Obama e The Witcher 2

Dal titolo potrete forse capire che mi sto addentrando verso lidi un po' pericolosi e sconosciuti, dove è facile inceppare come un beota (con tutto il rispetto per i beoti, che saluto) in qualunquismi ed errori madornali.


Ma più penso alla situazione in cui il mondo imperversa in questo periodo e più mi convinco che forse Obama doveva giocarselo The Witcher 2.....





Nel 2011, durante una visita di Obama in Polonia, gli venne regalata l'edizione per collezionisti di The Witcher 2. Regalo alquanto particolare da fare ad un capo di stato, ma The Witcher in Polonia è asceso al rango di divinità, quindi ad ogni occasione cercano di osannarlo. Quest'anno, Obama è tornato in Polonia ed ha detto in modo molto diplomatico che lui non è un giocatore, ma la gente dice belle cose su The Witcher ed è contento perché è un prodotto della Polonia nelle nuove tecnologie che ha fama internazionale. O roba del genere. Insomma, "well played".



Poi vedi quello che in questi anni gli USA han fatto in campo di politica estera. A detronizzare ogni tizio esistente in certi territori e poi oggi ci ritroviamo con la cacca ovunque, disordini e guerriglie/guerre sparse che generano solo casini e disagi per le popolazioni locali e non.
Ed io che continuavo a pensare di aver vissuto scene "simili" in The Witcher 2.  La cosa mi è sembrata alquanto curiosa ed ironica.

Cosa diavolo è questo The Witcher 2? Esso è un gioco prodotto dalla casa di sviluppo polacca CD Project Red, basato sui libri di Andrzej Sapkowski, scrittore polacco asceso nel mondo del fantasy di recente (scrisse il primo Witcher negli anni '90). Il videogame riprende tutti i temi tipici della saga dei libri e li ripropone da 0 a tutti i videogiocatori del pianeta terra, in quanto i libri non sono ancora tutti tradotti nelle varie lingue (e tutt'ora, in italiano ne mancano 2 all'appello per concludere la saga. In inglese ne mancano di più.).

Triss è una gran patata
The Withcer 2 è stato definito da molti un gioco maturo, per adulti. E quando si parla di questa maturità, spesso si sfoga tutta sulla presenza nel gioco di nudi femminili e di scene di sesso ben fatte e al protagonista che più che un cacciatori di mostri sembra che faccia di professione l'ingroppatore di donne.
Prostituzione dilagante e donne dalla gnoccolosità atomica a perdita d'occhio sembrano essere le cose che attirano su di se l'aggettivo di maturo.
Io tenderei a dire il contrario, più che altro perché Andrej ha un'ossessione per le tette nei suoi libri, quindi diciamo che è "rimasto un po' bambino".
Questo aiuta molto il marketing di sicuro e attira il giocatore adolescente maschio medio senza dubbio, ma il gioco nasconde una critica sociale non da poco, o quantomeno fa un ottimo lavoro di farci vivere esperienze contemporanee sotto ottiche diverse attraverso la lente del fantasy. Come ogni buona "fiction" deve fare.

The Witcher 2 ha come focus della storia un gigantesco intreccio per il potere, che arriva a far saltare le teste di molti capi di nazioni e butta un'intera regione nel caos...
Il protagonista della storia, lo Strigo Geralt di Rivia, viene accusato di aver ucciso un re e deve riuscire a scagionarsi e quindi si butta in mezzo a questa vicenda, vivendola comunque abbastanza da estraneo, assistendo a numerosi eventi ed il giocatore è chiamato a fare scelte ogni tanto e queste scelte arrivano ad influenzare il futuro del nostro protagonista e quello del mondo.

Il gioco in particolare si butta a capofitto in una narrativa che ha  molti paralleli tra il terrorismo e la guerra al terrore moderna invece che alle vecchie guerre campali tra regni  o contro il nemico supermalvagio tanto care al genere fantasy. Questo rende il mondo di gioco un po' strano per certi versi, ma estremamente attuale e verosimile per altri.

