Dopo giorni di viaggio, senza il loro carro oramai distrutto, il gruppo di avventurieri arrivò finalmente nella terra dei draghi. Si fa strada senza grossi problemi fino alla capitale, Dragonmouth, una bellissima città che si trova in una vallata circondata da montagne che sembrano avere la forma delle fauci di un drago.
Il gruppo venne fermato all'ingresso della città dalle guardie. Fortunatamente la presenza di Exagar Stormrage rassicurò gli animi delle guardie. Decise di dire una mezza verità: sono in viaggio in cerca di conoscenza per tutti i regni sull'accadimento dei demoni di 500 anni fa.
Le guardie scortarono il gruppo fino ad una locanda. La popolazione locale li guardava con sospetto ed odio.
Una volta alla taverna ricevettero la visita di un funzionario del governo che spiegò la situazione. Il vecchio reggente, Balasar del clan Delmirev è stato sconfitto in duello ritualistico dalla più giovane Harann Kerrylon, che ora regna su tutti i clan. Il suo regno è molto più duro di quello del predecessore, specialmente con i rapporti con l'esterno. Da limitati passarono a inesistenti. Tutti gli stirpe di drago che sono in viaggio per il continente sono stati considerati traditori e questo include ovviamente Exagar, in giro per il mondo da una sessantina d'anni oramai.
Il vecchio sovrano si avventurò verso il santuario di Bahamut, per sostenere "La Prova", l'antisca sfida del santuario. Qualora fosse ritornato con la DovvahGolz, una roccia luminescente a forma di scaglia di drago, sarebbe stato acclamato come l'eroe prescelto ed sarebbe potuto ritornare al trono.
Il gruppo decise quindi di andare al santuario, o per recuperare il sovrano o per lasciar effettuare la prova ad Exagar. Dopo una settimana di viaggio nelle montagne, finalmente arrivarono al santuario. Tutto ricavato nella roccia, su un picco della montagna più alta della regione, la vista era magnifica. Una gigantesca bocca di drago culminava in una porta, l'ingresso del santuario della prova.
Purtroppo la vista spettacolare fu interrotta da un particolare macabro. Due stirpe di drago erano a terra, uccisi da armi da taglio. Dai vestiti si direbbero sacerdoti del tempio.
All'interno del santuario, c'erano altri sacerdoti uccisi. La stanza era quasi completamente buia, con solo la luce di due torce perpetue magiche a fornire illuminazione. C'erano numerosissime candele, tutte consumate.
Il gruppo si fece coraggio ed avanzò compatto oltre la porta della prova, adornata con splendidi bassorilievi della storia della stirpe dei draghi. Dopo numerose scale che li condussero sempre più nelle viscere della montagna, trovarono una stanza con numerose rune sul terreno. Alcune illuminate, altre no, e delle leve in svariate posizioni. La porta per proseguire era aperta. La stanza successiva era un'arena da combattimento, col il cadavere di 6 vermoni giganti, tutti squartati da un'arma tagliente.
La stanza successiva era un altro puzzle risolto, con lingue di fuoco che seguivano un percorso all'interno di un labirinto fino ad un meccanismo collegato alla porta.
Vicino alla porta c'era uno stirpe di drago. Morto. Per armi da taglio. Dalla posizione, sembra che si sia trascinato dalla stanza successiva, per poi morire dissanguato.
La stanza successiva era un'altra arena. Un gigantesco mostro di pietra era al centro della stanza, squartato, con budella e sangue di pietra sparse sul terreno. Intorno a lui, numerosi stirpe di drago tutti morti.
La stanza successiva era un altra stanza puzzle. Vicino alla porta di uscita, c'era uno stirpe di drago accasciato al suolo, che dormiva. La sua armatura era estremamente elaborata, di fianco a lui c'era una spada imbevuta di sangue. Presentava ferite cospicue su tutto il corpo e la sua gamba destra era completamente fuori posizione, probabilmente rotta. Exagar lo riconobbe: si trattava di Balasar, il vecchio re.
Gli avventurieri lo svegliarono e riuscirono a medicarlo con le loro pozioni e magie di cura.
