Brutal Legend - recensione

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Piattaforma: Ps3/PC (giocata)/Xbox 360 Data di uscita: ottobre 2009 (console) / 26 febbraio 2013 (PC)
Io sono un fan del Metal. Di quello classico, l’Heavy Metal anni ’70-’80. Judas Priest, Motorhead, Saxon, Manowar ed Ozzy sono il mio pane musicale quotidiano. Quando vidi per la prima volta Brütal Legend, mi innamorai all’istante, sembrava un sogno divenuto realtà. Non avendo né 360 né Ps3, ero però allo stesso tempo un po’ sconsolato. Poi il gioco apparì quasi per caso su PC 4 anni dopo. E mi ci sono buttato a capofitto, amandone ogni singolo momento alla follia.
Un perché ad ogni cosa
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Il gioco ha forse una delle migliori intro e menu che io abbia mai visto. Jack Black, noto comico e cantante statunitense, che da la voce al protagonista di Brutal Legend, entra in un negozio di dischi e trova il vinile di Brütal Legend, con le varie impostazioni visibili sul disco e sulla copertina. Fantasticamente in tono.
Il gioco stesso ha un’intro strepitosa. Eddie è un roadie, ovvero una di quelle persone di supporto per le band musicali quando fanno tour. Sono gli uomini che lavorano un sacco per mettere tutto a posto e far si che lo spettacolo sia il più perfetto possibile. Il termine è molto generico ed indica ogni tipo di supporto, da quello manageriale a quello tecnico.
Durante un concerto di una band pseudo metal, un evento imprevisto catapulta il protagonista in una terra fantasy fortemente influenzata dal metal. Si ritroverà invischiato in una guerra tra gli uomini ed i demoni ed anche in questo caso cercherà di essere fedele al suo ruolo malgrado le circostanze: quello di roadie, di supporto. Il cast di personaggi o è doppiato da leggende del metal, come Robert Halford e Kilmister, o ha nei suoi nomi riferimenti ai grandi del metal, come Lita Halford (unione del nome di Lita Ford e del cognome di Robert Halford).
Tutto il mondo e tutti i personaggi trasudano metal. Teschi, fulmini, spuntoni metallici, abbigliamento metallaro, simboli “\m/” un po’ ovunque nello scenario.
Ci sono inoltre 3 fazioni distinte nel gioco. I buoni sono basati sul classico Heavy Metal con un pizzico di Heavy Mithril , con vestiti di pelle, motociclette ed amplificatori giganteschi e vengono identificati come la IronHeade Brigade. Poi ci sono i Drowning Doom, che rappresentano tutto il filone del Ghotic Metal e del Black Metal, con un’estetica pallida e tendente ai cliché horror. Infine abbiamo i demoni con il gruppo Tainted Coil, che invece sono basati intorno all’Industrial Metal.
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Se questo sembra essere totalmente randomico e senza senso all’inizio, il gioco ha una spiegazione per ogni singola cosa, inclusi tutti gli elementi del gameplay. Ci si ritrova con un insieme di storia e meccaniche che invece di essere in antitesi come nella maggior parte dei giochi, sono in perfetta armonia ed aiuta a rafforzare l’intera esperienza di gioco.
Di particolare spessore sono le narrazioni del background dell’ambientazione, da trovarsi sulla mappa del mondo, cariche di epicità come non mai, che riescono a formare un completo tessuto di eventi che davvero, manco i Manowar.
Tutto il gioco è scritto molto bene ed alterna in modo quasi perfetto humor e momenti più drammatici , creando un intreccio narrativo davvero valido. Tutti i protagonisti della vicenda sono investiti in quello che sta accadendo e moltissimi dialoghi avranno luogo durante le varie battaglie e andranno a caratterizzare sempre più i personaggi coinvolti. L’unico vero problema è la durata del tutto. Malgrado la storia non da l’impressione di correre troppo, finisce troppo presto.
Sono un action! No, un RTS!
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L’unico punto debole del gioco è da ricercare nel suo gameplay, che non riesce ad avere una forte identità, optando per mescolare molti elementi action e strategici insieme.
Di solito si comanda il protagonista come un action in terza persona. Avrete a disposizione un veicolo per gironzolare nell’ambientazione del mondo abbastanza liberamente, raccogliendo tutti i segreti sparsi qui e lì, che sbloccheranno canzoni metal da ascoltare mentre si gira nell’overworld.