Oggi siamo arrivati a capire che l'eliminazione di Gheddafi non ha portato buoni frutti. La Libia al momento è in una lotta interna per il potere e quelli interessati a metterci le mani sopra non sanno che pesci prendere. Inoltre lo stato Libico funzionava anche da scudo contro i terroristi che arrivavano dal centro dell'Africa, limitandone l'influenza possibile sul territorio europeo, ora invece ci troviamo senza neanche quello.
Però era "brutto e cattivo" e appena se n'è presentata l'occasione è stato sbattuto fuori. Ed ora in Libia non possiamo parlare manco con qualcuno che rasenta il potere per cercare di calmare le cose.
E che c'entra con The Witcher 2?
Nel gioco ci ritroviamo di fronte al re Henselt del regno di Kedwen. Quest'uomo è "brutto e cattivo", a capo di una nazione ed è in costante conflitto di interessi con le altre nazioni per territori e risorse.
Geralt, in base alle scelte del giocatore, può passare molte ore di gioco insieme a questo personaggio ed arriva a essere testimone diretto della sua crudeltà, ma ne vede anche i lati positivi.
Arriva ad un certo punto del capitolo 2, dove si ha l'occasione di ucciderlo. Un vostro compagno di viaggio è furioso nei suoi confronti perché il re ha ucciso tutti i suoi uomini. Il giocatore può dargli ragione, liberando il mondo da un uomo spregevole, oppure può far desistere l'amico.
La conseguenza di questo non si vede immediatamente, ma arriva al giocatore qualche ora dopo, sotto forma di riflessione e poi nel finale. Eliminare il re causò la caduta del suo regno, che ebbe una guerra civile interna che lo dilaniò e fece si che i Regni del Nord si indebolirono tantissimo, pronti ad essere invasi dall'impero di Nilfgaard del sud.

Credo che sia evidente da questa spiegazione (per quanto sommaria) sia possibile tracciare un parallelo tra i due casi. Perché? Perchè The Witcher è buona fiction, dove i comportamenti delle persone ed i legami che le tengono unite sono simili a quelli del nostro mondo e perché The Witcher ha sempre avuto aspetti di satira sociale. Non voglio arrivare a dire quale scelta sia sbagliata o no. Come dice Geralt stesso, "Non scelgo tra bene o male, ma tra male minore e male maggiore". Ci sono tantissimi più interessi e connessioni nel mondo reale (e anche in quello di The Witcher, le manovre politiche sono tantissime) e prendere una decisione di questo genere è qualcosa di non facile. Ma si ha l'impressione che negli ultimi anni le scelte siano state fatte senza riflessione, visto che la situazione è sempre sfuggita di mano in ogni posto dove gli Americani sono andati. Stoltezza? Stupidità? Noncuranza? Secondo me, devono leggere o giocare un po' di più. Perché il risultato delle loro azioni a me personalmente sembravano alquanto ovvie e non sono certo un uomo di politica internazionale. Sono uno che guarda alle azioni ed alle reazioni (engineering bias FTW).
Le buone opere di finzione hanno di finto solo le ambientazioni, ma le dinamiche umane sono sempre quelle e anche se in un gioco elettronico, certe decisioni e scelte possono portare a farci soppesare aspetti su noi stessi e sugli altri che a volte ci sfuggono nel mondo reale, perché ci mettono in ruoli diversi rispetto a quelli della nostra vita.

The Witcher affronta, o perlomeno mostra, al giocatore anche un'altra tematica, quella del terrorismo/ribelli e di come questo si relaziona con gli stati sovrani. In The Witcher 1 la cosa è affrontata in modo un po'... meh. Si vede come entrambe le parti non riescono a calmarsi e dialogare e vanno in escalation continua di violenza, fino a causare un bordello atomico.
In The Witcher 2 invece si può vivere l'intera epopea di questi terroristi. Se il giocatore rimane con il compagno di inizio gioco, effettivamente li vede come una forza esterna sovversiva che uccide a destra ed a manca e viene dipinta come un insieme di gente di merda. Se invece passa ad aiutarli, vede come in effetti la questione è più complessa di quanto possa sembrare all'inizio e non tutto è nero come la pece, ma questi movimenti sono espressione sia di ideali che di interessi politici contrari a quelli al momento in carica.

