Il ritorno del tutorial "diventa un anticristo" |
Ce l'ho fatta. Dopo ben un mese, un dannato mese dall'uscita di Dark souls 2 sono riusciuto (con un ENORME numero di scomuniche da varie religioni nel mondo) a spolpare il titolo FromSoftware in modo tale da essere sufficientemente pronto a scrivere una review adeguata ad un titolo tanto atteso.
Forse non al 100% e sicuramente non come lo intendono alcuni questo fantomatico "100", ma posso dire di aver esplorato in lungo e in largo lasciando le penne in tutta la sfigatissima terra di Drangleic.
E dopo settimane di badilate in faccia e imprecazioni al limite della realtà, vi illustrerò quelli che sono i pregi e i difetti di questo prodotto, seguito di uno dei giochi più osannati della scorsa generazione.
Resta quindi da chiedersi: sarà all'altezza del predecessore? ( che per la cronaca avrebbe preso un 8,75-9 all'epoca).
Beh, scopriamolo insieme!....sempre se non muoio lungo il percorso.
Diciamocelo: la serie souls è una pecora nera nel mondo videoludico odierno, dove la maggior parte dei giochi prendono per mano l'utente dall'inizio alla fine, conducendolo lungo il percorso scriptato degli eventi puntando più a essere un intrattenimento che una sfida. Ciò non è necessariamente un male in quanto esistono diversi capolavori con tale formula, tutti più o meno apprezzati da critica e pubblico.
Ma è proprio la "predominanza" di questa impostazione a rendere i souls titoli tanto rari e particolari quanto apprezzati, in quanto permettono al giocatore di mettersi alla prova veramente senza neanche perdere tempo a spiegargli perché di tutto ciò, buttandolo in un mondo brutale e punitivo, quasi come se volessero comunicare qualcosa tipo "questo gioco non fa per te" oppure "Levati dai baglioni noob!" spingendo il player a lanciare fuori dalla finestra il disco dopo la millemillesima morte. Di fila.
Ma è proprio qui che risiede il fascino malato di Dark souls e compagnia bella: nonostante tutto senti di volerci riprovare, ancora e ancora, fino al compimento della missione assegnata. Nulla smuove dalla ferrea determinazione di DOVER portare a termine il gioco.
E' qui che i ragazzi di FromSoftware sono dei maestri : motivare il giocatore come nessun titolo fa da tempo.
Saranno riusciti nel loro intento anche questa volta?
BIGGER AND... DARKER?
Già dai primi momenti si nota come la struttura base dei souls sia sempre ( e per fortuna!) la stessa: abbiamo come al solito il nostro simpatico non-morto di quartiere che, per una serie di sfortunati e indecifrabili eventi/motivi (che resteranno inspiegati per il 90% del tempo come da tradizione) si ritrova ad esplorare in lungo e in largo una terra pericolosa e oscura, piena di imprevisti e trappole, alla ricerca di un modo per liberarsi dalla maledizione del "segno oscuro" già visto nel primo capitolo di DS.
Per chi non lo sapesse, questa maledizione consiste nell'impossibilità di morire, costringendo a una continua resurrezione in un corpo sempre più martoriato dai colpi, sia nel corpo che nello spirito.
Questa scomoda situazione porterà il protagonista, attraverso un "portale" poco rassicurante", a giungere alle porte di Drangleic, enorme regno sede delle (dis)avventure del gioco.
Dopo una striminzita sessione di "jogging" possiamo assistere al primo grande miglioramento dal predecessore: La creazione del personaggio.
Diciamocelo: l'editor nel primo Dark souls era veramente imbarazzante, capace di sfornare aborti disumani di difficile immaginazione anche dopo ere geologiche passate a smanettare tra le opzioni.
Per fortuna il nuovo titolo FS ci mette davanti a un sistema di tutto rispetto, pieno di opzioni differenti e in cui modellare il proprio alter-ego diventerà un piacere, nonostante la consapevolezza che il viso del nostro agognato bell'imbusto sarà in bella mostra per l'1% del tempo, con il 99 occupato da elmi e facce.."smorte".
