Monster Hunter Mayhem 3.0 - #4 - Working for the Crown

 

"A seguito delle vostre esperienze e performance, vi invitiamo a bordo della HMS Victory entro tre giorni dalla consegna di questa missiva per discutere di affari." Firmato Robert Lyons. Una delle cariche più alte della compagnie delle indie attualmente stazionata a Calcutta.

Tutto il gruppo si recò compatto a sentire l'offerta. Al massimo l'avrebbero potuta rifiutare, pensarono i più scettici. I più dubbiosi sentirono l'odore di trappola. Di aver firmato il patto col diavolo, di aver sigillato il loro destino. Percival Cox entrò trionfale, vestito di tutto punto. Gli altri si chiesero dove avesse rimediato tale vestito, ma sembrava davvero quello di un capitano di nave. Il suo vecchio orgoglio ammazzato era tornato trionfale in prima linea.

La proposta di Lyons era semplice: raggiungere e uccidere Chonnhor Oh'Chonnor. Con il loro gruppo c'era un ostaggio. Andava salvato. Ed tutti i suoi seguaci uccisi per aver tramato contro la corona. La ricompensa monetaria era cospicua. Percival riuscì ad ottenere anche una cassa di alcolici inglesi, che aveva assaggiato in occasione dell'incontro con il capitano della HMS Victory.

Il contratto fu siglato. Recuperarono equipaggiamenti e vettovaglie per il viaggio. Ci volle molto tempo per raggiungere il Bhutan, zona dove Chonnhor si era rifugiato. L'arrivo del gruppo non era sconosciuto a questi ribelli della corona. In uno dei loro riposi notturni durante il viaggio vennero attaccati.

Percival fu il primo a reagire agli strani rumori. Provando a prendere di sorpresa i suoi assalitori causò enorme confusione, che attivò gli avversari prima del previsto. Due proiettili trovarono trovarono invitante la sua carne, mettendolo fuori gioco per l'intero scontro.

Gli altri ebbero più fortuna nella preparazione e nella reazione, oramai attirati dal rumore di arma di fuoco. Kumar diede prova della sua grande capacità di tiro, così come il mezzo mannaro potè dimostrare la sua perizia in combattimento ravvicinato. Anche Mohit fu colto di sorpresa e dovette lasciare il suo arco per dedicarsi al combattimento con il kukri. I suoi assalitori furono colpiti da una veloce e precisa furia tibetana.

All'appello mancava l'artiglieria pesante. Mentre tutti si chiedevano cosa ne fosse stato dello spirito mucca, la risposta arrivò caricando. Un uomo gigante, grottesco nelle sue forme, devasto ogni muro e parete della struttura per mettere fuori combattimento il gruppo. Mohit fu colpito e impattò violentemente contro il muro, perdendo i sensi. Xander e Kumar si divisero l'ardo compito di abbattere la bestia, scaricando ogni loro arma sul suo corpo, portando a pochi risultati. 
Il prussiano, decisamente ferito, lanciò un incantesimo di immobilizzazione e questo permise di infliggergli un colpo di grazia.

Ci vollero giorni per riprendersi ed il viaggio divenne sempre più arduo una volta nella regione montana del Bhutan. Percival si dimostrò utile per condurre un'attenta azione di raccolta informazione che permise il gruppo di capire dove si trovasse Chonnhor. Aveva trovato rifugio in un piccolo villaggio sulle pendici di una strada montana. Costruito lungo 3 livelli con diversi tornanti, sembrava essere completamente disabitato salvo per gli uomini armati di Chonnhor. Aspettavano visite, forse le tante domande fatte da Percival nei giorni precedenti li avevano raggiunti. Il gruppo decise di procedere senza farsi notare fino alla casa in cima. Le visioni del Gopala avevano individuato quella casa come il posto da raggiungere. 

