La traslazione dimensionale lasciò tutti confusi per qualche istante. Qualcuno vomitò di colpo, sentendosi lo stomaco sotto sopra. I più forti ebbero un leggero mancamento, giramenti di testa.
Quando ritornarono ai loro sensi, la visione della città causò in loro un secondo momento di sconforto e difficoltà. La città era completamente dilaniata, come se fosse stata soggetta ad un potentissimo terremoto. Edifici piegati. Cielo rosso. Nell'aria potevano vedersi diavoli volare in lontananza. Il suolo tremava ogni minuto. L'aria aveva un retrogusto di zolfo ed ad ogni respiro si faceva sentire nelle papille gustative del gruppo, con anche il Dragonborn disgustato dal sapore.
Il Compagno era lì, nel cielo. Ora di un colore blu acceso, con numerosi fulmini che circondavano la sua superficie. Ad intervalli casuali una scarica di elettricità si abbatteva sulla città. A volte non facendo nulla, altre distruggendo un edificio.
Furono svegliati dalla loro trance da urla provenienti da dietro l'angolo. Una donna con un bambino stava fuggendo da dei diavoli. Questo riaccese in loro la speranza: c'erano ancora persone vive ad Elturel, che cercavano di sopravvivere. Si lanciarono in battaglia pronti, salvando la donna ed il suo pargolo.
Decisero di raggiungere il posto più difendibile della città, il cuore nevralgico. La cittadella. Lungo il viaggio aiutarono dei nani rimasti travolti da un edificio crollato e dovettero affrontare numerosi diavoli in città. Dapprima su uno dei ponti rimasti intatti. Invece di collegare le due parti della città separate da un fiume, al di sotto del ponte c'era solo del vuoto. La città era sospesa in aria, tenuta da delle gigantesche catene ed ad ogni tremore sembrava perdere quota, con l'obiettivo finale di arrivare a schiantarsi al suolo.
I combattimenti contro i diavoli furono feroci, ma mai eccessivamente letali nella città. Non erano organizzati, e si vedevano spesso lottare in aria o in lontananza con demoni, anche loro venuti a curiosare su questa città umana.
Solo la cittadella era vistosamente assediata. Il gruppo sfruttò l'invisibilità e le doti atletiche di Talat per avere un'idea della loro composizione, per prepararsi all'attacco. Cultisti umani, granghi giganti e diavoli vari erano organizzati in gruppi e stavano preparando un nuovo assalto.
I Cultisti furono presi di sorpresa. Palla di fuoco, Onda Tonante, attacchi rapidi e precisi di ascia e spadone. In una decina di secondi furono sterminati presi alle spalle.
L'assalto contro i granchi giganti andò invece molto peggio. La loro spessa corazza rese difficile apportare danni per i combattenti corpo a corpo, e la loro stazza non permetteva loro di raggrupparsi in spazi ristretti per essere tutti colpiti in un sol colpo da una magia di attacco. Il diavolo che li comandava aveva così libertà di azione, protetto da queste insolite ed efficaci creature.
Sia Ga-Dor che Vogrir caddero sotto i colpi nemici. La vittoria sembrava essere fuori portata. I granchi furono sconfitti dopo molto sudare, ma avevano impiegato troppo tempo e gli altri gruppi erano oramai allertati della loro presenza e stavano convergendo. Sembravano condannati.
Furono salvati dal classico Deus Ex Machina. Un gruppo di demoni arrivò dal cielo, iniziando ad ingaggiare i diavoli. L'attenzione della battaglia si spostò via dalla cittadella, con i due schieramenti intenti a combattere nella città.
Furono accolti dai superstiti della Cittadella. Nientepopodimeno che dal Gran Duca Ravengard. La sua vista riaccese barlumi di speranza nei membri del gruppo del Maglio Fiammante. Il Duca non era solo sopravvissuto, ma a quanto pare aveva usato la sua esperienza e carisma per erigersi a capo delle azioni di difesa di Elturel. Nella Cittadella c'erano numerosi civili e sufficienti provviste per resistere ad una difesa anche duratura.