La scelta del dono e delle classi è rimasta praticamente invariata e con numerose opzioni disponibili, tra cui la new entry del maestro di spade, sia per gli amanti del melee che per i caster.
Qui possiamo subito notare alcune differenze dal predecessore in termini di statistiche del personaggio, tra cui l'aumentare della stamina staccato da quello del peso trasportabile e la presenza una nuova voce : l'adattabilità: Questa nuova "statistica" aumenterà la velocità d'esecuzione dei movimenti del personaggio come schivate, le parate e il tempo di reazione ai colpi, oltre ad aumentare l'equilibrio totale e la resistenza a un paio di status alterati.
Una volta giunti alla fine del tutorial si raggiungerà Majula, la base di tutti i vostri spostamenti e unico posto amichevole in tutta Drangleic.
La città fungerà da HUB principale e dalla quale parte una struttura per così dire "circolare" nella quale si trova esattamente nel mezzo, con tutte le location attorno a essa. Drangleic infatti è un grande regno, anche più grosso della location del primo Dark souls, da qui il titolo BIGGER all'inizio del paragrafo.
A majula, oltre a incontrare vari npc (e ne appariranno sempre di più in questa...ridente...cittadina) come un mercante o il fabbro, troverete colei che sarà la vostra guida nella trama e al tempo stesso la vostra salvezza in quanto vi donerà l'agognata fiaschetta estus: L'araldo dello smeraldo.
Eh si, abbiamo citato la parola "trama": nonostante sia sempre difficile parlare della trama dei souls secondo i canoni a cui siamo abituati, possiamo dire che la storia che si cela tra le righe e le rovine di Dark souls 2 è sì piacevole e non priva di spunti interessanti, ma rimane comunque inferiore a quella del primo capitolo, dove si respirava un'aria più cupa e al tempo stesso epica, dove i bersagli erano più chiari e il tutto era lasciato meno al caso. Sia chiaro: Drangleic resta comunque interessante da esplorare, sia per scoprirne la storia che per analizzarne ogni singolo centimetro, spesso strapieno di segreti, porte nascoste o npc introvabili.
Tuttavia, l'esperienza risulta "più guidata" e meno "varia" delle lande esplorate qualche anno fa.
CHI DI SPADA FERISCE....USA UNA ESTUS.
Ciarlando delle differenze nella struttura della trama e nell'impostazione dell HUB principale non possiamo non parlare delle diversificazioni all'interno del gameplay, area in cui Dark souls ha sempre brillato di una luce particolare e che analizzeremo nelle righe sottostanti, per prima cosa però parleremo della più grande differenza presente in questo sequel: La limitazione del respawn dei nemici. Si, avete letto bene.
Il primo Dark souls era un titolo difficile e brutale senza dubbio, tuttavia esisteva un modo per oltrepassare molte delle difficoltà senza sudare troppo: Il farming selvaggio delle anime. Alcune zone del primo capitolo avevano al loro interno nemici che donavano numerosissime anime al giocatore e potendoli uccidere all'infinito si riusciva a tirar su di parecchi livelli le statistiche del proprio personaggio, aumentando l'equipaggiamento di conseguenza.
Tutto questo in Dark souls 2 è impossibile, in quanto il respawn nemico è limitato a dodici (per alcuni anche meno). Esatto, dopo dodici morti quel determinato nemico non vi darà più fastidio sparendo completamente dalla circolazione.
Tutto questo cambia completamente l'approccio al gioco, permettendo così diverse strategie ("li farmo tutti perdendo ore finché non scompaiono poi tiro dritto fino al boss? o evito morti inutili e corro senza fermarmi?" ) ma sopratutto modifica la visione della propria morte: se nel primo capitolo morire due volte corrispondeva al dover rifarmare le anime da capo, stavolta significa potenzialmente perderle per sempre, incrementando di fatto il timore del giocatore di lasciarci le penne e spingendolo a corse spericolate verso il falò più vicino pregando di non essere falciato sulla via del ritorno. Converrete anche voi che è un cambiamento sostanziale della struttura di gioco.
