Gli avventurieri spesero parecchi giorni nella biblioteca a controllare i tomi più antichi ed arcani, in cerca di informazioni. Trovarono qualche informazione sparsa su cosa accadde 712 anni fa, prima della guerra contro i demoni. I resoconti parlavano di una guerra interna che vide come partecipanti angeli, infernali ed umanoidi. O almeno così appariva dai nomi riportati, provenienti da tutte e tre le razze. Purtroppo prima della guerra dei 500 anni rimane pochissimo.
La ricerca sulle antiche profezie portò loro le stesse conoscenze che furono apprese dagli Eladrin, andando a confermare la veridicità di quelle affermazioni, ora che sono riportate anche da un'altra fonte. La ragazzina, essendo un Aasimar, potrebbe far parte di qualche famiglia nobile del regno di Dalmion. Le ricerche sugli alberi genealogici mostrano numerose interruzioni durante la grande guerra contro i demoni. Moltissime famiglie morirono, altre nacquero dalle ceneri del mondo ed in mezzo a questa confusione, qualcuna potrebbe essere andata a nascondersi.
L'informazione più importante carpita dalla biblioteca però risiede nel "vademecum della convocazione - portali & affini", un libro antico che spiega in maniera abbastanza precisa come ottenere svariati portali di natura più o meno fissi per comunicare con altri mondi. Questo dona al gruppo la conoscenza necessaria a chiudere il portale dei demoni senza aiuti esterni. Il tomo era nella categoria di tomi "proibiti", ma tutta la biblioteca è stata aperta al loro scrutinio.
Il re Gentilenzi riuscì a riprendersi dall'avvelenamento, anche se era ancora visibilmente debole. Si appoggiava ad un bastone per muoversi e la sua voce era fioca e tremolante. Accordò al gruppo un gruppo dei sui cavalieri migliori, che verranno inviati nella città di Talimdir il prima possibile.
Il re si dimostrò generoso con gli avventurieri, donando loro oggetti magici dalla tesoreria reale. Ricevettero un Bastone del Pitone, un Medallione dei pensieri, dei Guanti della forza degli Ogre, delle Pantofole della camminata del Ragno, uno Scudo Sentinella, un Martello magico ed una Gemma della lucentezza.
Avere l'appoggio degli Elfi e degli Umani era un passo importante, ma l'idea generale del gruppo di avventurieri era di ottenere ancora qualche aiuto in più. I Draghi, malgrado la loro natura isolazionista, avrebbero potuto smuoversi di fronte alla possibile risoluzione del problema demoni ed Exagar era convinto che avrebbero aiutato la loro missione, mossi dalla loro responsabilità verso la salvaguardia del mondo. Così si misero in cammino.
Durante il viaggio, qualcosa non quadrò a Dyocanion. Imbracciò lo Scudo Sentinella, l'occhio su di esso inciso si illuminò ed i suoi sensi si amplificarono, individuando movimenti furtivi nelle boscaglie circostanti. "Fermi tutti, siamo seguiti!" urlò il mezzo-demone. Dopo qualche minuto di silenzio, dalla boscaglia uscì un figuro. Era vestito in modo elegante ma pratico, avvolto in un mantello dalla cospicua lunghezza. Stava applaudendo lentamente.
"I miei ossequi, mi aspettavo che uomini valorosi come voi foste in grado di notarci. Ci siamo messi sulle vostre tracce appena abbiamo saputo del vostro operato in uno dei nostri covi. Non ne vogliate, ma credo che una punizione sia d'uopo."
"Ed allora vieni a prenderci!" Urlò Dyocanion, usando ancora una volta il potere della Bacchetta delle Meraviglie, puntandola contro il nemico. Di colpo, l'area si riempì di farfalle giganti, che svolazzarono in una semisfera intorno al nemico, punto di origine della magia, oscurando completamente l'area. Gli altri avventurieri imbracciarono le armi ed iniziarono la battaglia.
Non vedendo nessuno nei dintorni, ma aspettandosi attacchi dalla boscaglia, tutti si misero in posizione difensiva.
Thoryn si rifugiò vicino al carro e lanciò nuvola di daghe in mezzo alle farfalle, pensando di danneggiare il capo degli assassini anche senza vederlo direttamente.
Dalla boscaglia arrivarono diversi quadrelli di balestra pesante, che ferirono membri a caso del gruppo. Non c'era ancora una direzione precisa nei loro attacchi, stavano aspettando una reazione.
Questo però li fece individuare dal gruppo e sia Bor che Werzum partirono nella boscaglia per attaccare i tiratori. C'erano delle trappole pronti ad aspettarli, ma i due guerrieri riuscirono ad evitarle ed a menare duro contro gli assalitori. Toryel provò a sparare con il suo arco ma mancò il bersaglio. Ebbe però una strana sensazione, come se il suo arco magico non stesse funzionando a dovere.
Dyocanion fu il primo a rivelarsi come bersaglio primario. Il suo raggio rovente causò danni sia ai nemici che all'ambiente circostante, iniziando ad incendiare il bosco limitrofo.
Aelar usò le sue magie di convocazione per portare in battaglia ben 8 lupi e li scagliò nella boscaglia contro bersagli noti ed ignoti. Numerose furono le urla che susseguirono l'azione del branco di lupi.
