Lo studio dei manuali del gioco di ruolo di Warhammer 40.000 ha portato come al solito al pensare personaggi, situazioni ed avventure. Poi con il mio gruppo di amici ci siamo avventurati in Pathfinder, e quindi ho lasciato stare. Però, L'inquisitore Abelarnus è uscito fuori dal processo creativo e qui ve lo presento. Disegno come sempre eseguito dal buon Phobox.
La vita di Abelarnus sembrava su un binario fin dalla sua nascita. Primogenito di una famiglia nobile governatrice di un Hive World, fu educato fin da piccolo a prendere il futuro comando della città ed a guardarsi intorno dai i letali giochi di potere. All’età di 12 anni però, il piccolo sviluppò poteri psionici. Si manifestarono in modo totalmente accidentale, quando, giocando in casa, oggetti si mossero per conto proprio e scariche di energia del warp scaturirono dalle mani del ragazzino.
Si discusse parecchio in famiglia se nascondere questo fatto, se rinunciare al loro primogenito per inviarlo sulle navi nere o…. peggio. La famiglia nobile era alquanto fissata su concetti di purità umana quindi vedeva questa mutazione con estrema diffidenza, pregiudizio e paura. Dopo qualche giorno di accesi dibattiti, il ragazzino fu affidato nelle cure della scuola astronomican. Viaggiò fino al pianeta Terra sulle navi nere, fu sottoposto ai rigidi allenamenti e test e dopo anni finalmente emerse come Psichico Sanzionato destinato ad essere assegnato alla guardia imperiale, guarda caso nello stesso plotone di uno dei suoi fratelli.
Prima di partire per il suo assegnamento, decise di
ritornare a casa dalla sua famiglia per una visita dopo tutti questi anni, ma
si vide sbattere la porta in faccia. Non lo accolse nessuno, perché era una
mutazione eretica che portava solo disonore e scompiglio alla sua famiglia. Fu cancellato dagli archivi familiari, come se non fosse mai esistito. Questo fu la scintilla che accese qualcosa in lui, qualcosa di diverso da
quanto uno potrebbe normalmente aspettarsi.
Fino a quel momento, tra i dettami della sua famiglia da
piccolo e quelli della scuola Astronomican ,era anche lui cresciuto con un fervente odio per le mutazioni umane e per gli alieni, il credo standard dell’Imperium
praticamente, ma vedersi rigettato dalla sua stessa famiglia, che lui aveva
sempre visto come estremamente positiva verso i suoi confronti (non capendo del
tutto come fu trattato effettivamente quando manifestò i poteri psionici), lo
portò a riconsiderare questo credo. Lui sapeva di essere un buon servitore
dell’impero, di aver imparato a controllare i propri poteri e di essere una
buona persona… perché mandarlo via a priori? Perché essere così ciechi?
Questi pensieri lasciarono un po’ il tempo che trovarono in un primo momento,
visto che durante il
servizio nella guardia imperiale c’è poco spazio per la filosofia. Durante una delle tante campagne, si ritrovò ad essere assegnato insieme ad altri psichici e soldati ad un Inquisitore dell’Ordo Xenos, in una missione contro gli Eldar. Questo gli diede modo di poter provare di nuovo quel senso di ambiguità e di eccessiva durezza del credo imperiale, in quanto gli alieni si mostravano molto più complessi di quanto in apparenza e L'inquisizione non agisce sempre nel modo che ci si aspetti. La missione finì estremamente male e riuscirono a salvarsi grazie a lui l’Inquisitore a qualche soldato. Intelligenza, capacità di comandare e volontà di apprendere e di farsi domande attirarono su di se l'attenzione dell'inquisitore e si unì immediatamente agli accoliti inquisitoriali.
servizio nella guardia imperiale c’è poco spazio per la filosofia. Durante una delle tante campagne, si ritrovò ad essere assegnato insieme ad altri psichici e soldati ad un Inquisitore dell’Ordo Xenos, in una missione contro gli Eldar. Questo gli diede modo di poter provare di nuovo quel senso di ambiguità e di eccessiva durezza del credo imperiale, in quanto gli alieni si mostravano molto più complessi di quanto in apparenza e L'inquisizione non agisce sempre nel modo che ci si aspetti. La missione finì estremamente male e riuscirono a salvarsi grazie a lui l’Inquisitore a qualche soldato. Intelligenza, capacità di comandare e volontà di apprendere e di farsi domande attirarono su di se l'attenzione dell'inquisitore e si unì immediatamente agli accoliti inquisitoriali.
