Maledizione del Trono Cremisi #2 - Una città in subbuglio







La città in tumulto scosse profondamente gli avventurieri, che si ritrovarono a fuggire dalle strade, per evitare la folla ed i tafferugli.
In primo luogo, decisero tutti di recarsi a casa di Zellara per capire cosa fosse accaduto. La sua testa era in stato di decomposizione avanzata, ad indicare una morte da circa una settimana.

Al loro ritorno, la casa era in evidente stato di abbandono. Piena di ragnatele, senza nessun arazzo al muro. Il mazzo dell'Apprensura recuperato dal rifugio di Gaedren Lamm si illuminò ed una potenet aura magica invase la stanza. Di fronte al gruppo apparve Zellara, in una forma eterea, semi trasparente. Il suo odio per Gaedren non permise alla sua anima di passare a miglior vita, rimanendo fatalmente legata al suo mazzo. Il suo potere divinatorio permeava ancora il mazzo di carte e la chiromante si offrì di "viaggiare con loro", offrendo la possibilità di guardare nel futuro per aiutare il gruppo nel loro futuro tribolare.

Decisero di riposare per la notte e di recarsi a far colazione il giorno successivo, per cercare di capire cosa stesse succedendo.
Nel loro girovagare in cerca di un buon locale, incontrarono dei pazzi predicatori in mezzo alla strada. Comuni alla morte di ogni sovrano, pronti a predicare la fine del mondo. "L'occhio di Groteus sta osservando Korvosa!" Uno di loro sembrò osservare morbosamente Leandro Potter. Gli urlò: "Si, si, tu sei quello dei miei sogni, tu, TUU!" Il vecchietto si avvicinò a leandro, riuscendo ad afferrarlo e scuoterlo mentre gli urlava una qualche sorta di profezia. "La tua morte simboleggerà l'inizio di un periodo di grande sventura per la città!" Leandro prò a liberarsene, inutilmente. Dovette intervenire Ariadne, tirando un cartone furioso in faccia al vecchio, stendendolo in un sol colpo. Gli altri profeti della sciagura fuggirono via, allontanandosi.

Riuscirono ad arrivare in una zona relativamente tranquilla per fare colazione e riuscirono a capire un po' quali erano gli umori della città. Ultimamente gli Otyugh stavano causando più casini in superficie, nei quartieri poveri ci sono stati diversi disordini e sul re circola ogni genere di diceria. Ucciso da qualcuno, avvelenato, morte naturale, tutta una montatura da parte degli anarchici, ogni ipotesi era valida.

Si decise di andare a chiedere a delle guardie sulla situazione. Incrociarono una pattuglia, ma mentre si accinsero ad iniziare il dialogo, un uomo, biondo, ferito, emerse da un vicolo, urlando e chiedendo aiuto. Dietro di lui una folla inferocita. Forconi, qualche falce. Urlavano slogan contro la nobiltà generici. Basto Fosco Nero a placare la folla. Prese la sua falce, e ci passò sopra la sua pietra per affilarla. Lo fece nel modo più rumoroso possibile, mostrando a tutti il suo sguardo omicida. Il diavolo evocato si frappose tra la folla e Fosco. Con la sua voce demoniaca riuscì a convincere tutti dell'errore che stavano per commettere.

La folla si ritirò. Il giovane, Amin Jalento, ringraziò, diede un'anello d'oro al gruppo e tornò a casa.
Oramai i tesori erano numerosi ed era meglio trasformarli in moneta sonante. Si recarono così ad un banco dei pegni e svuotarono le tasche. Il mercante notò la spilla dalla decorazione cittadina e la riconobbe per quello che era: un tesoro mancante della regina. Esortò i nostri eroi a portare la ricompensa alla regina stessa.

E così fecero. Dopo molte attese burocratiche, vennero scortati nella sala del trono, dalla guardia del corpo della regina: Sabrina. La regina Ileosa stessa li accolse, in un meraviglioso vestito nero a lutto.
Ricevettero una ricompensa monetarie e vennero invitati a recarsi dalle guardie per dare una mano in un momento così difficile per la città.

Non avendo nulla di meglio da fare, il gruppo decise di rimanere coeso e di affrontare le avversità della città per cercare di stabilizzarla.