Malgrado alcuni rumori fatti dai componenti più maldestri del gruppo, che attirarono l'attenzione di alcune guardie, riuscirono tutti ad arrivare alle spalle della struttura, eliminando silenziosamente ogni curioso. 

L'ingresso nell'abitazione fu spettacolare e ben coordinato. Una prima finestra fu abbattuta dallo spirito mucca del Gopala, facendo volare le ante direttamente su Chonnhor, buttandolo a terra. Dall'altra finestra un'entrata dinamica del pistolero e dell'arciere bastò ad eliminare le guardie prima che queste potessero reagire, malgrado il tibetano mancò clamorosamente con il suo arco.

Xander si lanciò su Chonnhor e lo incatenò con la sua spada-frusta. Kumar si pose all'ingresso cercando di sparare a chiunque provasse ad avvicinarsi. L'ostaggio fu liberato. Akhilesh Sharma. Distintamente un indiano di alta casta. Parlava in perfetto inglese. 

Xander si rivolse all'allievo del suo stesso maestro: "In cosa ti sei infilato Chonnhor?"

Chonnhor si fece molto vocale.  "Siete voi che non capite cosa state facendo! Siete schiavi ignari della corona!" 

Sharma col molta calma e freddezza ordinò a tutti di eliminare il criminale. Sembrava troppo convincente. Kumar e Percival capirono che qualcosa stava prendendo possesso della loro mente.

"Usare malocchi contri di noi non aiuta" disse Kumar. Percival puntò la sua arma contro Sharma, provando a parlare. Kumar tentò una via più diretta, attaccandolo, ma Mohit deviò il colpo. Il cacciatore di Yeti non si diede per vinto e provò a caricare Sharma. Schivò un attacco di Mohit ma fallì nel suo intento. Percival provò ancora la via diplomatica.
Tutto questo smise di avere importanza quando Chonnhor tirò il suo ultimo respiro, strozzato dalla spada frusta di Xander.

Il viaggio verso Calcutta fu pieno di dubbi. E svanirono tutti naturalmente, convinti di aver fatto la scelta giusta nell'eliminare questi pericolosi criminali. Solo Percival mantenne la memoria emotiva dell'accaduto, ma il suo pensiero era fisso sulla ricompensa.

Che fu maestosa, esattamente quanto pattuito. Ed il gruppo si rese disponibile per altri lavori.

Non tardarono ad arrivare. Pochi giorni dopo, Lyons gli chiese di trovare un covo di cultisti ed eliminarli per crimini contro la corona. La loro base era da qualche parte delle isole Andaman. Percival Cox fu estasiato alla possibilità di salpare per nave su una nave propria. La strada verso la vecchia gloria si stava spianando dinanzi a lui. 

Dopo un indagine a Port Blair, riuscirono a circoscrivere la possibile area delle operazioni del loro bersaglio. Mohit fu lasciato da solo sull'isola ad indagare. Dopo una giornata, riuscì a tornare dal gruppo e spiegare estremamente a fatica con disegni e strane parole ed i suoi grugniti cosa aveva visto. Un covo con diversi edifici, una dozzina di cultisti protetti da della magia. 

Il gruppo preparò una duplice azione. Xander e Mohit andarono via terra, lungo il percorso già battuto dal tibetano in precedenza, Gli altri avrebbero caricato frontalmente a bordo della nave, creando un diversivo e portandosi avanti nel compito di eliminarli tutti.

L'attacco dal mare fu inizialmente un successo. Le imbarcazioni dei cultisti furono colpite da cannonate che ne minarono l'integrità. La più grande delle loro rimase senza alcun albero. La più piccola colò a picco. Molti cultisti accorsero sulla spiaggia, armati con fucili, pronti a colpire la nave. Furono cannoneggiati, ma i colpi questa volta si infrasero contro un muero invisibile. Tra i cultisti, un uomo dall'aura nefanda mandò brividi lungo la schiena di Percival quando lo inquadrò con il suo cannocchiale. Ugualmente il Gopala percepì un enorme pericolo. Il prussiano riuscì a lanciare il suo incantesimo di disgiunzione, spezzando la potente illusione che proteggeva il luogo.