Un altro grande cambiamento nel gioco è la progressiva "hollowficazione" del nostro personaggio, ovvero che a ogni morte (e saranno tante) la barra della salute si ridurrà del 10%, fino a un massimo del 50%, che vuol dire punti vita dimezzati, che a sua volta vuol dire morti sempre più numerose, fino a un inevitabile ritorno a essere umano e relativo "spreco" di preziose effigi umane, l'equivalente delle umanità del primo DS.
Pad alla mano possiamo notare che il già stratosferico gameplay dei primi souls è stato perfezionato ulteriormente, garantendo ora uno dei più profondi sistemi di crescita del personaggio e di combattimento mai visti in un RPG occidentale.
La possibilità di equipaggiare tre armi/scudi diversi per ogni mano(ocio al peso massimo!), quattro anelli, due tipi di frecce/dardi e dieci oggetti contemporaneamente permette la messa in atto di numerosissime strategie diverse per ogni combattimento, potenzialmente diversissimi gli uni dagli altri grazie alle numerose combinazioni di diversi bonus di equip e oggetti.
Grazie all'ottima risposta dei comandi e alle precise hitbox nemiche e non, le cosiddette "morti bastarde" del primo DS sono ridotte all'osso, rendendo ogni battaglia, ogni percorso a ostacoli e sopratutto ogni boss uno scontro deciso unicamente dall'abilità(e dall'equip) del player in questione, facendo risultare Dark souls 2 un titolo molto più "giusto" e gratificante, nonché meno pericoloso per eventuali ulcere da nervosismo.
DIVERSAMENTE UGUALE
Dopo aver brevemente introdotto il discorso "boss" poco sopra è ora di parlarne in modo più accurato, prendendo in esame l'intero comparto tecnico del titolo.
Artisticamente Dark souls è davvero splendido, con il suo stile dark fantasy e il suo voler essere quasi gotico, con un carattere sottolineato dall'ormai classica palette di colori utilizzata dai From, che sovrappone colori freddi a palate con toni di arancione-rosso che aumentano il contrasto con l'ambiente. E che ambiente!
Ancora una volta le ambientazioni sono uno dei punti di forza del titolo, con luoghi diversi tra loro e sempre interessanti, ricchi di segreti e sfaccettature di ogni tipo. Questa grande varietà tuttavia non riesce a scrollarsi il senso di deja vù per chi ha giocato il primo DS, n quanto molte delle ambientazioni sembrano ( o sono?) riciclate di peso da quelle del capitolo precedente.
Non che siano brutte eh per l'amor del cielo, ma lasciano un po' l'amaro in bocca pensando a cosa avrebbero potuto fare con un pizzico di impegno in più.
Stesso discorso per i boss, sempre tantissimi e molto ben realizzati. Anche qui purtroppo il senso di già visto è presente e in misura davvero esagerata rispetto alle ambientazioni; infatti spesso ci si ritroverà ad affrontare boss praticamente uguali a quelli già affrontati in passato (vedi najika e queelag) e altre volte DAVVERO gli stessi (vedi i gargoyle della campana o il simil Ornstein).
Altra nota dolente sono lo SMODATO numero di cavalieri in armatura come boss. Cioè, io adoro i cavalieri, ma quando nel corso di un gioco affronto più di sei/sette volte dei bestioni in armatura molto simili tra loro mi cadono un po' le braccia, sopratutto pensando ai Draghi vagine o ai lupi enormi guerrieri presenti nel primo capitolo.
Graficamente invece il titolo non è niente di che, anzi, riesce a deludere in più di un'occasione per via dei suoi poderosi cali di frame rate e alle sue assurde compenetrazioni poligonali, se in più aggiungiamo un buon numero di texture slavate e animazioni che, per quanto migliorate con il motion capture , non fanno gridare al miracolo abbiamo un quadro non proprio positivo dell'argomento.