La cittadella Volshyenek era in piena attività, un viavai di guardie, tra feriti di ritorno e uomini freschi appena armati pronti ad uscire. Furono accolti da Cressida Kroft, il maresciallo della guardia. Visibilmente stanca e stressata. Aveva parecchi lavori che voleva scaricare dalla guardia cittadina, e diete agli avventurieri subito indicazioni su un caso abbastanza spinoso. Il Sergente Verik Vancaskerkin aveva disertato dopo la morte del re ed era riuscito a portare con se delle guardie. Si era asserragliato nella macelleria "tutta la carne del mondo"  che stava distribuendo carne gratis alla popolazione affamata durante il blocco dei commerci dovuto ai disordini.
Per evitare le connessioni con la guardia e non rischiare che altri uomini cadano sotto la sua influenza, meglio inviare gente scollegata alla guardia.

Dopo essere arrivati nei pressi della macelleria, il gruppo fece un veloce giro di raccolta informazioni. A quanto pare la popolazione era davvero grata all'offerta gratis della macelleria. Inoltre, sembra che le guardie della macellerie, offrissero lavoretti particolari agli interessati e di sicuro un gruppo così armato in bella vista faceva intendere di essere interessato. Al "piatto speciale della serata" avrebbero dovuto sapere di più.

E quindi si accinsero vero la macelleria senza tergiversare ulteriormente. Chiesero subito del lavoretti alle guardie. Vennero ricevuto in privato con l'offerta. Recuperare un gruppo di sbandati ubriaconi che in questi giorni stavano dando fastidio alla gente qui intorno e portarli da loro. Sotto ricompensa monetaria. Niente domande richieste. Un lavoro semplice e pulito.

E così fecero. Decisero di stare tutti al gioco per arrivare in fondo alla questione. Gli sbandati ubriaconi furono stesi velocemente mentre stavano pisciando insieme allegramente in un vicolo. L'unico danno apportato al gruppo fu una spruzzata di piscio su Guitton e Barmista.

Compiuto il loro lavoro, riportarono i barboni alla macellerie e si appostarono per la notte, non notando sulla di strano. Così ritornarono alla carica il giorno dopo, questa volta parlando della taglia sul loro capo. Scattò l'allarme e iniziò uno scontro. Fosco Nero, sconsolato, uscì dal negozio.
Gli avventurieri riuscirono a stordire ed atterrate le due guardie ed a far fuggire altre due arrivate in soccorso. Non senza qualche problema, visto che Leandro fu ferito gravemente, ma nulla che la magia curativa di Sarenrae non potesse curare.

Nella macelleria non notarono nulla di strano. Salirono così al piano di sopra e si confrontarono con Verik Vancaskerkin. L'ex sergente era molto sulle sue, stressato e stanco dalla situazione. Appena il gruppo fece riferimento al business dei suoi uomini, fu molto sorpreso e qualcosa in lui si spense.
Interrogò con violenza i suoi uomini catturati e poi si consegnò volontariamente.

Pensava di voler fare il pene per la sua città e non sapeva dei lavori notturni dei suoi sottoposti. Il gruppo tornò dalla guardia, solo per ricevere un nuovo incarico.

Quando Cressida Kroft li accolse, non era da sola. Insieme a lei c'era Vencarlo Orisini, maestro di spada alla scuola omonima. A quanto pare era un amico di vecchia data di Cressida e spesso agiva da consigliere nei momenti più difficili, come quello che stavano tutti vivendo.

L'ambasciatore del Cheliax Darvayne Gios Amprei stava tramando per acquisire più potere in città grazie a questi improvvisi subbigli. Il suo frequentare spesso la zona dell'Ell's End, un covo di depravità e vizi, aveva portato al lord criminale del luogo informazioni preziose che avrebbero potuto screditare l'ambasciatore e fermare il suo piano. Ricevettero ben 1000 monete d'oro per corrompere il capo criminale, Devargo Barvasi a rilasciare le informazioni.

Eel's End è una zona particolare che si trova in Vecchia Korvosa. Si tratta di un gruppo di navi perennemente attraccate, che svolgono la funzione di luogo del piacere. C'è la nave bordello, quella casinò, quella locanda e quella droga pesante. Gestito da ladri, ma siccome pagano regolarmente le tasse sui vizi, sono "in regola".

