Piattaforma: PC(giocata)/PS4/Xbox One Data di uscita: 13 maggio 2016
Uno dei primi giochi ai quali abbia mai giocato fu Doom II. Un nuovo Doom, nel 2016, non potevo lasciarmelo sfuggire a lungo.
Chi ha tempo di stare a leggere?
Quindi, se non si vuole perdere tempo e si pensa solo a quel che si vede, ci si trova di fronte ad una storia "mediocre" e semplicemente funzionale. Su Marte gente gioca con le energie infernali, la base umana viene invasa e tocca al Doom Marine ripulire completamente l'installazione.
Chi si fermerà un po' a leggere scoverà la storia dell'ascesa al potere di una megacorporazione, di terribili esperimenti effettuati su umani e demoni, e di un passato misterioso e pieno di vendetta per il Doom Marine, personaggio che rimane muto per tutta l'avventura.
Questo suo essere muto non è un problema in quanto i pochi NPC presenti non cercheranno mai di instaurare un dialogo con il protagonista, come accade per esempio in Half Life 2, ma si limiteranno a dettare legge, a dare ordini e direttive. Anzi, il silenzio del protagonista, unito alle sue azioni ed animazioni accentuano il suo risentimento e disprezzo nei confronti di chi li sta dando questi ordini, a sottolineare come "lo sto facendo solo perché fa comodo ad entrambi".
Tutta questa moina ci mette un 12 ore per essere risolta e purtroppo arriva ad una semi-conclusione, visto che il tutto si conclude lasciando spazi aperti per un continuo, che spero avvenga.
Mazzate ed esplosioni...
La parte più grandiosa e fiore all'occhiello del gioco è il gameplay.
Quello che farete nella maggior parte del gioco è sparare a velocità frenetica a demoni di ogni tipo che vi arriveranno da ogni lato. Le bocche di fuoco sono le solite classiche dei vecchi Doom, sotto un po' di uplifting grafico, ed ognuna è soddisfacente, appagante e del giusto impatto. La doppietta è di una brutalità infinita ed i danni che arreca sono altrettanto alti, ma la cosa più importante è il feedback che ha sul giocatore. Mostri grossi, che si solito si mangiano missili sulla faccia senza frenarsi, subiscono un contraccolpo dalla doppietta, rimanendo storditi per un istante.
Dal lato opposto c'è il fucile al plasma, con i suoi colpi luminosi sparati senza il minimo rinculo, in grande quantità e che a vederli sembrano non fare nulla.... quando invece stanno infliggendo danni ingenti ai nemici. Vi affezionerete ad ogni bocca da fuoco ed ognuna è in grado di offrire un vantaggio in una determinata situazione e contro un certo nemico. Ruotare l'arsenale costantemente è fondamentale, specie vista la scarsità generale di munizioni.
Se volete godervi appieno il suo gameplay, provatelo a giocare come ho fatto io: con arma centrata, come nei vecchi Doom, e senza reticolo di puntamento. Fenomenale.
Un feedback delle armi ottimo unito ad una reattività dei comandi eccellente potrebbero bastare a rendere questo shooter un ottimo titolo, ma la id Software ha fatto di più. Le mappe nel gioco sono grandi, espansive e non lineari. Certo, non ci sono i labirinti infiniti dei primi Doom, ma neanche i corridoi alla Call of Duty, diciamo un'ottima via di mezzo. Per incentivare la loro esplorazione, la mappe sono state disseminate di segreti, utili non tanto a se stessi, ma a potenziare il proprio protagonista, in quanto è presente un sistema di progressione su più livelli.
Ogni arma ha due modalità di fuoco alternative che devono essere trovate sulla mappa. Questi upgrade possono cambiare di molto come si usa l'arma in questione e possono essere a loro volta potenziati spendendo punti arma, che si ottengono combattendo bene e trovando i segreti nella mappa.
Altri bonus che si trovano in giro permettono di potenziare la salute, armatura e capacità di munizioni della propria armatura e di inserirne funzioni speciali, come degli alert per i segreti o immunità al danno esplosivo dei classici barili rossi sparsi qua e là.
La progressione non nuove al gioco e si dimostra un ottimo modo per aggiungere varietà e progressione al gameplay, che altrimenti si fermerebbe nel momento il quale il giocatore ha visto tutti i nemici ed ha accesso a tutte le armi.
Doom implementa anche un sistema di "glory kill", di esecuzioni corpo a corpo. Quando un nemico viene danneggiato a sufficienza può entrare in uno stato di stordimento ed in quel momento è possibile ucciderlo in modo estremamente efferato attaccandolo in corpo a corpo. A questa uccisione segue il rilascio di vita e raramente munizioni per il giocatore. Fondamentale in certi momenti perché la vita non si rigenera e le munizioni non sono in grandissime quanittà e per rifornire entrambe bisogna trovare appositi oggetti nel livello.
All'inizio pensavo che questo si trasformasse in un "sparo per stordire" invece di uno "sparo per uccidere", invece a lungo andare le esecuzioni non mi hanno dato fastidio e sono diventate parte integrante della violenza su schermo, senza togliere niente allo shooting.
I nemici sono i soliti classici più anche novità o rivisitazione e sono generalmente ben riusciti, anche se i nemici più comuni forse risultano un po' troppo anonimi. Si vede che comunque il gioco è un "seguito" di Rage, in quanto la mobilità dei nemici negli ambienti è notevole. Saltano ovunque per inseguire il giocatore e non hanno problemi a farsi strada nelle strutture più intricate, specialmente gli Imp, che odierete per la loro abilità di spostarsi rapidamente ovunque.
Il gioco ha anche altra roba. Una modalità multiplayer che definire mediocre è già tanto ed un'altra più geniale, chiamata Snap Map, che è in sostanza un editor a disposizione degli utenti per creare le modalità di gioco, mappe e quant'altro a proprio piacimento. Come sempre è pieno sia di cagate che di genialate pure, ma lo considero una simpatica aggiunta alla campagna, nulla di più.
L'id Tech finalmente ce la fa
Tecnicamente Doom è ineccepibile. L'id Tech6 risolve i problemi di pop in delle texture dell'id Tech 5, ne migliora la resa grafica e anche le performance. Sulla mia configurazione, i5 2500k, GTX 970 ed 8GB di Ram, tutto ad Ultra, sia in OpenGL che in Vulkan il gioco rimane inchiodato a 1080@60, garantendo una fluidità straordinaria che si traduce in una risposta nei comandi precisa e soprattutto costante.
Gli effetti particellari impreziosiscono i combattimenti con esplosioni e quant'altro, rendendo ogni scontro una goduria sia da giocare che da vedere.
Gli ambienti sono artisticamente validi ma poco vari, nella prima metà di gioco si è visto praticamente tutto ed è un peccato.
La colonna sonora si è evoluta col tempo e non siamo più al semplice metal sintetizzato dei vecchi capitolo, ma c'è un po' di mescolanza tra elettronica e suoni metal più violenti rispetto al passato, per ottenere una colonna sonora per gli scontri di grande impatto. Basta sentire il nuovo tema principale. Meno orecchiabile rispetto al vecchio, ma musicalmente validissimo.
Un gioco che offre un gameplay sparatutto di primordine e va finalmente contro le tendenze degli FPS degli ultimi anni per riportarli sui binari della semplicità. Gameplay granitico e divertimento che scaturisce nell'immediatezza dello stesso. Niente Open World, millemila quest, decine di NPC o setpiece creati dagli sviluppatori. Qui si spara e si spara duro. Ed è Glorioso.
Stay Classy, Internet.
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