Per fortuna grazie a una risoluzione più che buona sulle attuali console (720p) il tutto riesce a stare a galla nonostante le magagne elencate sopra, anche se rimane davvero un peccato non poter vedere cosa potrebbe fare l'estro artistico dei ragazzi di FS con la potenza delle console di nuova generazione. Peccato.
Piccola menzione al sistema di illuminazione creato apposta per la meccanica della torcia in Ds2, notevole per quanto riguarda lo sviluppo su console ma totalmente diverso da quanto mostrato dalle preview del titolo, le quali presentavano aree totalmente buie da esplorare con torcia alla mano con un grande sistema di illuminazione dinamica, che probabilmente si è rivelato ingestibile dalle odierne console al momento della pubblicazione.
La casa giapponese ha provato a salvare il tutto trasformando le aree sopracitate in luoghi semi-bui, rendendo però di fatto inutile la torcia, bruciando una meccanica che poteva rivelarsi perfetta per un gioco del genere.
AGGIUNGI UN MORTO A TAVOLA
Fa il suo grande ritorno anche il peculiare comparto online della serie souls, ormai un segno distintivo della saga. Dopo lo scivolone con il primo Dark souls, stavolta i From software hanno optato per i server dedicati garantendo connessioni più veloci e stabili, anche se purtroppo dopo un mese dall'uscita del titolo fatichiamo ancora abbastanza spesso a connetterci, vuoi per la magica connessione italiana, vuoi per instabilità dei server. La quantità di opzioni nel comparto online è aumentata, dove assieme ai classici messaggi da lasciare ai giocatori ,alle pietre di evocazione per combattere qualche boss in compagnia e alle invasioni dei mondi di altri giocatori si aggiungono : un'area pvp per i giocatori dello stesso patto e la meccanica dei blu, ovvero una gilda di "guardiani" che permette di aiutare altri player invasi da qualche furbacchione in cerca di anime facili.
A proposito di invasioni: una delle novità nel comparto online è la possibilità di essere invasi anche in stato di non morto. Ebbene si, rimanere in versione "zombie" non vi salverà più dai backstab a tradimento di qualche connazionale spiritoso come nel primo DS, costringendovi a rimanere sempre attenti e pronti all'azione in caso di una visita poco gradita. Si tratta di una piccola aggiunta, ma che assieme alla meccanica del respawn limitato dei nemici obbliga a mantenere alta l'attenzione e la concentrazione di chi gioca, cosa sempre più rara al giorno d'oggi.
E se le circa 50-60 ore per la campagna principale non vi basteranno, probabilmente le ore aggiuntive che il multiplayer sopracitato dovrebbero aiutarvi a chiarire le idee....ah, ho già detto che c'è un new game+ con contenuti aggiuntivi??
ENDING
Dark souls 2 è tutto quello che gli amanti della serie volevano vedere: Un gioco duro, brutale e impegnativo, che regala soddisfazioni a non finire e momenti di puro intrattenimento.
Le sue profonde meccaniche ruolistiche sapranno soddisfare anche i palati più raffinati, e le sue fasi esplorative manderanno in brodo di giuggiole tutti gli aspiranti Nathan Drake che proveranno il nuovo titolo From Software. Purtroppo tecnicamente siamo abbastanza indietro e alcune scelte stilistiche riciclate lasciano l'amaro in bocca, ma a parte questo ci troviamo davanti a un grande titolo, uno di quei GDR che saprà tenervi impegnati per decine e decine di ore.
Forse non esattamente all'altezza del primo Dark Souls a causa del fattore originalità, ma per chi cerca una sfida capace di entusiasmare davvero sa dove cercare.
Drangleic aspetta solo voi...accettate la sfida?