Il gruppo decise per un approccio diretto, ma si ritrovò bloccato all'ingresso della sala di Devargo. Le guardie non li facevano passare perché "senza appuntamento". Decisero di passare una giornata nella zona a recuperare informazioni. Scoprirono che Devargo è conosciuto come il Re dei Ragni, grazie alla sua capacità di controllare queste creature. Si dice abbia sangue demoniaco dentro di se.
Tra tutte le dicerie sentite, ha un qualcosa di plausibile, almeno così confermarono i sapientoni del gruppo.

Il giorno dopo si ripresentarono dalle guardie con l'intenzione di sganciare il denaro. Grazie a tante belle parole, persero solo 200 monete d'oro.  La sala del trono di Devargo era molto peculiare. Intorno alla stanza c'erano molte ragnatele e tantissimi ragni, tutti intenti a girovagare senza mai sconfinare dalle loro pareti. Il capo della baracca era impegnato a parlare con quelli che sembravano scagnozzi. L'Eidolon di Xavvent Tambunbelly si presentò ed usò tutto il suo aplomb per presentare il caso a Devargo nel modo più diretto, semplice e senza giri di parole, cercando di compiacere la sua figura. Sembrò avere un buon effetto, in quanto sembrò apprezzare tale approccio. Però voleva vedere il valore del gruppo prima di dargli alcunché. Decise per un gioco di "Coltelli".

Un gioco un po' barbarico, ma efficace. Due contendenti salgono su un lungo tavolo di legno e si pongono ai lati. Il loro braccio destro è legato dietro la schena. Lungo l'addome hanno diverse sacche e tasche. Al centro del tavolo c'è un pugnale conficcato. I commensali lanciano monete sul tavolo ed è compito dei contendenti raccoglierle. Chi ne ha più vince. Si vince anche buttando a terra l'avversario o uccidendolo con il coltello.

Ariadne era la persona più adatta per questo. Uno dei precedenti interlocutori di Devargo fu il suo sfidante. Da come fu presentato, divenne evidente evidente che volevano entrare a far parte dell'organizzazione e questa era per loro una prova. Lo sfidante corse velocemente per il coltello al centro del tavolo e lo prese. Aradne ignorò bellamente la cosa e iniziò a sferrare calci e pugni a ripetizione, fino a mandare ko l'avversario, facendolo cadere giù dal tavolo in men che non si dica.

Devargo fu estasiato, e acconsentì di dare le informazioni richieste per 1500 monete d'oro. Iniziò una veloce contrattazione, ma gli avventurieri forzarono un po' troppo la mano. Sotto le mille monete d'oro era un prezzo troppo basso e Devargo si spazientì parecchio. Attaccò quindi violentemente il gruppo, lesi di non aver saputo quando tirarsi indietro.

Xavvent ed il suo Eidolon cadono giù per una botola trappola al centro della stanza, finendo un una stanza buia, piena di ragni. Uno strano ticchettio di mandibole riempiva l'aria. Dinanzi a se trovò un Ettin, pronto ad attaccarlo.

Al piano superiore iniziò un combattimento senza sconti per nessuno. Devargo attaccava deciso, con lame negli avanbracci intrinse di veleno.  Leandro e Guitton furono messi a terra immediatamente ed il peso della battaglia ricadde su Ariadne e Fosco. Fortunatamente molto più abili nel tenere testa ad un attacco frontale. Gli aspiranti scagnozzi erano mal equipaggiati e pertanto caddero uno ad uno senza grossi problemi. Nando riuscì con le sue pozioni a rimettere in piedi l'oracolo ed il magus. Devargo, comprendendo la sua inferiorità numerica, bevve una pozione e divenne invisibile. Fosco si mise all'ingresso della stanza, intercettando le guardie che stavano arrivando a rinforzare la zona.

Gli altri, corsero per raggiungere sia il loro compagno gnomo che l'interno della struttura. Devargo riapparse dall'invisibilità e riuscì a quasi uccidere Nando, ma Leandro gli scaricò addosso un colpo di spada caricato con stretta folgorante, friggendo vivo Devargo. Con il ladro a terra, i rinforzi fuggirono e il gruppo ebbe il tempo ed il modo di aiutare Xavvent. Recuperarono le informazioni e fuggirono veloci, mescolandosi nel trambusto creatosi.

Stay Classy, Internet.

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01 09 10