Spiego l'accaduto al gruppo: mentre stava affrontando la prova, fu attaccato da assassini, probabilmente inviati dal clan Kerrylon per evitare il completamento del rituale.
Il re diede la sua benedizione ad Exagar di completare il rituale. In teoria dovrebbe essere una prova individuale, ma avendo già interferito con le tradizioni, i Kerrylon hanno dato il via libera a proseguire al di fuori delle vecchie leggi.
La stanza successiva era un'altra arena. Due enorim grate sul pavimento si aprirono e due giganteschi mostri fuoriuscirono da esse. Si trattava di due Behir, mostri mitologici, si dice creati dai giganti delle tempeste per combattere i draghi in tempi immemori. Sono delle bestie enormi che possono essere descritti come una fusione di un millepiedi con la testa di un coccodrillo.
La forza delle bestie era notevole. Una di loro sparò dalle sue fauci un fascio di fulmini che causo disastri tra le file dei combattenti. Le bestie cercarono ripetutamente di avviluppare gli avventurieri con i loro corpi serpentini, per mangiarli. Aelar in risposta divenne lui stesso un gigantesco serpente costrittore, iniziando a combattere arrotolandosi con la bestia nemica. Bor se la passò peggio di tutti. Fu mangiato da una delle due bestie e trascorse buona parte della battaglia svenuto nella pancia della creatura.
Werzum fu al solito strumentale per la sconfitta delle due creature, dando il colpo di grazia ad entrambe, fracassandone il cranio con il suo martello da guerra. Anche Exagar diede un importante contributo, sfruttando le sue potenti magie divine per mantenere il gruppo a piena salute.
Proseguendo nel dungeon, arrivarono all'ultima prova. L'iscrizione in draconico sopra la porta recitava "solo sconfiggendo i nostri veri nemici potrete dimostrarvi degni".
All'interno della stanza, un Erinni accompagnata da due Demoni Barbuti era pronta alla battaglia.
L'Erinni si lanciò su Aelar. I suoi colpi erano eleganti e precisi. La sua lama era imbevuta di veleno demoniaco che bruciava la pelle ed il corpo di chi veniva ferito. I demoni decisero di assaltare Werzum. Pessima idea da parte delle creature abissali, in quanto il prode paladino, grazie alle sue magie divine divenne intoccabile.
Dyocanion cercò ancora una volta di sfruttare la sua poderosa bacchetta delle meraviglie per ribaltare le sorti della battaglia a favore del gruppo degli avventurieri. Purtroppo, la bacchetta decise di generare un'esplosione di luce che accecò Dyocanion stesso, Bor ed Exagar. Bor provò ad attaccare un demone, solo per finire per dare un calcio a Thoryn.
Se il monaco ed il chierico riuscirono a recuperare la vista dopo poco, Dyocanion rimane fuori gioco per tutto il combattimento.
Aelar si trasformò il un serpente costrittore gigante e avviluppò l'Erinni. Il diavolo non riuscì al liberarsi e venne fracassata di botte da tutto il team. I Demoni Barbuti non ebbero molta fortuna, morta la loro comandante furono preda facile.
Gli avventurieri quindi recuperarono la roccia scaglia di drago, scagliandola da una gigantesca statua di un drago. La pietra fu affidata a Balasar, per poter ritornare sul trono. Durante il viaggio di ritorno, apprese dagli avventurieri il loro piano, essendo loro per la prima volta completamente sinceri sulle loro condizioni.
Dopo una furiosa settimana di lotte interne tra i clan che reagirono alla notizia del re ritornato con la pietra e degli assassini inviati contro di lui, Balasar ritornò al potere, diede enormi riconoscimenti al clan di Exagar, gli Stormwind, e promise una squadra di cavalieri del drago per gli sforzi di chiusura del portale.
Il gruppo ricevette anche dei doni magici come ricompensa del loro aiuto, tra i quali spicca un fortino di adamantio portatile, dono ricevuto da Exagar, ma che saprà rivelarsi utile per tutto il gruppo.
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