Tales of Berseria - Recensione


Piattaforme: PS3, PS4, PC (giocata) Data di uscita: 27 gennaio 2017 (PC)

Gli Humble bundle portano sempre interessanti giochi a prezzi irrisori. Ne ho approfittato per recuperare questo prequel di Zestiria, uscito successivamente però, perché il mondo di gioco lì presentato mi era piaciuto. Il risultato è più che buono.




Loli



Berseria si presenta con una storia decisamente più interessante e ritmana rispetto a Zestiria. La protagonista Velvet Crowe, subisce un trauma personale abbastanza forte, che la porta a partire in un viaggio di vendetta contro il salvatore del mondo, massacrando a destra e sinistra pur di ottenere il suo risultato. Il tutto raccattando un cast variopinto e ben caratterizzato nel corso dell'avventura.

Ma lasciamo stare la storia di vendetta, le rivelazioni, i plot twist, la conclusione dell'avventura, le evoluzioni dei personaggi e quant'altro. Tutte cose molto belle e che guadagnano molto se si è giocato al precedente Zestiria.
Concentriamoci sulla cosa più importante di tutte. Lo strano triangolo amoroso di gelosia che vede coinvolti 3 dei personaggi.
Allora, abbiamo la protagonista che ha perso il fratello. Incontra un Malak, uno spirito, che rassomiglia al fratello e si intenerisce verso di lui. Ok, allora, Velvet ha 19 anni. Il ragazzino ha 10 anni. L'altra pretendente nel triangolo amoroso ha 18 anni.
Ed il gioco ha un numero impressionante di skit dove c'è belligerante tensione sessuale tra le due ragazze e sto bambolotto. E la linea di amore fraterno e "sesso bello e durello" è estremamente sottile, offuscata e..... assente, direi?
Non so bene il perché, ma ci sono stati interi momenti della storia abbastanza emotivi ed importanti brasati dal mio cervello da questi intermezzi spiritosi e divertenti che però mi mettevano un pelo a disagio. Sono un SJW e non lo so neanche? Sono i gusti sessuali giapponesi ad essere un pelo distorti? Probabile.

Vabbe' in ogni caso, tutto bellino. Lo stile da cattivo ed antieroe di questo party è un bel cambio di ritmo rispetto ai soliti Tales of ed il viaggio vale a mio avviso solo per la parte di storia.

Ogni Arte è mestiere


Il Linear Motion Battle system dei Tales of rimane sempre generalmente piacevole da eseguire. In questo Tales, ci si può muovere liberamente, senza essere vincolati a nessuna linea tra il giocatore ed il nemico ed anche la telecamera è svincolata. Berseria elimina gli attacchi normali, trasformando ogni mossa eseguibile dai personaggi in un'Arte, ovvero "attacco speciale". Queste sono organizzate in combo da 4 livelli ed andranno inanellate per fare danno continuativo suo nemici. Per mettere freno ad una possibile potenza infinita non c'è il mana, ma una barra di anime, che rappresenta quanti punti combo sono eseguibili in sequenza. Il party principale in battaglia è di 4 personaggi, il giocatore può comandare chi vuole e può far entrare i combattenti in riserva in qualsiasi momento, consumando una risorsa. Ogni personaggio ha il suo stile di mosse e varie concatenazioni. C'è chi troverà il proprio preferito e rimarrà con quello, chi ruoterà spesso o chi metterà tutto in auto e farà fare all'IA tutto quanto.
Come approccio non è piaciuto tantissimo perché risultava in diversi momenti morti in battaglia dove dovevo aspettare che la barra delle anime si riempisse, o altre situazioni dove la barra veniva svuotata e diminuiva di troppo la potenza offensiva del personaggio, rendendo le battaglie più frustranti che altro. In generale però, lo stile è esplosivo, veloce e divertente.

Ci sono anche molte meccaniche non propriamente tutte utili e non tutte spiegate a modo ed i tutorial si protraggono per parecchio tempo, non è un'esperienza limpidissima da questi punti di vista.

L'esplorazione e movimentazione è invece un po' una palla in Berseria. Gli ambienti sono tutti dei corridoi, l'interazione è ridotta al minimo ed i vari dungeon non hanno neanche puzzle decenti da risolvere, solo qualche sparuto interruttore da premere ogni tanto che si trova lungo la strada. Si ha la sensazione che siano messi lì giusto per allungare il brodo, invece di fornire una sfida mentale al giocatore per staccare dal combattimento noi nemici. C'è un po' di backtracking, il personaggio non si muove proprio a velocità utili fino a più di metà avventura ed il viaggio rapido è affidato a degli oggetti acquistabili, ma spesso limitato per motivi di trama.
Molti di questi problemi derivano dalle limitazioni del gioco. È stato progettato per PS3 oltre che per PS4 e PC, quindi il design è per forza di cose restrittivo. Almeno a questo giro abbiamo i 60fps funzionanti che aiuta molto la fluidità delle battaglie.
La serie di Tales deve iniziare a lasciarsi dietro i vecchi motori per elevarsi a qualcosa di più. Certo, non chiedo un lato tecnico alla Final Fantasy però....



Bandai Namco ci da l'ultimo Tales of Old Gen in occasione del ventennale della serie. La storia prende strade diverse dal solito e funziona, grazie anche al cast adorabile. Ci si diverte a combattere, a sentire tutti i dialoghi ed ad assorbire tutta la lore del mondo. Un buon Tales.




Stay Classy, Internet.

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