Monster Hunter Mayhem 2.0 - #0.5 Quindici Anni Dopo
Il telegiornale passò alla sezione delle notizie estere.
".... ed Israele ha risposto all'attacco contro i suoi confini con l'intervento di forze Mal'akh, scatenando le ire del numerosi osservatori internazionali, ma il presidente di Israele considera il dispiegamento di forze appropriato data la presenza di metaumani da parte degli attaccanti ed accusa pubblicamente la Svuda di finanziare le forze palestinesi. La risposta da parte dell'unione metaumana deve ancora arrivare. Passiamo ora a notizie dall'interno. Questa mattina è stata inaugurata la prima centrale elettrica a reattore di mana. Si tratta di un nuo......"
La TV si spense immediatamente alla pressione del tasto rosso sul telecomando.
"La televisione era ancora accesa. Eh, credo che quando si pensi a fuggire il più velocemente possibile queste cose si tenda a dimenticarle."
"Anthony, i cadaveri sono nell'altra stanza."
Lo scenario era raccapricciante. Stesi al suolo c'erano due corpi completamente carbonizzati, completamente privi di tratti di riconoscimento. Intorno a loro brandelli bruciacchiati dei loro vestiti e capelli. Il resto della stanza era immacolato, salvo per alcune tracce di sangue sul suolo.
Anthony chiuse gli occhi, si concentrò e una leggera brezza entrò nella stanza. Era possibile seguirla osservando la polvere che smuoveva. Si posò su tutti gli oggetti nella stanza, come se li stesse toccando con mano.
Anthony iniziò a muoversi nella stanza, sempre ad occhi chiusi, ma era come se ci vedesse. Aprì la lavastoviglie telecineticamente e fece fluttuare in aria un coltello tra tanti.
"È questa."
"L'arma del delitto?" chiese ridacchiando uno dei poliziotti nella stanza.
"Il catalizzatore del delitto. Sarebbe stata l'arma se le cose fossero andate in altro modo."
Il detective della polizia si avvicinò al coltello sospeso a mezz'aria, che ondeggiava su e giù leggermente. "Come fa a dirlo?"
"La telecinesi mi permette di toccare le cose molto più a fondo e velocemente rispetto ad un'analisi a mano. Questo coltello ha delle tracce di sangue sulla lama. Se non si fida, può usare del luminol. Inoltre, se guarda il manico di plastica, è leggermente deformato e sciolto. Proverei a tirare ad indovinare e dire che è stata un'azione termica a ridurlo in questo stato".
Il giovane agente chiese curioso "Ho sentito che potete anche rivivere la scena del crimine nelle vostre menti e raccontarcela?"
"Io non ho quella capacità. Si chiama Psicometria, c'è bisogno di uno specialista. La mia assistente è in grado di farlo."
Il detective interruppe il filo del discorso "Non credo sia necessario. Se il sangue su quel coltello coincide con quello sul pavimento, ho un'idea di cosa sia accaduto. Non sarebbe neanche la prima volta di questi anni. Il ragazzino ha sviluppato poteri. La famiglia ha avuto paura e nell'ignoranza l'ha attaccato. La risposta del ragazzino è stata violenta ed ha ucciso i genitori. Non sapendo cosa fare, è fuggito."
"Una brillante deduzione, detective." Continuò Anthony. "Io e la mia assistente possiamo aiutare con la ricerca. La psicometria ha svariate applicazioni."
Un giovane agente entrò nella stanza. "signor Anthony, ci sono delle persone che chiedono di lei. Aspettano fuori l'edificio. È urgente."
"Che aspetto hanno?"
"Sembrano governativi. Uno di loro però è.... strano."
L'espressione di Anthony si fece di colpo aggressiva e combattiva.
Fuori all'entrata del palazzo, fuori dal cordone della polizia, c'erano tre uomini. I due al lati erano vestiti eleganti, tutti in nero, occhiali da sole, sistema di comunicazione auricolare. Se qualcuno avesse voluto essere più cliché non ci sarebbe riuscito. L'uomo al centro era più distinto. Non aveva una giacca e la sua camicia lasciava trasparire la sua corporatura estremamente atletica e muscolosa. I suoi occhi erano rossi e se osservati a lungo si poteva scorgere il fuoco dell'abisso animarsi al loro interno. Sulla sua gamba destra una fondina celava una pistola di generose dimensioni.