Eddie non è proprio il personaggio più agile mai visto ed i combattimenti non sono proprio complessissimi, con poche combo basiche che alternano colpi con un’ascia a schitarrate in grado di richiamare fulmini sui nemici. L’inizio del gioco ed i combattimenti singoli sono abbastanza noiosetti meccanicamente, ma fortunatamente la colonna sonora, i dialoghi e il design vi caricheranno a bestia e vi faranno dimenticare queste mancanze. Saranno messe a disposizione del protagonista anche mosse speciali, che vengono eseguite attraverso un veloce quick time event, che rappresenta un assolo di chitarra elettrica, tutti eseguiti dai chitarristi dei Judas Priests : Downing e Tipton.
Il gioco ha un sistema di upgrade per il vostro protagonista. Completando missioni e trovando i segreti sulla mappa si acquisiranno tributi per gli dei del Metal, che potranno essere spesi da Ozzy Osbourne per potenziare le vostre due armi oppure per migliorare le prestazioni del vostro bolide, il Deuce, parte centrale non solo del sistema di navigazione ma anche protagonista di molte missioni.
Il gioco dopo qualche missione si aprirà e svelerà la sua vera natura di RTS ibrido. Il vostro personaggio diventerà in grado di accedere ad una modalità di comando dall’alto e di dirigere le proprie truppe verso obiettivi o verso nemici specifici. Avrete una base nella forma di un palco di concerti metal, avrete come risorse i fan e con questi sarete in grado di costruire le vostre truppe da mandare in battaglia. Voi potrete comunque entrare in combattimento e realizzare delle particolari combo con le vostre truppe. Ad esempio, i bassisti su moto sono i curatori del vostro esercito (e curano con il riff iniziale di Marching Off to War), ma Eddie può interagire con loro, salendo sulle loro moto ed usando i loro potenti amplificatori per stordire gli avversari, tecnica tra l’altro molto utile per uscire da situazioni spinose.
La varietà di missioni è buona, ognuna ha un suo twist particolare e le varie unità verranno introdotte gradualmente ed in modo contestuale.
Il gioco ha anche il multiplayer online. In questa modalità lotterete in modalità RTS su un diverso numero di mappe in combattimenti che possono variare tra l’1vs1 al 4vs4. Invece di essere limitati come nella modalità storia a giocare solo con la ironHead Brigade, qui potrete utilizzare anche i Drowning Doom ed i Tainted Coil. La modalità può divertire, ma non l’ho trovata l’attrazione principale del gioco. Non sono un giocatore molto multiplayer, dopo averla provata una volta l’ho lasciata stare per ritornare nel gioco principale per trovare ogni segreto sparso sulla mappa.
When the power chords come crashing down….
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Il vero gioiello di questo gioco è il design audiovisivo. Se tecnicamente la grafica non è nulla di eccezionale, la direzione artistica è fenomenale. Veramente poche cose trasudano Metal da ogni singolo poro. Ogni unità, ogni luogo, ogni dettaglio nel mondo è metallizzato, è contestualizzato ed è bellissimo da ammirare. Andare in giro per il mondo vedendo le proprie truppe che pattugliano le zone da voi liberate e che ingaggiano in battaglie contro i nemici principali aggiunge un layer di vissuto al mondo. Gli accampamenti del vostro esercito sono pieni di chitarre, amplificatori ed oggettistica metal di ogni tipo. Ogni singola unità incarna qualche aspetto del vasto mondo del metal. Il tutto è condito con riferimenti di ogni tipo. Le ambientazioni sono anch'esse varie, offrendo grandi pianure, paludi e foreste lussureggianti.
Ovviamente la colonna sonora gioca il ruolo principale. La scelta fatta dagli sviluppatori è ottima: quando si fanno sidequest e quando si gira per la mappa, la musica è gestita come un mangiacassette su auto. Potrete creare le vostre playlist personalizzate e passare da una canzone all'altra. Durante specifiche missioni principali partiranno determinate canzoni per rafforzare ciò che si sta facendo. Una fuga mozzafiato sulle note di Through The Fires and Flames oppure una battaglia contro un boss sulle note di Painkiller. Pura poesia.
La varietà di musica all’interno del gioco è notevole. Parliamo di 107 tracce musicali da 75 artisti diversi. Un vero incubo riuscire ad ottenere le licenze per tutti. Mancano un paio di band famose, come i Metallica (a causa del loro costo eccessivo) e gli Iron Maiden (per conflitti con il protagonista di nome Eddie), ma per il resto troviamo una grande varietà, con addirittura una track personalizzata di Lita Ford.
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Un gioco così è un tributo a tutto ciò che c’è di bello nel Metal. Una lettera d’amore in ogni suo aspetto. Purtroppo come gioco non è perfetto. Presenta una bellissima storia in grado di interessare i giocatori più disparati, ma in generale il vostro coinvolgimento nel gioco sarà direttamente proporzionale al vostro amore per il Metal.
Stay Classy, Internet.

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