Tra l'altro in the Witcher 2 c'è tutta questa lotta e battaglia che vede il gruppo di ribelli elfici formare uno stato autonomo in mezzo agli altri stati coi quali si trovano in antitesi....... e poi uno pensa ber sbaglio all'ISIS e fa 2+2. E considerando che il motivo principale di questo è l'odio razziale verso i non umani siccome nel mondo di the Witcher Nani ed Elfi sono trattati come le persone di colore durante il periodo anni '60-70 negli Stati Uniti se va bene, e come gli Ebrei durante il periodo Nazista se va male.
Ma non è finita mica qui. Tutta questa bella idea di farsi lo stato proprio lottando contro il potere stabilito... chi mi dice che sia davvero questo quello che sta succedendo? The Witcher 2 infatti mostra alla fine, solo se si seguono determinati percorsi, come tutta questa guerra per l'indipendenza sta venendo manovrata da persone che poi vogliono servirsene per arrivare al potere e quindi forniscono aiuti e fanno manipolazioni mentre gli altri girano le spalle per poter arrivare ad ottenere il potere nel modo più "legittimo", per quanto violento, possibile. Infatti il nuovo stato formatosi attraverso questo movimento "terrorista" viene riconosciuto come indipendente dagli altri regni ed è quindi equiparato a tutti gli altri nel "diritto internazionale".
Se non altro, fa riflettere e ci mostra come non bisogna sempre prendere le cose a "face value", in entrambi i sensi. Un tipo di analisi del genere, profonda che considera tutti gli aspetti della questione andrebbe fatta su ogni situazione sociopolitica, per evitare di finire nei soliti lochi comuni. Cosa che accade tante volte in The Witcher 2 che è sempre pronto a mostrarci tutte le sfaccettature di un mondo complesso quanto il nostro.

Alla fine del gioco, in base alle scelte del giocatore si arriva a configurare un nuovo complesso equilibrio geopolitico, che potrebbe avere una ripercussione in The Witcher 3, in uscita Febbraio 2015, quando l'impero di Nilfgaard del sud decide di invadere il Nord, ora distrutto e diviso, oppure relativamente stabile, sempre a discrezione del giocatore.

La cosa più importante è che il gioco non si impone di insegnare la morale. Lascia tutto come degli eventi ai quali voi avete partecipato e dove vi ritrovavate a scegliere puramente in base a come la pensate voi. Nessuna ricompensa da un punto di vista meccanico, solo una ricompensa ruolistica. Non obbligandovi a fare scelte per ottenere questa spada o questo incantesimo, il giocatore è sempre al centro di tutto. Ognuno può farsi le proprie idee su quello che sta accadendo e spesso saranno sbagliate perché basate su informazioni incomplete, proprio come nella realtà.

Questo è quello che considero un gioco maturo. Un gioco che testa la nostra mente con tematiche del nostro mondo reale, tematiche da adulti, non tutto quel "teen angst" che invece i Giapponesi proprio non riescono ad eliminare dalle loro produzioni, tranne in rari casi.

Per essere preparati a tutto ed avere un'ampia visione delle cose, si deve studiare, leggere, vedere film e soprattutto giocare. A tutto, senza escludere nulla a priori. Non si sa mai quando qualcosa testi la nostra moralità o ci faccia pensare a fondo su cose alle quali noi non davamo peso fino al giorno prima. Anche se è finzione, siccome si parla di scelte morali/ideologiche/di interesse, tutta la fiction ci "prepara" a sostenere queste situazioni attraverso la simulazione.

Quindi, a tutti i politicanti o aspiranti tali, fatevelo un giro su The Witcher 2, oltre che a Civilization o Democracy e Paper, Please.....

Stay Classy, Internet.


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01 09 10