"Phoenix".
"Anthony."
"Credo di avervi detto più volte di lasciarmi stare. Sai bene che non ho intenzione di cambiare idea su di voi. Almeno avete dimostrato una maggiore furbizia questa volta. Al lavoro non posso fare.... rumore"
"Anthony, è proprio per quel motivo che ti voglio con noi. Proprio perché sei stato contrario. Stanno accadendo cose importanti. Ci sono troppi interessi in ballo. Troppi occhi. E ci serve qualcuno con la tua morale per guardarci le spalle."
"Ho già detto che non tornerò a lavorare per il governo."
"È un lavoro diverso. All'ONU. È più grande dei soli nostri Stati Uniti. Ho un aereo per il palazzo di vetro delle nazioni unite tra poche ore. E se sono venuto qui a cercare per un'ultima volta di averti con noi, è perché ho grande rispetto per la tua presenza e preferirei non affrontare questa possibile crisi senza di te."
Anthony rimase in silenzio per qualche minuto. Senza smuovere lo sguardo dal volto di Phoenix, la sua telecinesi notò come tutti i suoi muscoli erano tesi, pronti a scattare come una molla in combattimento. La sua mano destra pulsava, come quando prima di estrarre l'arma.
"Lasciami indirizzare Kyleigh per finire questo lavoro e verrò con te."
Phoenix si rilassò. Sorrise.
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Dopo il decollo passarono una quindicina di minuti prima che Anthony decise di rompere il ghiaccio.
"Allora, quali piani malvagi e complessi stanno bollendo nel grande calderone che è l'ONU di questi tempi?
"Detta in poche parole, la Svuda ha oltrepassato ogni limite recentemente. Vogliono trovare il modo di rompergli il culo in qualche modo. L'idea è quella di formare un gruppo di agenti speciali e mandarli in Africa per destabilizzare il continente. In modo non ufficiale ovviamente, sarebbe come dichiararli guerra, ma gli accordi verranno presi sottobanco al palazzo delle nazioni unite."
Anthony sorrise. "E quindi il mezzo demone combattente e mago non bastava, avevi bisogno di un telecineta da portare in battaglia?"
"No, il mio compito in realtà..."
Una voce femminile interruppe Phoenix "Il NOSTRO compito, vorrai dire". Nella cabina entrò una bellissima elfa, con i capelli multicolori che brillavano di luce propria. Ilythirra.
Anthony chiese confuso: "Ily, dove sei stata fin'ora?"
"In bagno a prepararmi, ovviamente".
Phoenix riprese: "Dicevo, il nostro compito sarà quello di offrire consulenza al gruppo che controllerà questa missione. A quanto pare essere uno dei pochi ad essere tornato salvo dalla missione sulla nave dei rettiliani ed aver combattuto mostri per anni conta ancora qualcosa. Anche 15 anni dopo."
"Ed io sono qui per fare da consulente delle arti arcane. E tu sai benissimo anche cos'altro. Spero che la tua presenza qui conti come un perdono nei nostri confronti. Mi dispiace moltissimo Anthony."
Anthony sospirò.
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Anthony e Phoenix uscirono dalla stanza. Fu come se un enorme peso gli si fosse appena levato di dosso. Si incamminarono verso l'uscita del palazzo di vetro. Phoenix portò le mani sulla sua fronte in sconforto. Anthony iniziò a ridere.
"Non posso crederci che davvero abbiano scelto quel team."
"Dai, però non è andato così male l'incontro. La rappresentate cinese ti stava mangiando con gli occhi."
"Se per questo i suoi complimenti ad alta voce in pubblico non sono stati particolarmente felici... Mai stato così imbarazzato onestamente. E lo dico da figlio di un demone."
"Beh, quando hanno chiesto il nostro parere credo che gli abbiamo fatti imbarazzare noi"
"Ora ho capito come mai il membro americano ha chiesto di avere noi come consulenti. Quel consiglio è un disastro."
"Andiamo da Ily, dobbiamo dirle la novità, credo che si divertirà un sacco."
Stay Classy, Internet.
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