Nel frattempo, Xander e Mohit avanzarono di soppiatto. Trovarono un edificio pieno di ampolle e materiali per lavorazioni chimiche, ma nessuno al suo interno. Allo spezzarsi dell'illusione, un edificio simile ad una chiesa catturò la loro attenzione. Provarono ad approcciarsi, ma il tibetano riuscì con uno starnuto grugnito al massimo volume a segnalare la loro posizione a tutto l'accampamento. Furono velocemente circondati. Xander provò a spiegarsi, mostrando il loro simbolo su un pezzo di carta, non quello segnalato dalla corona, ma donatogli da qualcun altro. Fu colpito alle sue gambe da colpi di fucile. Svenne sul colpo. I due furono presi.

Il gruppo sulla nave iniziò a prendere tempo. Forse troppo. Il mago dei cultisti lanciò un potente incantesimo che privò l'imbarcazione dell'acqua sottostante, facendola precipitare sul fondale. Solo l'elevata abilità di Percival evitò il peggio, con la nave solo lievemente danneggiata, ma ancora abile nel navigare appena l'ordine naturale degli elementi sarebbe stato ristabilito. Un enorme corridoio si creò che portò fino alla riva. Con poche alternative rimaste, il gruppo decise di avanzare verso i nemici. Uscirono dal corridoio solo per essere circondati. Kumar si interfacciò con i nemici nel suo solito modo confrontazionale, ricevendo un colpo di fucile nella gamba.

Furono tutti catturati e portati nella chiesa. Legati ma senza altre misure di sicurezza straordinarie.

"Chi siete, chi vi manda? Perché siete qui?" Chiese il mago. Di fianco a lui una figura estremamente pallida in viso, sorridente, con occhi neri senza pupille. Intorno al collo segni di un'arma circolare, come se fosse stato strozzato da del filo spinato.

Kumar sputò a terra. Rimediò un calcio di fucile in faccia. "Mia nonna picchiava più forte" fu la sua risposta. Il gruppo sembrava non avere le idee ben chiare tra di loro Xander aveva di sicuro un piano diverso, aveva informazioni con se diverse. I cultisti li lasciarono, per potersi chiarire.

E così il gatto uscì da sacco. Xander ebbe un incontro con i cultisti prima di accettare il secondo incarico per la Compagnia delle Indie. Si incontrò con una sorta di fantasma di ChonnhorO'chonnhor. E gli disse che chi avevano appena aiutato erano gli "Illuminati". Che avrebbe dovuto cercare altri ribelli e non fidarsi di nessuno. Perché lui avrebbe avuto il potere di cambiare le sorti del mondo. In quel momento si accorse che forse quelle frasi erano state dette per caricarlo di un qualche scopo, di non rendere vano il suo percorso di vendetta e redenzione. 

Dopo essersi chiariti, ripresero la conversazione con i cultisti. Che spiegarono il conflitto nel quale si erano appena trovati immischiati. 

"Nel mondo, oltre a mostri e magia, esistevano degli uomini superiori. Più longevi ed ognuno con poteri innati particolari. Una razza superiore che ha guidato l'umanità da tempo immemore, rubando la libertà di scegliere il proprio destino.

L'uso della magia e della scienza sta dando un'opportunità per i semplici umani. Studiare il nemico per prenderne i poteri e le caratteristiche e trasferirli alla normale popolazione. In questo modo la razza umana potrà salire di livello e riprendere il controllo del proprio destino. "

Proposero di fare i doppiogiochisti. Lavorare per la Compagnia delle Indie per sapere dei loro piani e dei loro motivi. Il gruppo accettò, vedendo poche vie di salvezza.

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01 09 10