato fu l'eliminazione totale dei cultisti e del diavolo.
Non senza difficoltà. Le risorse magiche iniziavano a scarseggiare ed erano tutti visivamente feriti e stanchi. Il paladino ed il barbaro erano quelli più spezzati, a furia dei continui combattimenti in corpo a corpo contro esseri diabolici.
Il gruppo distrusse la statua angelica, recuperando la fonte della luce dei suoi occhi: una mazza magica.
Il gruppo notò la presenza di una porta segreta nel muro. Dall'altro lato di questa, trovarono la padrona di casa: Thalamra Vanthampur. La intimidirono. Probabilmente il loro aspetto stanco non riuscì a sortire l'effetto sperato e la signora lanciò un dardo magico contro l'Hellrider, abbattendolo sul colpo.
Tutti si lanciarono in battaglia ma caddero come burro attraversato da un coltello caldo. I poteri della duchessa non erano umani, c'era qualcosa che la stava potenziando. Un patto diabolico senza dubbio. Quando fu uccisa, rimanevano in piedi solo il chierico del Compagno ed il Goliath, gravemente feriti.
Sul suo corpo trovarono delle chiavi. Sembravano ideali per aprire una porta ornata chiusa incontrata in precedenza. All'interno di questa stanza trovarono qualcuno di totalmente inaspettato. Thavius Kreeg, l'alto osservatore, il capo di Elturel. Che in teoria doveva trovarsi nella città il giorno nel quale sparì.
Spiegò che fu catturato e sfruttato dalla duchessa per parlare con lo scudo appeso alla parete della stanza. Uno scudo terrificante, con un volte demoniaco raffigurato sulla sua struttura. Per estrarre conoscenza dalla creatura senza soccombere come molte altre menti deboli hanno fatto prima di lui.
Questa spiegazione non convinse molto il gruppo. Essere d'accordo o meno con questa ricostruzione non avrebbe portato a nulla. Quindi presero Thavius Kreeg e lo portarono alla caserma del pugno fiammante. La casa fu visitata da un contingente del Pugno per estirpare e catturare tutti i cultisti rimasti.
Il figlio della duchessa, ora erede della casata, diede la scatola infernale rimossa del sigillo extra come promesso al gruppo. Fisk si offrì di aiutare il gruppo. Avrebbero portato lo scudo misterioso con loro per custodirlo nella città e lui avrebbe fatto aprire la scatola da un'esperta in materia.
Dopo qualche giorno di riposo, avvenne proprio questo. Una volta a Candlekeep, il contenuto della scatola sorprese tutti. All'interno c'era una copia di un patto infernale. Tra l'arciduchessa dell'Averno e Thavius Kreeg.
"Nel quindicesimo giorno di Flamerule, nell'anno 1444, io , Thavius Kreeg, dalla mia autorità di Alto Osservatore dell'Elmo e più alta autorità umana sopravvissuta della città di Elturel, giuro con questo Patto di donare la mia anima e l'intera città di Elturel all'arciduchessa Zariel, al termine di 50 anni, con il dislocamento della città nell'Averno e me preso nel suo servizio.
In cambio di ciò, Zariel, l'Arciduchessa dell'Averno e rappresentate di Asmodeus, l'Arcidiavolo, Lord assoluto dei nove gironi e del Nessus, si impegna nell'omaggiare la città del Dono del Compagno, un Insediatore Solare, che apparirà nel cielo sopra Elturel per almeno il termine dell'accordo la cui luce flagellerà i non morti della città. Si impegna ad offrire qualsiasi altro mezzo necessario per terminare il regno dell'Alto Cavaliere Klav Ikaia se il Dono del Compagno non sia sufficiente allo scopo.
Nell'onore di questo mutuo accordo, qui segnamo con il nostro sangue nel giorno ed anno scritti in precedenza.
Alto Osservatore Thavius Kreeg di Elturel
Zariel, Arciduchessa dell'Averno."
Vogrir Rosendal fu visibilmente scosso. Tutto il suo mondo, il suo credo, la storia, gli crollò addosso.
Ricordò le parole da lui pronunciate il giorno del suo giuramento.
"Giuro solennemente di impegnare la mia anima, il mio sangue e la mia spada per servire come cavaliere di Elturel e condividere il patto dell'Alto Osservatore nell'onorare il Dono del Compagno."
La sua anima era condannata allo stesso destino di Thavius Kreeg e della città.
In questo momento di sconforto, lo scudo parlò ai presenti, telepaticamente. Disse di essere un Solar, intrappolato nello scudo. Era finito in quella situazione dopo che partecipò ad una carica nell'Averno per interrompere la fonte dei pericolo che stava dando problemi ad Elturel un paio di secoli fa. Insieme agli angeli parteciparono numerosi cavalieri umani, che però tradirono il gruppo, chiusero il portale e tornarono a casa. Così intrappolati, furono tutti uccisi o intrappolati. Lui finì all'interno di questo scudo, e vagò di cultista in cultista nel mondo materiale.
Andare ad Elturel nell'Avernus, trovare la seconda copia del contratto infernale, sarebbe stato il modo di salvare la città e l'anima di tutte le persone coinvolte, incluso il chierico Aasimar.
Al racconto di questa storia, Xarxes capì che la storia degli Hellrider era una cazzata anch'essa. Prese il simbolo del suo ordine, lo strappò dalla sua armatura e lo gettò a terra.
Il gruppo si preparò per andare ad Elturel, con un incantesimo di traslazione planare. Con vendetta e sconforto negli occhi degli Elturiani del gruppo.
Al racconto di questa storia, Xarxes capì che la storia degli Hellrider era una cazzata anch'essa. Prese il simbolo del suo ordine, lo strappò dalla sua armatura e lo gettò a terra.
Il gruppo si preparò per andare ad Elturel, con un incantesimo di traslazione planare. Con vendetta e sconforto negli occhi degli Elturiani del gruppo.
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