Of Angels & Demons #8 - Elementare, Alestanza.


                                                                                                                                                                                                           Artwork by Phobox
Il gruppo discusse con passione su cosa fare. I punti di vista erano numerosi, volarono parolacce ed insulti razziali a più riprese. Dopo un giorno si raggiunse una conclusione condivisa.
Bisognava porre fine al pericolo dei demoni. Sarebbe stato un vantaggio per tutti i regni e le persone. La ragazza doveva essere sfruttata per chiudere il portale. Ma questo avrebbe implicato superare le terre infestate dai demoni al di là di Talimdir.
L'idea era quella di formare un esercito, composto dalle forze di tutti i regni per sfondare nel territorio nemico e portare a termine la missione.

L'Eladrin Lyvshana si espresse positivamente all'idea, ma dovevano raggiungere il consenso all'interno del consiglio. Promise di far trovare un battaglione a Talimdir. Non protestò con la decisione del gruppo di far continuare a viaggiare la ragazzina con loro. Meglio tenerla sempre sott'occhio.

Prima di mettersi in viaggio, il gruppo fece compere in città. Dyocanion prese una bellissima bacchetta delle meraviglie. Che fu testata il giorno stesso. Per racimolare un po' di soldi, gli avventurieri decisero di rispondere ad una delle richieste di lavoro della zona: cacciare alcune viverne che si erano avvicinate troppo dalle montagne. La bacchetta delle meraviglie funzionò alla grande. Rallentò le viverne, accecò Dyocanion e Toryel e inondò di oscurità Werzum. Le viverne furono eliminate con successo malgrado tutto.

La prima tappa decisa dal gruppo era il vicino regno di Dalmion, degli umani. Il re, Paoleo Gentilenzi, era famoso per la sua magnanimità e gentilezza, oltre che per l'attenzione verso i bisogni del popolo. Questo faceva ben sperare nel ricevere un aiuto in tempi brevi per la missione del portale.
La capitale del regno, Stena, era però in uno stato di agitazione. Numerose guardie controllavano ogni carro in ingresso con più perizia del solito e in città c'erano molte più forze armate del normale.

Fortunatamente Toryel faceva parte della famiglia Alestanza di Dalmion, il che garantì un veloce passaggio senza intoppi a tutto il gruppo. Per una volta Toryel era grato di portare quel nome. Anche richiedere udienza con il Re sarebbe stato semplice. L'Aasimar guidò il gruppo nella sua dimora presso il castello nella zona adibita ad alloggi per le varie famiglie nobiliari quando avevano da discutere nella capitale. Lo zio di Toryel, Maffeo Alestanza, era quasi perennemente a Stona, funzionando da rappresentante ufficiale della famiglia.

Accolse con calore il nipote e tutto il suo gruppo di compagni e spiegò la situazione nella quale vessava la capitale. Il re era stato assassinato. O almeno ha subito un tentato assassinio. Era nel suo giardino quando uno dei giardinieri lo attaccò all'improvviso. L'assalitore fu fermato ed ucciso immediatamente, ma il re era stato ferito ed aveva contratto un veleno. Fu subito visto dai chierici di corte, ma ora non si fa vedere da nessuno, chiuso nella sua stanza in convalescenza. Tutta la nobiltà è in agitazione. Si pensa sia alla possibile morte e successione che a trovare il colpevole. L'incidente è accaduto giusto il giorno prima e si deve ancora stabilire una commissione d'indagine.

Gli avventurieri non persero l'occasione: si proposero per indagare sull'accaduto. Toryel avrebbe garantito autorità nobiliare, ma era sufficientemente lontano dalla linea di successione sia della sua casata che dal trono da evitare conflitti di interessi, e tutti gli altri erano esterni al regno.

Nell'attesa per essere nominati in modo ufficiale, il gruppo iniziò a cercare informazioni per conto proprio. Toryel si fece accompagnare da un Aelar in forma felina per indagare in modo informale tra i nobili della città. Thoryn, Exagar e Bhor cercarono di racimolare informazioni in taverne e nella strada. Dyocanion nei bassifondi. Exagar rimane a guardia della fanciulla Aasimar, Sidriel.

Le informazioni racimolate furono le seguenti: i sospetti erano su tensioni tra i nobili interne. Le famiglie che ultimamente avevano dimostrato molto disappunto negli editti del Re erano i Polani, gli Alfonti ed i Carfaschi. I primi ce l'avevano con gli ultimi editti che miglioravano le considzioni di vita dei lavoratori nei campi, che avevano portato ad una riduzione della loro produzione che era fonte della ricchezza del casato. Gli Alfonti erano contrari alle simpatie che il re mostrava nei confronti degli Aasimar, visto che erano una famiglia senza alcuna discendenza angelica, si sentivano tagliati fuori. I Carfaschi controllano la maggior parte dell'esercito, volevano intervenire nella guerra contro gli hobgoblin al nord, ma il Re si oppose.

Il giorno seguente furono appuntati ufficialmente come commissione d'indagine ed iniziarono ad indagare sull'assassino. Una persona normale. Anche troppo normale. Aveva iniziato a lavorare al castello circa 3 mesi prima dell'accaduto, ed entrò insieme ad un cambio di servitù nel giardino per far fronte alla nuova stagione che avrebbe richiesto più cura. Era una persona sociale, aveva stretto amicizie ma non era estremamente espansivo. Arrivò 5° alla gara di composizione artistica floreale tenutasi il mese precedente. Era contento del suo lavoro e della sua vita. Il suo passato era il tratto più misterioso, non ne parlava. Veniva da fuori città ed aveva lasciato l'attività dei genitori, voleva cambiare aria. Anche la sua casa non aveva segni particolari. Un paio di libri da leggere, averi da persona "normale". Unico oggetto curioso trovato fu un bastoncino magico che cambia colore scuotendolo.

Il veleno fu scoperto essere particolarmente potente, in grado di causare un infarto in pochissimo tempo. Dyocanion indagò nei bassifondi per tutta la giornata cambiando continuamente aspetto con la sua magia per evitare di farsi riconoscere. Scoprì che il veleno era difficile da ottenere, in quanto richiedeva piante esotiche. Il nome di questo intruglio era "cuspide sibilante fortissima". Ci sarebbero volute un paio di settimane per ottenerlo e c'erano altre alternative più economiche a disposizione. E nessuno aveva fatto richieste.

L'alchimista di corte, analizzando a sua volta il veleno, scoprì che gli ingredienti erano tutti reperibili nel giardino reale. Nuove piante importante qualche mese fa avevano reso possibile la combinazione.

Al 6° giorno dall'incidente, dopo 4 giorni di indagine, il gruppo decise di seguire il consiglio di Exagar: usare i suoi poteri divini per interrogare l'anima del morto. Potevano porgli 5 domande prima che il collegamento si fosse interrotto per sempre.

Dopo aver preparato la stanza, il rituale ebbe inizio. Il cadavere riaprì gli occhi, che si illuminarono di una luce azzurra. Toryel prese il foglietto sul quale si segnarono le domande da porre al cadavere. Ed iniziò la lettura.

"Chi ha ordinato l'assassino?" -- "Il maestro".
"C'erano motivi personali?" -- "No. O Si. No. No".
"Chi ha creato il veleno?" -- "Le mie conoscenze hanno guidato le mie membra".
"In caso di fallimento c'era un piano di riserva?" -- "No".
"Dove possiamo contattare il mandate?" -- "L'Officio".

La luce sparì dagli occhi. La temperatura nella stanza calò all'improvviso e tutti si sentirono come se avessero perso il respiro.

"L'Officio?"



Stay Classy, Internet.

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01 09 10