Mafia III - Recensione


Piattaforme: PC(giocata)/PS4/Xbox One  Data di uscita: 7 ottobre 2016
Mafia era una saga particolare. Un gioco open world dove l'open world era un contorno e non il focus dell'esperienza. Dove la narrativa centrale era forte, dove le missioni erano sempre varie e diverse, ma tutto incastonato in un contorno realistico e quanto più interattivo. Dopo 6 anni dall'ultimo capitolo, 2K Czech insieme ai novelli Hangar 13 riprovano a portare la saga al grande pubblico. Avran fatto un buon lavoro?




Un inizio ingannatore
Quando il gioco fu presentato avevo i miei dubbi sulla storia. I giochi erano chiamati Mafia perché ti mettevano al centro dell'organizzazione omonima italiana negli Stati Uniti d'America. Qui invece ci troviamo sul finire degli anni 60 nei panni di un uomo di colore, Lincoln Clay, a New Bordeaux, una New Orleans sotto altro nome che non sembra avere molto a che fare con la Mafia. I dubbi si sono tolti immediatamente appena iniziato il gioco. La narrativa è portata avanti in due modi diversi. C'è un layer nel futuro, costruito come un documentario, con vari personaggi che narrano le vicende di Lincoln e poi c'è il layer nel passato vissuto in prima persona dal protagonista. L'idea è ottima e nella prima ora di gioco permette di saltare in giro ed andare dritto al punto, saltando da una parte all'altra della storia per ottimizzare i tempi. Si parte subito con l'assalto ad un deposito federale, per poi fare un passo indietro ed approfondire come si è arrivati alla preparazione ed all'esecuzione di tale piano. I personaggi presentati sono tutti ben doppiati ed hanno personalità forse cliché ma naturali. Dopo un inizio tutto sommato positivo, un incidente porta il protagonista su una strada di vendetta e dovrà abbattere l'intera organizzazione criminale del mafioso Sal Marcano. Ed è qui che il gioco diventa di una noia infinita e che la storia si dimentica di esistere.
Verrete subissati di missioni secondarie su missioni secondarie prive di carisma e con personaggi ancillari completamente dimenticabili e la narrativa si disgrega completamente, rimanendo fissa nel passato e facendovi perdere tantissimo tempo. Pochissimi sono gli sprazzi belli ed interessanti e  solo il finale riesce in qualche modo a riportare un po' di qualità nella narrativa, ma in mezzo c'è un vuoto enorme di più di 10 ore.
Escludendo i personaggi, la storia di per se, vista come un semplice insieme di eventi correlati, è quanto di più base potessero realizzare. I primi due Mafia erano delle storie di persone che entrando a far parte della titolare organizzazione ne scalavano il potere per poi ritrovarsi corrotti o coinvolti in eventi non proprio piacevoli. Qui invece è una semplice storia di vendetta che vi porta da uno scontro all'altro. Non ci sono occasioni per approfondire alcunché.
Ah, si, c'è stato nella parte promozionale pubblicità sul fatto che in quell'epoca ci fosse un razzismo contro i neri molto elevato... ma è tutto di contorno. Funziona in questo modo perché in fondo è parte naturale del background, ma non sale mai troppo nel foreground per diventare centrale nella narrativa, solo in qualche spezzone dove i cattivi insultano il protagonista, ma i buoni sono tutti indifferenti verso il colore di pelle di Lincoln.