Una salva di frecce arrivò compatta sul tiefling, rendendolo un puntaspilli e portandolo in fin di vita.
Toryel usando il potere del medaglione del pensiero riuscì ad individuare la presenza di altri nemici nascosti nella boscaglia. Exagar avanzò verso di loro ed evocò il suo potere del fulmine. Il cielo divenne plumbeo e si riempì di nuvole elettriche. Fulmini iniziarono a cadere sui nemici, fulminandoli e bruciando la boscaglia limitrofa.
Intanto, nel bosco si sentirono delle esplosioni ed i lupi di Aelar iniziarono a morire a gruppi. Il druido approfittò dell'operato dei suoi lupi per curare Dyocanion e riportarlo nella battaglia con un suo incantesimo di cura.
All'improvviso il capo degli assassini apparve dal nulla di fianco ad Aelar e Toryel. Era armato con due armi: uno stocco ed una daga. Con un singolo movimento, lanciò lo stocco in aria e questo iniziò a volteggiare ed attaccare in modo autonomo Toryel. Si sentì la voce di Thoryn esclamare "Cos'è che ha fatto?!?!?". Poi attaccò fulmineo Aelar con la daga. Gli procurò una profonda ferita che lo avvelenò profondamente.
Bor continuò a fare spola tra i vari balestrieri nascosti nella boscaglia. Fece sfoggio delle sue doti mistico-contemplative deflettendo al mittente un quadrello inteso per lui, mancando il bersaglio ma di sicuro incutendo timore nel cuore dei nemici.
Werzum cambiò bersaglio e si diresse con tutta la furia che aveva nel corpo contro il capo degli assassini. I suoi colpi furono brutali, carichi di potenza fisica e magico-divina. Il capo degli assassini accompagnò il suo colpo più brutale, riuscendo ad attenuare molti dei danni, ma ora il suo corpo emanava luce, era diventato una sorta di lampadina e questo ne impediva l'uso di eventuali invisibilità.
Aelar divenne un serpente costrittore gigante, mentre Dyocanion usò invisibilità su di se e Toryel. Il nano lanciò un annulla magie sulla spada danzante disattivandola, mentre l'Aasimar sfruttò la sua invisibilità per attaccare il capo degli assassini di sorpresa con le sue spade.
Il capo degli assassini provò a combattere Werzum ma la cosa non stava andando per il meglio. La forma di serpente di Aelar aveva attratto su di se tutte le balestre dalla foresta.
All'improvviso una palla di fuoco fu lanciata dalla boscaglia esattamente sul capo degli assassini. Con un'elegante piroetta evitò ogni danno, ma non fu così per gli altri che accusarono il colpo. Il carro prese fuoco e dall'interno le urla della ragazza risvegliarono la voce sacra di Werzum che gli sussurò "Sii l'eroe di cui il mondo ha bisogno". Perse la sua furia di battaglia e si lanciò nel carro per salvare chi ne era all'interno. Dyocanion provò a stanare il mago nella boscaglia che stava lanciando incantesimi usando di nuovo la bacchetta delle meraviglie. Rimane basito di fronte al risultato ottenuto "Noooo, ma è bellissimo, guardate che figata ragazzi!". Ma non accadde nulla. Era solo un'illusione nella sua testa.
Il capo degli assassini decise di ritirarsi e tornò all'interno della zona con le farfalle giganti. Dall'interno dell'area ora si poteva ammirare una luminescenza diffusa che si emanava dal suo centro, che rendeva lo spettacolo surreale. Una palla di fuoco generata dalla bacchetta delle meraviglie esplose all'interno della sfera di farfalle, incendiandole ma non uccidendole, creando uno spettacolo mai visto prima, di rara bellezza.
Bor ed i lupi erano impeganti a finire gli assassini rimasti, così Thoryn lanciò un secondo incantesimo di annullamento, spegnendo con successo le farfalle magiche, ma anche l'effetto di luce del colpo del paladino sul capo degli assassini, che iniziò di nuovo a fuggire. Il gruppo le provò tutte. Fulmini dal cielo, incantesimi di blocco, Toryel usò i suoi poteri divini per volare e sparare frecce, mancando. Alla fine, un blocca persone di Aelar riesce a fermare la fuga del capo degli assassini.
Toryel svolazza sul bosco in cerca del mago che ha aiutato i nemici durante la battaglia. Il bosco è pieno di segni di esplosioni e porzioni congelate. Mentre aveva forse trovato qualcosa, il suo arco magico reagì ed esplose. La deflagrazione portò l'Aasimar a precipitare nella foresta, in find di vita. Fu trovato tempestivamente da Thoryn fortunatamente.
Il capo degli assassini fu sottoposto ad interrogatorio sotto zona di verità lanciata da Werzum. La discussione fu proficua ed gli avventurieri siglarono un contratto con gli assassini. In cambio dell'appoggio ufficiale della famiglia Alestanza, avrebbero dovuto togliere i Drow dalle calcagna del gruppo e andare a scoprire se trafficanti di demoni o demoni stessi si fossero introdotti in organizzazioni "buone", dopo lo scoppio della guerra nel nord del continente.
Con il contratto firmato il capo degli assassini se ne andò. E gli avventurieri si misero in marcia a piedi, senza il loro carro oramai distrutto, e raggiunsero il regno dei draghi dopo una dozzina di giorni di viaggio.
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