Tales from the Borderlands - Recensione

tales-from-the-borderlands-logo-screen
Piattaforme: Android/iOS/PC(giocata)/Xbox One/360/Ps3/Ps4 Data di uscita: 25 Novembre 2014 (1° episodio) – 20 Ottobre 2015 (5° episodio)
Negli ultimi anni la Telltale ha avuto un aumento delle proprie produzioni, su franchise sempre più importanti. Trono di Spade, Walking Dead, Fables addirittura Minecraft. L’annuncio, più di un anno fa, di fare una serie sul gioco Borderlands colpì un po’ tutti di sorpresa. Un’avventura grafica su una serie sparatutto? Come potrà mai venire fuori?
Diverso sviluppatore, stesso stile
Tales_from_the_Borderlands_episode_3[1]
vi affezionerete a questa banda di disadattati
Borderlands in principio era un’ambientazione abbastanza piatta. Si c’erano personaggi strani e quant’altro, ma era tutto un po’… sommesso, umile. Con Borderlands 2 lo scrittore principale è diventato Anthony Burch ed ha infuso tutta l’ambientazione con il suo stile, che o si odia o si ama. Più che Borderlands era diventato MEMElands secondo alcuni. Io faccio parte delle persone che ha adorato tutto il colorito cast di personaggi, che risultavano essere allo stesso tempo divertenti, strambi e tragici. In questo Tales from the Borderlands troviamo altra gente a gestire lo script ed il risultato è magistrale. Il tono generale dell’ambientazione viene mantenuto, compaiono personaggi dai giochi precedenti con le loro personalità intatte e i due nuovi protagonisti, Rhys e Fiona sono a dir poco fantastici.
La storia è un continuo colpo di scena. Inizia in medias res, con i nostri protagonisti catturati da un losco e misterioso figuro e costretti a raccontare la loro storia fino a quel punto. Questo porta anche all’uso della tecnica del “narratore inaffidabile”, spesso solo ai fini di scatenare ilarità nel giocatore. Questo sistema mantiene elevata la narrazione in quanto c’è curiosità nel voler seguire gli eventi non solo per gli eventi stessi, ma perché si sta cercando di ricostruire una vicenda fino al punto finale, che non sembra affatto piacevole.
La qualità dei dialoghi e la complessità della trama è davvero ottima, ora come ora mi viene da dire che è il miglior gioco della Telltale sotto questi punti di vista. Come negli altri casi c’è un rispetto ed una comprensione del materiale di partenza e da fan di Borderlands posso attestare che questa serie rende giustizia al 100% alla saga e la eleva verso nuove vette.
Le vicende seguiranno come ho già detto Rhys, un impiegato dell’Hyperion, e Fiona, una truffatrice. Si parla ancora una volta di una Cripta che deve essere aperta. Qualcuno sta vendendo una chiave per aprire questa cripta e qualcun altro nell’Hyperion è interessato per impossessarsi dei tesori al suo interno. Si parte da un incontro un po’ clandestino per gestire la compravendita e si finirà…. un po’ ovunque. Dire davvero di più è un grandissimo crimine, in quanto tutta la potenza della storia si basa sullo stupire costantemente il giocatore. Vi posso solo dire che sarà un bel turbinio di ogni tipo di emozioni e che sconvolgerà non poco lo status quo di Borderlands da come l’avevamo lasciato sul finale del secondo capitolo. La mescolanza di humor e violenza tipico della serie è inalterato e a volte i cambi di tono ed umore potrebbero risultare troppo repentini per i non familiari con la saga.
Il gioco si svolge in classico stile Telltale, quindi si camminerà un poco per le ambientazioni interagendo con l’ambiente circostante, poi tanti dialoghi con scelte da parte del giocatore con un timer, e QTE nelle scene d’azione, che in questo gioco sono un po’ più del solito. Ognuno dei due personaggi principali ha delle abilità particolari ed alcuni elementi di gameplay unici, ma sono sfruttati abbastanza raramente ed arriverete all’episodio 5 che ve ne sarete completamente scordati. Hanno la loro utilità nell’immediato, ma sono fondamentalmente inutili se si guarda tutta l’avventura.
bloody-1920x1080
in certi momenti l’avventura assume toni super grim e splatter
La storia si plasma in base alle vostre scelte ed il gioco mantiene un buon livello di illusione di scelta. Nel finale vi ritroverete scelte che pensavate fossero morte molti capitoli indietro ad influenzare determinati aspetti, cosa che fa sempre piacere.
I titoli di testa sono da fuori di giri
Presentazione grafica sul solito livello buono dei giochi Telltale, che devono girare su ogni piattaforma in commercio. Il tratto grafico è praticamente quello adottato da Gearbox per Borderlands 2, con un po’ di mix di Telltale, in particolar modo per i nuovi personaggi. A livello musicale troviamo alcune song di Borderlands e l’enfasi sulle scene d’azione da davvero da fare ai ragazzi della regia e le scene sono tutte davvero ben fatte da un punto di vista stilistico. I veri pezzi forti sono le scene dei titoli di testa dei vari episodi fatti in pieno stile Borderlands. Una canzone su licenza e scene in sintonia con la musica. La più bella in assoluto secondo me è quella del secondo episodio, sulle note di Kiss the Sky di Nino Mochella.
Fantastica storia interattiva. Pecca solo nel sottoutilizzare alcune meccaniche presentate al giocatore, ma per il resto, è davvero fenomenale. Se siete fan della saga non lasciatevelo assolutamente sfuggire. Se non masticate Borderlands, troverete comunque una storia che vale la pena essere seguita, anche se non coglierete i migliaia di rimandi.

Stay Classy, Internet

Nessun commento:

Posta un commento

01 09 10