VOTO(dati con step di 0,25 su una scala da 1 a 10) = 8,75
Così come nell'1, mai una frase fu più veritiera |
Ma è proprio qui che risiede il fascino malato di Dark souls e compagnia bella: nonostante tutto senti di volerci riprovare, ancora e ancora, fino al compimento della missione assegnata. Nulla smuove dalla ferrea determinazione di DOVER portare a termine il gioco.
E' qui che i ragazzi di FromSoftware sono dei maestri : motivare il giocatore come nessun titolo fa da tempo.
Saranno riusciti nel loro intento anche questa volta?
BIGGER AND... DARKER?
Già dai primi momenti si nota come la struttura base dei souls sia sempre ( e per fortuna!) la stessa: abbiamo come al solito il nostro simpatico non-morto di quartiere che, per una serie di sfortunati e indecifrabili eventi/motivi (che resteranno inspiegati per il 90% del tempo come da tradizione) si ritrova ad esplorare in lungo e in largo una terra pericolosa e oscura, piena di imprevisti e trappole, alla ricerca di un modo per liberarsi dalla maledizione del "segno oscuro" già visto nel primo capitolo di DS.
Per chi non lo sapesse, questa maledizione consiste nell'impossibilità di morire, costringendo a una continua resurrezione in un corpo sempre più martoriato dai colpi, sia nel corpo che nello spirito.
La creazione personaggio è molto più profonda che in passato |
Dopo una striminzita sessione di "jogging" possiamo assistere al primo grande miglioramento dal predecessore: La creazione del personaggio.
Diciamocelo: l'editor nel primo Dark souls era veramente imbarazzante, capace di sfornare aborti disumani di difficile immaginazione anche dopo ere geologiche passate a smanettare tra le opzioni.
Per fortuna il nuovo titolo FS ci mette davanti a un sistema di tutto rispetto, pieno di opzioni differenti e in cui modellare il proprio alter-ego diventerà un piacere, nonostante la consapevolezza che il viso del nostro agognato bell'imbusto sarà in bella mostra per l'1% del tempo, con il 99 occupato da elmi e facce.."smorte".
La scelta del dono e delle classi è rimasta praticamente invariata e con numerose opzioni disponibili, tra cui la new entry del maestro di spade, sia per gli amanti del melee che per i caster.
Qui possiamo subito notare alcune differenze dal predecessore in termini di statistiche del personaggio, tra cui l'aumentare della stamina staccato da quello del peso trasportabile e la presenza una nuova voce : l'adattabilità: Questa nuova "statistica" aumenterà la velocità d'esecuzione dei movimenti del personaggio come schivate, le parate e il tempo di reazione ai colpi, oltre ad aumentare l'equilibrio totale e la resistenza a un paio di status alterati.
Una volta giunti alla fine del tutorial si raggiungerà Majula, la base di tutti i vostri spostamenti e unico posto amichevole in tutta Drangleic.
La città fungerà da HUB principale e dalla quale parte una struttura per così dire "circolare" nella quale si trova esattamente nel mezzo, con tutte le location attorno a essa. Drangleic infatti è un grande regno, anche più grosso della location del primo Dark souls, da qui il titolo BIGGER all'inizio del paragrafo.
Solo alla fine si scoprirà la sua identità... Non indovinerete MAI. |
Eh si, abbiamo citato la parola "trama": nonostante sia sempre difficile parlare della trama dei souls secondo i canoni a cui siamo abituati, possiamo dire che la storia che si cela tra le righe e le rovine di Dark souls 2 è sì piacevole e non priva di spunti interessanti, ma rimane comunque inferiore a quella del primo capitolo, dove si respirava un'aria più cupa e al tempo stesso epica, dove i bersagli erano più chiari e il tutto era lasciato meno al caso. Sia chiaro: Drangleic resta comunque interessante da esplorare, sia per scoprirne la storia che per analizzarne ogni singolo centimetro, spesso strapieno di segreti, porte nascoste o npc introvabili.