Dopo molti anni al servizio dell’Inquisizione, Abelarnus si
ritrovò nelle condizioni di divenire lui stesso un nuovo Inquisitore dell’Ordo
Xenos.
Il suo allineamento fu quello dei Radicali dell’Ordo Xenos,
che non vedono tutti gli alieni come abomini da eliminare senza pensarci due
volte, ma se questi sono in grado di parlare, forse è meglio cercare di
eliminare inutili spargimenti di sangue e spreco di risorse e forse anche
collaborare se possibile.
Abelarnus tende a presentarsi come una persona molto affabile,
ben curata ed estende sempre il suo braccio per una cordiale stretta di mano, a
tutti. L’ostilità aperta non porta giovamento a nessuno. Ma sa che spesso è
l’unico modo necessario per risolvere i problemi.
Questo metodo di approccio è in antitesi non solo con il metodo puritano inquisitoriale, ma anche con il suo aspetto e la sua presentazione estetica.
Anni passati a combattere nella guardia imperiale in prima fila come Psyker telecineta e biomante, lo rendono un guerriero feroce, senza scrupoli, lucido sotto stress e terribilmente efficiente.
Questo metodo di approccio è in antitesi non solo con il metodo puritano inquisitoriale, ma anche con il suo aspetto e la sua presentazione estetica.
Anni passati a combattere nella guardia imperiale in prima fila come Psyker telecineta e biomante, lo rendono un guerriero feroce, senza scrupoli, lucido sotto stress e terribilmente efficiente.
Infatti sembra sempre che debba andare in guerra. Il suo equipaggiamento tipico consiste in un’armatura potenziata di ottima qualità, con un look a metà tra il cerimoniale e l'utilitaristico, una spada di
forza, una pistola inferno e spesso anche un paio di granate allucinogene o tossiche.
Il suo sorriso e la sua gentilezza nascondono una competenze nelle arti del combattimento e nella manipolazione delle energie del warp non da poco e questo tende a spizzare praticamente il 100% degli interlocutori, che finiscono per sottovalutarlo sempre.
Il suo sorriso e la sua gentilezza nascondono una competenze nelle arti del combattimento e nella manipolazione delle energie del warp non da poco e questo tende a spizzare praticamente il 100% degli interlocutori, che finiscono per sottovalutarlo sempre.
Viaggia spesso ai limiti dell’Impero, raccogliendo il più
possibile informazioni riguardanti gli alieni per cercare di limitare il più
possibile il dispiego di forze massicce dell’Impero. A nessuno interessa aprire
nuovi fronti di guerra ed un atteggiamento preventivo può fare miracoli. È
riuscito una volta ad adottare una tattica tipicamente usata dagli Eldar:
manipolare gli Orki nell'attaccare una regione che stava venendo invasa dal Chaos. Il risultato è stato un grande sfoltimento di entrambi gli eserciti, con
un lavoro molto semplificato per le forze imperiali inviate a ripulire una
regione. Questo espediente gli ha attirato contro l’ira e l’invidia di ogni
tipo di Inquisitore, ma fortunatamente nessuna azione formale è stata presa nei
suoi confronti. Quando però si arriva a dover combattere è spesso il primo a caricare i nemici insieme ai suoi accoliti o a plotoni di guardia imperiale o adeptus astartes, assumendo il ruolo di comandante da prima linea.
La sua presenza in un teatro di guerra indica due scenari estremamente contrastanti: se si tratta di Tau ed Eldar cercherà in tutti i modi di evitare inutili scontri, andando contro tutto e tutti nell'Imperium. Se si tratta di Xenos pericolosi, vuol dire che il martello dell'Imperium sta per abbattersi sul nemico con violenza.
E questo è quanto!
Stay Classy, Internet!
La sua presenza in un teatro di guerra indica due scenari estremamente contrastanti: se si tratta di Tau ed Eldar cercherà in tutti i modi di evitare inutili scontri, andando contro tutto e tutti nell'Imperium. Se si tratta di Xenos pericolosi, vuol dire che il martello dell'Imperium sta per abbattersi sul nemico con violenza.
E questo è quanto!
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