Con il Duca, erano sopravvissuti alcuni membri della sua scorta. Con lui si erano salvati alcuni membri del vecchio ordine di Elturel. Pherria Jynks, la più alta carica rimanente della Chiesa di Torm e Hide Kaas, il cavaliere di Elturel di rango più alto. Gli Hellknight si divisero quando Elturel sprofondò nell'Abisso. Alcuni divennero diavoli immediatamente. E poi si scoprì la triste verità. Ogni anima di Elturel che incontri la morte, viene tramutata in un Diavolo. Questo sembra affliggere solo le persone residenti di Elturel. Gli uomini di Ravengard morti non si trasformarono mai.
Le rivelazioni del patto diabolico destabilizzarono il Duca. Si decise quindi di chiedere aiuto a Torm. Il suo elmo cerimoniale, usato per ottenere profezie, era custodito nei sotterranei del Grande Cimitero. Avrebbe potuto dare indicazioni su cosa fare per spezzare il patto una volta per tutte.
Così il gruppo, una volta recuperate le forze, si diresse verso il Gran Cimitero. Il viaggio fu senza pericoli. La maggiore esperienza accumulata negli scontri precedenti permise di evitare ogni pericolo e pattuglia diabolica.
Il cimitero aveva una strana aura intorno a se. Era difeso da Minotauri, tipiche creature legate a Baphomet, demoniache. I minotauri si dimostrarono feroci e decisi, ma il gruppo ebbe la meglio ed entrò nella struttura principale. All'interno uno strano figuro con a seguito due diavoli sembrava presentarsi come il prossimo ostacolo da superare, ma dei demoni eruppero dal piano inferiore e iniziarono a combattere contro i diavoli. Il gruppo decise di concentrarsi contro i demoni.
Al termine dello scontro, l'umano si presentò: era Gideon Lightward, prete di Torm ora ridotto ad un non morto, che difendeva la cappella dai demoni. Lasciò passare il gruppo senza opporre resistenza. Il suo scopo era semplicemente abbattere i demoni.
Il posto era chiaramente stato saccheggiato e c'erano numerose tracce di visitatori demoniaci. Nella stanza dove era conservato l'elmo di Torm non c'era nulla. Ma erano evidenti i segni di una teca che veniva trasportata nella sua interezza.
Andando più in profondità, passarono numerose stanze adibite a riti funerari, fino ad arrivare nel lago sotterraneo, usato per purificare i corpi e le anime prima dell'ultimo addio. Un portale si animava in mezzo alla stanza, con al di là immagini chiaramente derivanti dall'abisso. Un Vrok stava insultando visivamente due Minotauri, colpevoli di aver fatto cadere la teca dell'elmo di Torm. L'elmo a terra, rimaneva intoccato dai demoni.
La battaglia fu veloce ma non per questo poco letale. Una salva di apertura di tuoni e fulmini dai maghi, ai quali seguirono cariche del paladino e barbaro. L'elmo fu recuperato, il portale chiuso.
Al rientro alla Cittadella, la sacerdotessa Pherria Jynks eseguì il rituale. L'elmo fu indossato da Vogrir, che venne sopraffatto da una luce incandescente, svenendo. La sua mente, ancora sconvolta dalla perdita della fede del Compagno, non era in grado di accettare la presenza di un altro Dio. Non ancora. Fu allora Xarxes a portare a termine il rituale.
Vide un deserto rosso, circondato da mura ed una immensa mano di sabbia arrivare dall'alto ed affondare dinanzi a lui. Il tempo passò velocemente e la mano divenne una montagna.
Un luogo, ma dove? Il Solar chiuso all'interno dello scudo, a sentire la descrizione, sapeva di cosa si stava parlando. Un forte. Nell'Averno.
Il gruppo si preparò così a lasciare la città.
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