Tuttavia, l'esperienza risulta "più guidata" e meno "varia" delle lande esplorate qualche anno fa.
CHI DI SPADA FERISCE....USA UNA ESTUS.
Ciarlando delle differenze nella struttura della trama e nell'impostazione dell HUB principale non possiamo non parlare delle diversificazioni all'interno del gameplay, area in cui Dark souls ha sempre brillato di una luce particolare e che analizzeremo nelle righe sottostanti, per prima cosa però parleremo della più grande differenza presente in questo sequel: La limitazione del respawn dei nemici. Si, avete letto bene.
Il primo Dark souls era un titolo difficile e brutale senza dubbio, tuttavia esisteva un modo per oltrepassare molte delle difficoltà senza sudare troppo: Il farming selvaggio delle anime. Alcune zone del primo capitolo avevano al loro interno nemici che donavano numerosissime anime al giocatore e potendoli uccidere all'infinito si riusciva a tirar su di parecchi livelli le statistiche del proprio personaggio, aumentando l'equipaggiamento di conseguenza.
Ma non mi dire..! |
Tutto questo cambia completamente l'approccio al gioco, permettendo così diverse strategie ("li farmo tutti perdendo ore finché non scompaiono poi tiro dritto fino al boss? o evito morti inutili e corro senza fermarmi?" ) ma sopratutto modifica la visione della propria morte: se nel primo capitolo morire due volte corrispondeva al dover rifarmare le anime da capo, stavolta significa potenzialmente perderle per sempre, incrementando di fatto il timore del giocatore di lasciarci le penne e spingendolo a corse spericolate verso il falò più vicino pregando di non essere falciato sulla via del ritorno. Converrete anche voi che è un cambiamento sostanziale della struttura di gioco.
Un altro grande cambiamento nel gioco è la progressiva "hollowficazione" del nostro personaggio, ovvero che a ogni morte (e saranno tante) la barra della salute si ridurrà del 10%, fino a un massimo del 50%, che vuol dire punti vita dimezzati, che a sua volta vuol dire morti sempre più numerose, fino a un inevitabile ritorno a essere umano e relativo "spreco" di preziose effigi umane, l'equivalente delle umanità del primo DS.
Un mare di nuovi oggetti e armi in questo secondo capitolo. |
La possibilità di equipaggiare tre armi/scudi diversi per ogni mano(ocio al peso massimo!), quattro anelli, due tipi di frecce/dardi e dieci oggetti contemporaneamente permette la messa in atto di numerosissime strategie diverse per ogni combattimento, potenzialmente diversissimi gli uni dagli altri grazie alle numerose combinazioni di diversi bonus di equip e oggetti.
Grazie all'ottima risposta dei comandi e alle precise hitbox nemiche e non, le cosiddette "morti bastarde" del primo DS sono ridotte all'osso, rendendo ogni battaglia, ogni percorso a ostacoli e sopratutto ogni boss uno scontro deciso unicamente dall'abilità(e dall'equip) del player in questione, facendo risultare Dark souls 2 un titolo molto più "giusto" e gratificante, nonché meno pericoloso per eventuali ulcere da nervosismo.
DIVERSAMENTE UGUALE
Alcuni scorci sono davvero mozzafiato. Ah. attenti al ponte. Davvero. |
Artisticamente Dark souls è davvero splendido, con il suo stile dark fantasy e il suo voler essere quasi gotico, con un carattere sottolineato dall'ormai classica palette di colori utilizzata dai From, che sovrappone colori freddi a palate con toni di arancione-rosso che aumentano il contrasto con l'ambiente. E che ambiente!
Ancora una volta le ambientazioni sono uno dei punti di forza del titolo, con luoghi diversi tra loro e sempre interessanti, ricchi di segreti e sfaccettature di ogni tipo. Questa grande varietà tuttavia non riesce a scrollarsi il senso di deja vù per chi ha giocato il primo DS, n quanto molte delle ambientazioni sembrano ( o sono?) riciclate di peso da quelle del capitolo precedente.