Ripetitività senza senso


Tutti i giochi sono di natura ripetitivi perché non possono fare un numero infinito di cose insieme. Questo, essendo un open world in terza persona, vi porterà a sparare a gente ed a guidare in giro. Queste sono le attività base richieste al giocatore. La ripetitività c'è quando si tratta di costruire sempre lo stesso identico layer intorno a queste attività base. In un platformer ci sono livelli sempre più complessi con nuove meccaniche di attraversamento anche se il giocatore deve sempre premere il tasto A per andare avanti, in un FPS ci sono nuove armi, nuovi ambienti e nuovi nemici e così via.
In Mafia 3 non c'è un cazzo. Lo scopo del gioco è quello di scardinare l'organizzazione criminale di Sal Marcano, uccidendo prima i suoi luogotenenti. Per far ciò, occorre liberare tutti i distretti dal suo controllo, facendo esattamente le stesse cose. Ci saranno due NPC con i quali parlare per attivare delle quest sulla mappa che possono essere di 3 varianti: uccidi un bersaglio, interroga un bersaglio o ruba/distruggi qualche oggetto. Una volta completate queste si deve ritornare a parlare all'NPC per avviare una quest che vi porterà ad uccidere il capoarea in uno dei luoghi che avrete già visitato in una delle quest minori, offrendo la stessa identica sfida. Una volta sconfitti due capoarea, il luogotenente si farà vivo e sarà in questo caso che si andrà in una missione custom, con più narrativa e qualche momento memorabile, ma anche in questo caso non ci sarà variazione delle attività base da compiere, non c'è il design di missioni aperto e soprattutto dinamico di GTA ma anche di Saint's Row. Quello che in tanti altri giochi open world viene dato come opzionale, qui è la portata principale.
Dovrete fare una cosa e basta, difficilmente l'obiettivo cambierà drasticamente o il gioco vi metterà in situazioni ad alta tensione dinamiche, quindi si finisce sempre con aspettative basse.
Le armi da fuoco sono tutte mediamente insulse come feedback ed equivalenti ed il gioco esplode appena si ottiene la pistola silenziata e se ne acquistano i potenziamenti di mira e stabilità. Inanellare colpi alla testa diventa facile e se si è abbastanza veloci non se ne accorgerà nessuno.
Ma questo Mafia perde tutta una serie di caratteristiche che rendevano particolare la saga di Mafia. La polizia se allarmata vi sparerà e basta. Non ci sono più i livelli di allarme come nei precedenti capitoli, dove potevate semplicemente pagare una multa o corromperli. Andati i limiti di velocità dell'auto ed il rispetto del codice della strada, per far spazio ad una guida spericolata alla GTA. Ci sono locali da rapinare e dopo averlo fatto la polizia allestirà una scena del crimine, ma l'interazione con questi negozi è minima. Il protagonista non ha capacità di personalizzazione e quindi rimane uguale dall'inizio alla fine della vicenda, con lo stesso look. Stesso per le auto, non sono personalizzabili. Ed in generale l'interazione inutile con l'ambiente che serviva a rendere il mondo più plausibile è sparita.

Early Access?


Da un punto di vista tecnico il gioco è.... non saprei ben definirlo. Io l'ho giocato sul PC ed è di una pesantezza vista raramente per una resa visiva non propriamente eccelsa. L'immagine è in generale un po' sfocata, le luci volumetriche sono in certi tratti bellissime ed in altri producono effetti innaturali, le nuvole si muovono come vogliono loro, l'IA è terrificante a tratti, la fisica dei veicoli non è molto consistente, il pop in è selvaggio. Una volta stavo tagliando un incrocio e mi sono apparse delle strutture dal nulla in mezzo all'auto facendola volare via. Appena si va un pelo veloci nel viaggiare nel mondo esplode tutto. Le performance anche sono non proprio il massimo. Su console il gioco gira a meno del minimo su PC e fa a fatica i 30fps. Tutto al minimo sul mio PC non si riescono a raggiungere i 60fps, con il processore che fa da collo di bottiglia. Macchine più recenti e con ram più veloce dovrebbero farcela. Tutto al massimo si riesce a girare a 30 fps, ma non con il vsync del gioco stesso perché ha problemi di frame pacing, meglio applicare il vsync dal pannello di controllo Nvidia o equivalente AMD.
L'unico punto a favore del pacchetto è la colonna sonora, tutta d'epoca e fantastica.


Mafia III è un passo indietro per la saga ed in generale un gioco altamente mediocre, che rasenta la sufficienza. Tecnicamente non eccelso, con un design di missioni arcaico e noioso, con meccaniche basilari e con una storia che parte e finisce bene ma sparisce totalmente nel centro di gioco, sprecando quel poco di buono che si vedeva. Evitabilissimo.

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