Non che siano brutte eh per l'amor del cielo, ma lasciano un po' l'amaro in bocca pensando a cosa avrebbero potuto fare con un pizzico di impegno in più.
Dov'è che ho già visto questa scena?...ah già.. |
Altra nota dolente sono lo SMODATO numero di cavalieri in armatura come boss. Cioè, io adoro i cavalieri, ma quando nel corso di un gioco affronto più di sei/sette volte dei bestioni in armatura molto simili tra loro mi cadono un po' le braccia, sopratutto pensando ai Draghi vagine o ai lupi enormi guerrieri presenti nel primo capitolo.
Graficamente invece il titolo non è niente di che, anzi, riesce a deludere in più di un'occasione per via dei suoi poderosi cali di frame rate e alle sue assurde compenetrazioni poligonali, se in più aggiungiamo un buon numero di texture slavate e animazioni che, per quanto migliorate con il motion capture , non fanno gridare al miracolo abbiamo un quadro non proprio positivo dell'argomento.
Per fortuna grazie a una risoluzione più che buona sulle attuali console (720p) il tutto riesce a stare a galla nonostante le magagne elencate sopra, anche se rimane davvero un peccato non poter vedere cosa potrebbe fare l'estro artistico dei ragazzi di FS con la potenza delle console di nuova generazione. Peccato.
Ma dove le tiene tutte quelle dannate torce??? |
La casa giapponese ha provato a salvare il tutto trasformando le aree sopracitate in luoghi semi-bui, rendendo però di fatto inutile la torcia, bruciando una meccanica che poteva rivelarsi perfetta per un gioco del genere.
AGGIUNGI UN MORTO A TAVOLA
Fa il suo grande ritorno anche il peculiare comparto online della serie souls, ormai un segno distintivo della saga. Dopo lo scivolone con il primo Dark souls, stavolta i From software hanno optato per i server dedicati garantendo connessioni più veloci e stabili, anche se purtroppo dopo un mese dall'uscita del titolo fatichiamo ancora abbastanza spesso a connetterci, vuoi per la magica connessione italiana, vuoi per instabilità dei server. La quantità di opzioni nel comparto online è aumentata, dove assieme ai classici messaggi da lasciare ai giocatori ,alle pietre di evocazione per combattere qualche boss in compagnia e alle invasioni dei mondi di altri giocatori si aggiungono : un'area pvp per i giocatori dello stesso patto e la meccanica dei blu, ovvero una gilda di "guardiani" che permette di aiutare altri player invasi da qualche furbacchione in cerca di anime facili.
Come bullizzare un invasore. |
E se le circa 50-60 ore per la campagna principale non vi basteranno, probabilmente le ore aggiuntive che il multiplayer sopracitato dovrebbero aiutarvi a chiarire le idee....ah, ho già detto che c'è un new game+ con contenuti aggiuntivi??
ENDING
Dark souls 2 è tutto quello che gli amanti della serie volevano vedere: Un gioco duro, brutale e impegnativo, che regala soddisfazioni a non finire e momenti di puro intrattenimento.
Le sue profonde meccaniche ruolistiche sapranno soddisfare anche i palati più raffinati, e le sue fasi esplorative manderanno in brodo di giuggiole tutti gli aspiranti Nathan Drake che proveranno il nuovo titolo From Software. Purtroppo tecnicamente siamo abbastanza indietro e alcune scelte stilistiche riciclate lasciano l'amaro in bocca, ma a parte questo ci troviamo davanti a un grande titolo, uno di quei GDR che saprà tenervi impegnati per decine e decine di ore.
Forse non esattamente all'altezza del primo Dark Souls a causa del fattore originalità, ma per chi cerca una sfida capace di entusiasmare davvero sa dove cercare.
Drangleic aspetta solo voi...accettate la sfida?
VOTO(dati con step di 0,25 su una scala da 1 a 10) = 8,75
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